Carlo Emanuele Madruzzo: differenze tra le versioni

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Nato come '''Charles-Emmanuel de Madruce'''<ref>[http://www.editef.univ-tours.fr/Base/fiche-personne.asp?numfichepersonne=1283 Editef - Université de Tours]</ref> nel 1599 nel [[Castello di Issogne]], dalla nobile famiglia dei [[Madruzzo]], in gioventù studiò [[grammatica]] e [[retorica]] a [[Monaco di Baviera]] e [[filosofia]] a [[Ingolstadt]] presso i [[gesuiti]], distinguendosi per il carattere mite e pio. Successivamente si trasferì a [[Perugia]] per studiare legge e ivi rimase fino al [[1619]], quando venne richiamato a Trento ove fu assunto dallo zio cardinale [[Carlo Gaudenzio Madruzzo]] come coadiutore e successore.
 
Nel [[1626]] venne promosso al sacerdozio. Governò in periodo di crisi per la [[guerra dei Trent'anni]] e per le tensioni tra [[Sacro Romano Impero Germanico|Impero]] e [[Stato Pontificio|Papato]]. Fu il più discusso dei Madruzzo sia per la fuga durante la [[peste del 1630|pestilenza del 1630]] sia per il rapporto scandaloso con [[Claudia Particella]], figlia di un suo consigliere.<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.agiati.it/UploadDocs/6056_F_M_Castelli_di_Castel_Terlago_p_165.pdf|titolo=Claudia Particella|autore=F. M. Castelli di Castel Terlago|editore=[[Accademia Roveretana degli Agiati]]|accesso=23 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303181403/http://www.agiati.it/UploadDocs/6056_F_M_Castelli_di_Castel_Terlago_p_165.pdf|dataarchivio=3 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>
 
Al fine di regolarizzare il rapporto con la nobildonna aveva a più riprese tentato di chiedere la [[dispensa papale]] in modo da sposare legittimamente Claudia: si dice che, infervorato per l'ennesimo rifiuto subito, prese a schiaffi [[Papa Alessandro VII]]. Fu un suo merito l'aver ottenuto nel [[1648]] la parziale autonomia del principato vescovile di Trento dall'[[Austria]]. Morì improvvisamente il 15 dicembre 1658.