Edgar Degas: differenze tra le versioni

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===== Roma, Assisi,Ashisha Firenze =====
Giunto a Roma Degas, oltre a interrogare il vastissimo patrimonio museale della città, frequentò assiduamente i corsi di nudi serali di [[villa Medici]], prestigiosa istituzione che offriva ad alcuni giovani ''pensionnaire'' (borsisti) francesi previo concorso, l’ospitalità e la possibilità di perfezionarsi nella laboriosa officina artistica capitolina. Qui intrattenne rapporti con Levy, Bonnat, Chapu e Henner e rivide Delaunay, già conosciuto all'École des Beaux-Arts. Importante fu l'amicizia con [[Gustave Moreau]], futuro caposcuola del Simbolismo, dal quale Degas derivò un gusto contagioso per la vigorosa pittura coloristica di [[Eugène Delacroix|Delacroix]] e per le tecniche degli antichi maestri. A Roma il pittore lavorò alacremente, e realizzò ben ventotto album<ref name=BG>{{cita|Growe||BG}}.</ref> contenenti numerosissimi schizzi che non solo ci testimoniano il suo amore per il patrimonio artistico della città (ritrasse le opere dei Musei Capitolini, del Vaticano e di Villa Albani, ma anche il Colosseo, il Foro, Villa Borghese e la folla radunata a San Pietro il lunedì e il martedì), ma ci rivelano anche la sua ferma volontà di eseguire un'opera di grande impegno da esporre al Salon di Parigi in modo da acquisire notorietà.<ref>{{cita web|url=http://www.caffeeuropa.it/cultura/264dumas.html|editore=Caffè Europa|titolo=Degas a Roma|autore=Ann Dumas}}</ref> A Roma, in ogni caso, il giovane artista non trascurò tutti quegli svaghi e quelle frequentazioni concesse da una grande città, tanto che fu un assiduo del Caffè Greco, abituale punto di ritrovo di artisti italiani e stranieri. Fu qui che conobbe il pittore [[Léon Bonnat]] e il musicista [[Georges Bizet]].<ref name=aa>{{cita|Rocchi, Vitali|p. 31|skira}}.</ref>