Correggio (pittore): differenze tra le versioni

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Il giovane Correggio accolse inoltre le [[sfumato|suggestioni chiaroscurali]] [[Leonardo Da Vinci|leonardesche]] e da [[Raffaello Sanzio|Raffaello]] acquisì il gusto per le forme monumentali, unite al senso di placida contemplazione dei pittori [[rinascimento umbro|umbri]] e [[rinascimento fiorentino|fiorentini]]. Fu anche partecipe, nel segno di una grandissima apertura culturale, dell'esperienza dei [[rinascimento veneziano|veneziani]] ([[Cima da Conegliano]], [[Giorgione]], [[Tiziano]]), dei [[rinascimento ferrarese|ferraresi]] ([[Lorenzo Costa il Vecchio|Costa]], [[Dosso Dossi|Dossi]]), di [[Francesco Francia]], di [[Melozzo da Forlì]] e le sue vedute "da sott'in su", e degli artisti nordici ([[Dürer]] e [[Albrecht Altdorfer|Altdorfer]])<ref name=Bio/>. Inoltre conobbe, tramite [[Michelangelo Anselmi]], le novità del [[Beccafumi]]. Una tale ricchezza di spunti gli garantì un tratto autonomo, basato sulla ricerca di una fluidità narrativa, dove lo [[sfumato]] leonardesco era unito a un colore ricco, steso morbidamente, e a un perfetto dominio dell'illusionismo prospettico, appreso da Mantegna<ref name=DVC235>De Vecchi-Cerchiari, cit., pag. 235.</ref>.
 
A questo periodo sono attribuiti una serie di "esercizi di stile" in piccolo formato, cioè una serie di quadretti di piccole dimensioni in cui egli faceva pratica su temi e modi di altrtialtri maestri (soprattutto Mantegna e Leonardo), sperimentando i propri avanzamenti nell'arte con una certa spregiudicata libertà. Queste opere, tra cui spiccano ''[[Giuditta e la sua ancella con la testa di Oloferne]]'' o la ''[[Madonna col Bambino tra due angeli musicanti]]'', dovettero nascere quindi come oggetti privati, ceduti poi a una cerchia di estimatori molto vicini al pittore<ref>Adani, cit., pag. 48.</ref>.
 
===Prime opere===