Kharāj: differenze tra le versioni

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== Significato e origine ==
Il termine '''kharāj''' ({{Arabo|ﺧﺮﺍﺝ}}, [[Traslitterazione dall'arabo|traslitterabile]] anche ''ḫarāğ'') presenta un significatoaspetti piuttosto equivocoequivoci, in quanto essa muta a seconda dei diversi contesti geografici intale cuiimposta è statostata usatoapplicata. Sommariamente, i significati attribuiti al termine possono riassumersi come segue:
* inteso genericamente come “imposta”, senza alcun distinguo, come nell'uso quotidiano ottomano (''harac'');
* in maniera assai più tecnica, come “tassa che grava sui possedimenti fondiari”, almeno inizialmente posseduti da [[Dhimmi|dhimmī]];
* per gli [[Sciafeismo|Sciafeiti]], ma non per igli [[Hanafismo|Hanafiti]], è il tributo dovuto alle autorità musulmane dai non musulmani residenti nella ''dār al-ṣulḥ'', sorta di situazione territoriale intermedia tra ''[[dār al-Islām]]'' e ''[[dār al-ḥarb]]'' non prevista nella teoria hanafita;
* in senso assai generale, indica le entrate totali del ''fayʾ'', ricchezze del Tesoro pubblico ottenute a seguito di conquista.