Autodromo Enzo e Dino Ferrari: differenze tra le versioni

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Nel biennio 1965-1966 furono finalmente realizzate le tribune e i box. Il 23 gennaio 1965 Enzo Ferrari, venuto all'autodromo per una cerimonia di premiazione, dichiarò: «l'autodromo di Imola, per le sue caratteristiche, consistenti in difficoltà per le macchine e per i piloti, è il circuito più interessante d'Italia. La possibilità di poterne disporre completamente potrebbe essere di valido aiuto alla soluzione dei problemi delle case automobilistiche che si dedicano alla preparazione di macchine da corsa».<ref>{{cita|Negrini|p. 163|Negrini, 2014}}</ref>
[[File:Autodromo Imola 8-09- 1970.jpg|thumb|left|Imola, 8 settembre 1970. L'autodromo di Imola viene intitolato a [[Dino Ferrari]], 8 settembre 1970; da sinistra: Marinucci, presidente ACI Bologna, Campanella, presidente CSAI, [[Enzo Ferrari]], Amedeo Ruggi, sindaco d'Imola e Tommaso Maffei Alberti, presidente dell'ESTI]]
 
Nel 1969 Imola ospitò per la prima volta una gara valevole per il [[Motomondiale|Campionato del mondo di motociclismo]], il [[Gran Premio motociclistico d'Italia|Gran Premio delle Nazioni]]: vinsero [[Paul Lodewijkx]] su Jamathi (50 cc); [[Dave Simmonds]] su Kawasaki (125 cc); [[Phil Read]] su Yamaha (250 e 350 cc); e [[Alberto Pagani]] su Linto (500 cc). L'esperienza non fu coronata dallo sperato successo di pubblico (anche per la concomitanza del [[Gran Premio d'Italia 1969|Gran Premio d'Italia di Formula 1]] che si tenne a [[Autodromo nazionale di Monza|Monza]]), per cui fu ripetuta solo quattro anni dopo.