Sohn Kee-chung: differenze tra le versioni

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A Berlino Sohn Kee-chung prese il comando fin dai primi chilometri insieme al britannico [[Ernest Harper]] e al campione uscente, l'argentino [[Juan Carlos Zabala]]. Zabala mollò al 28º km, liberatosi di Harper poco dopo vinse l'oro nella maratona dimostrando una netta superiorità, ottenendo il record olimpico in 2h29'19" e precedendo di oltre 2 minuti Harper (medaglia d'argento) e l'altro coreano [[Nam Sung Yong]], anch'egli in gara per il Giappone con il nome di Shoryu Nan.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.sports-reference.com/olympics/summer/1936/ATH/mens-marathon.html|titolo=Maratina: olimpiadi 1936|sito=sports-reference.com|accesso=6 novembre 2011}}</ref>
 
Durante la premiazione Sohn non sollevò mai la testa e nelle interviste fece di tutto per sottolineare di essere coreano. Nonostante le insistenze del Comitato Olimpico Coreano, il [[CIO]] non ha mai assegnato alla Corea quello che, di fatto, risulta essere il primo oro di un suo atleta. Solo nel 2011, nel profilo ufficiale dell'atleta,<ref>{{cita web|lingua=en|url=httphttps://www.olympic.org/kitei-son|titolo=Kitei Son|accesso=1º agosto 2016}}</ref> il Comitato Olimpico Internazionale presentò la sua vera storia.
 
Terminata la carriera da atleta Sohn si dedicò ad allenare altri maratoneti, tra i quali Seo Yun-bok, che nel 1947 gli tolse il record mondiale, e [[Hwang Young-cho]] che vinse l'oro olimpico a [[Giochi della XXV Olimpiade|Barcellona 1992]]. Considerato un eroe nazionale, fu l'ultimo tedoforo ai Giochi olimpici di [[Giochi della XXIV Olimpiade|Seul 1988]].