Carnevale di Cegni: differenze tra le versioni

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Si volge nel paesino di Cegni, frazione di [[Santa Margherita di Staffora]] in [[provincia di Pavia]], nei giorni del sabato grasso e del [[16 agosto]] (quando si svolge il ''carnevale bianco'').
 
In entrambi gli appuntamenti il festeggiamento prevede gli stessi momenti, ovvero il corteo e le danze che accompagnano al matrimonio tra il "brutto" e la "povera donna", seguiti dalla cena e dal ballo serale.
 
==Il corteo==
Il carnevale è avviato, nel primo pomeriggio, dal corteo, aperto dai musicisti che guidano il gruppo dei ballerini attraverso le viuzze del paese fino alla piazzola più ampia.
Con gli strumenti tipici di questa valle ([[valle Staffora]]), [[piffero|pifferi]] e [[fisarmonica|fisarmoniche]], suonano una ''sestrina'', brano da strada utilizzato negli spostamenti.
Li seguono i ballerini, soprattutto bambini e giovani, con il costume montanaro, gilè e cappello per gli uomini, gonne lunghe con grembiule e camicia bianca arricciata con gilè nero per le donne. Giunti nello spiazzo dove li attendono paesani, abitanti delle frazioni vicine e turisti, i musicisti salgono sul tavolo che funge da palco e cominciano le danze.
 
==Le danze==
[[Immagine:Alessandrina bimbi.JPG|thumb|250px|I bambini eseguono l'[[alessandrina (danza)|alessandrina]].]]
Le danze sono quelle tradizionali della valle, note come [[danze delle quattro province]], ancora oggi diffuse nella zona e seguite con passione dagli abitanti di Cegni. I bambini aprono le danze con quelle più semplici, fatte in cerchio: una [[piana (ballo)|piana]] e un'[[alessandrina (danza)|alessandrina]]. Seguono i ''grandi'' con quelle più complesse: la [[monferrina]] sempre in cerchio con scambio di coppia, la [[polca a saltini]] in coppia e le coreografiche "[[giga a due]]", con un cavaliere e due dame, e "[[giga delle quattro province|giga a quattro]]" con due cavalieri e quattro dame.
 
==I personaggi==
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Il pretendente, detto il '''brutto''', arriva cavalcando a pelo, con un abito ornato da striscioline di stoffa colorate ed in testa un alto cappello fatto a cono con pellicce.
 
La povera donna è accompagnata dai suoi '''genitori''', altrettanto poveri, che portano in dono una gallina dentro un cestino. L'uomo ''brutto'', che ovviamente è ricco, è accompagnato dai suoi genitori, elegantemente vestiti da cittadini, e da due ''testimoni'' molto particolari.
 
I '''testimoni''' portano abiti bianchi con cintura rossa (vecchie camicie ''da giorno'' femminili con [[ricamo|ricami]] e [[merletto|pizzi]]), calzettoni a righe, cappelli di paglia ornati da fiori di stoffa da cui scendono lunghi nastri colorati. Questi tipi di costumi sono diffusi, con tipologie molto simili, in vari carnevali del [[nord Italia]], come quello di [[Bagolino]] o nella rappresentazione della [[Baìo]] di [[Sampeyre]].
 
==Il rito==
La rappresentazione del '''matrimonio''' è l'evento centrale della manifestazione.
 
I promessi sposi, con i propri accompagnatori, si incontrano e dopo essersi presentati cominciano a contrattare il ''valore'' della sposa, tra battute (sulla generosità dei ricchi) e frizzi (sulla bellezza della sposa). L'accordo viene sancito con una bevuta in osteria (osteria de l'ombrela). A questo punto c'è la parte più importante, il ballo di corteggiamento, chiamato appunto della [[povera donna]]; è una danza rituale antica legata a riti arcaici di morte e ressurrezione, dove si alternano tre parti: l'inseguimento, il corteggiamento, il balletto.
Finito il ballo si va verso l'altare (un inginocchiatoio) dove il prete benedice le nozze (e tutti i presenti) con l'acqua di una catinella smaltata e uno scopino.
Si chiude il rito danzando una piana, a cui partecipano tutti, e alcune [[polca a saltini|polche]] destinate ai ballerini più abili.