Argenteria: differenze tra le versioni

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Probabilmente furono i [[Fenici]] ad egemonizzare il commercio dell'argento, diffondendolo anche in [[Etruria]].<br />
Nell'[[antica Grecia]], la lavorazione dell'argento si sviluppò intorno al [[V secolo a.C.]], grazie alla scoperta dei giacimenti dell'[[Aurion]], i cui estratti furono sfruttati anche in un settore innovativo, come quello per le [[moneta|monete]].<br />
Presso gli [[antichi romani]], l'argenteria assunse un ulteriore valore aggiunto, ossia quello [[arte|artistico]] e tra gli esempi più mirabili vi furono il "tesoro di Boscoreale", oggi al [[Louvre]], il "tesoro di Hildesheim", un servizio da tavola di età augustea e i vasi votivi denominati ''Aquae Apollinares''. L'argenteria a [[Roma]] si diffuse soprattutto tra i ricchi e nei luoghi di culto, e le stesse tendenze si conservarono nei primi secoli dell'[[era (tempo)|era]] [[Cristianesimo|cristiana]].<ref name="Agostini, Novara 1964">"Lele muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol. I, pp. 350-355.</ref>
 
L'argenteria mantenne una notevole diffusione presso [[Bisanzio]], almeno fino all'[[VIII secolo]] d.C. e in [[Civiltà occidentale|Occidente]] i [[Franchi]], a cominciare da [[Carlo Magno]], si mostrarono appassionati produttori di oggetti. Il gusto [[bizantino]] si espanse a [[Venezia]], che come punto di incontro di varie [[cultura|culture]], ricevette l'influenza anche dell'arte [[islam]]ica.
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Dopo la [[scoperta dell'America]], l'utilizzo dell'argenteria venne ulteriormente rilanciato, agevolato dalle enormi quantità rintracciate nel [[Nuovo Mondo]]. La [[Colombia]] e il [[Perù]] settentrionale furono le regioni maggiormente sviluppate nei vasellami e nelle statue in argento.
 
In Europa si distinsero ancora due correnti artistiche e produttive: la prima si consolidò in [[Inghilterra]] e fu rafforzata dall'arrivo di molti [[artigiano|artigiani]] [[Francia|francesi]], scappati dal loro paese per la persecuzione contro gli [[Ugonotti]]; la seconda corrente si diffuse intorno alla metà del [[XVIII secolo]], per opera dei fratelli Adam, e della loro passione per gli ornamenti greco-romani, tramutata in un vero e proprio ''Adam style'', capace di invadere anche il mercato americano e gettare le basi per l'argenteria "coloniale" di [[Paul Revere]] e di [[Pygan Adams]], considerate tra le più eleganti ed espressive. Nello stesso periodo in Francia si distinse [[Pierre-Edme Balzac]], caratterizzandosi per la miscela di elementi [[rococò]] con altri di tendenza già [[Neoclassicismo|classicheggiante]].<ref name ="le museBalzac">{{cita libro | capitolo=Pierre-Edme Balzac | titolo=le muse | editore=De Agostini | città=Novara | anno=1964 | volume=II |p=25}}</ref>

All'eclettismo subentrò nel [[XIX secolo|XIX]] la produzione in serie, della quale va ricordato il periodo "floreale".<ref name="Agostini, Novara 1964"/>
 
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