Antidolorifico oppiaceo: differenze tra le versioni

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Gli '''antidolorifici oppiacei''' sono farmaci [[Analgesia|analgesici]] basati sugli ''oppioidi'', prinicipi attivi farmacologici derivati dell'[[oppio]] (derivato dalla lavorazione del [[papavero]]).
 
Nell'ambito della ''[[Terapiaterapia del dolore]]'', gli antidolorifici oppiacei sono considerati analgesici particolarmente potenti ed efficaci, e sono utilizzati nella pratica clinica per la gestione di una vasta tipologia di algie di intensità medio-alta, sia acute che croniche.
 
Tra gli oppiodi usati come analgesici, vi sono la [[morfina]], la [[codeina]], l'[[ossicodone]], l'[[idrocodone]], il [[Fentanyl]], l'[[ossimorfone]], l'[[idromorfone]], la [[buprenorfina]].
Anche l'[[Eroinaeroina]] (poi divenuta una delle più note droghe di abuso) ed il [[metadone]] (utilizzato, per i suoi minori effetti collaterali, per la terapia sostitutiva dell'eroina) erano stati sviluppati in origine con la funzione di oppioidi analgesici.
 
Anche se gli analgesici oppioidi sono tra i più potenti farmaci antidolorifici esistenti, e sono spesso essenziali per la gestione del dolore cronico oncologico (e degli altri dolori di elevata intensità poco rispondenti agli analgesici più blandi, come i [[FANS]]), la loro vendita è soggetta a particolari vincoli ed il loro uso deve essere effettuato esclusivamente sotto stretto controllo medico, per i rischi connessi ad un uso improprio e prolungato.
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Tra gli effetti collaterali, oltre al rischio di dipendenza per gli usi incontrollati ed al rischio di tossicità per l'assunzioni di dose incongruemente elevate (con induzione di stati di confusione e quadri di depressione respiratoria che richiedono immediata assistenza medica), sono frequenti sintomi di stitichezza, nausea e reazioni dermatologiche.
 
L'uso degli antidolorifici oppiacei, anche in Italia, in anni recenti ha iniziato ad affermarsi sempre di più, soprattutto nell'ambito delle [[Terapiaterapia intensiva|Terapieterapie Intensiveintensive]], dei reparti chirurgici e di quelli oncologici (e, ovviamente, nei reparti di [[Terapiaterapia del Doloredolore]] e [[Curecure Palliativepalliative]], oltre che negli ''[[Hospicehospice]]''); a questo hanno contribuito una maggiore diffusione della "cultura della terapia del dolore" nella classe medica, la semplificazione dei vincoli burocratici per la vendita e l'uso degli stessi da parte del Ministero della Salutesalute, ed una maggiore comprensione scientifica e clinica delle loro migliori modalità di gestione al fine di ridurre il rischio di dipendenza.
 
== Voci correlate ==