Moti del 1820-1821: differenze tra le versioni
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Il 5 luglio, Morelli entrava a [[Salerno]], mentre la rivolta si espandeva a Napoli dove il generale Guglielmo Pepe aveva raccolto molte unità militari. Il giorno seguente, il re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando I]] si vide costretto a concedere la costituzione, sul modello di quella spagnola del 1812. In agosto fu eletto il nuovo [[Parlamento napoletano]].
Dopo pochi mesi, le potenze della [[Santa Alleanza]] riunite in congresso a [[
Dopo un paio di mesi, re Ferdinando revocò la costituzione e affidò al ministro di polizia, il [[principe di Canosa]], il compito di catturare tutti coloro che erano sospettati di cospirazione. Tra questi, curiosamente, appare anche il giovane [[Vincenzo Bellini]], allora studente presso il ''Real collegio della Musica'' presso il convento di San Sebastiano di Napoli, il quale ritrattò la propria aderenza ai moti e pertanto ne ottenne il condono<ref>Probabilmente grazie alle sue influenti amicizie: cfr. [[Gioacchino Lanza Tomasi]], ''Vincenzo Bellini'', [[Sellerio editore]], [[Palermo]] 2001, pp. 28-29.</ref>.
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