Haakon VII di Norvegia: differenze tra le versioni

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Il parlamento venne convocato ad [[Hamar]] quello stesso pomeriggio, ma con la rapida avanzata delle truppe tedesche, il gruppo si dovette spostare per sicurezza a [[Elverum]]. Il parlamento, unanimemente, raggiunse la risoluzione cosiddetta ''Elverumsfullmakten'' ([[Autorizzazione di Elverum]]), per garantire al gabinetto di governo pieni poteri per proteggere il paese sino a quando lo ''Storting'' non avesse potuto riunirsi nuovamente in sede appropriata.
 
Il giorno successivo, [[Curt Bräuer]], ambasciatore tedesco per la Norvegia, chiese ufficialmente udienza a re Haakon. Il diplomatico tedesco chiese ai norvegesi di cessare la loro resistenza ede adi nominare, secondo la volontà di Hitler, il simpatizzante nazista [[Vidkun Quisling]] alla carica di primo ministro, ancor più dopo che questi si era autoproclamato tale ad Oslo alcune ore prima, con l'intento di farne il capo della Norvegia come [[stato fantoccio]] della Germania. Bräuer suggerì ad Haakon di seguire l'esempio di suo fratello [[Cristiano X di Danimarca]] che si era arreso il giorno successivo all'invasione tedesca, minacciando pesanti conseguenze per la Norvegia in caso contrario. Anche se la [[Costituzione di Norvegia]] nominalmente dava al re la responsabilità finale delle decisioni, in pratica esse pervenivano soprattutto dal governo e dal Consiglio di Stato in suo nome.
 
In un incontro a [[Nybergsund]], il re riportò l'ultimatum tedesco al suo gabinetto di governo. Anche se Haakon non poteva prendere una decisione del genere da solo, egli sapeva che poteva utilizzare la sua [[autorità morale]] per influenzare la scelta. Haakon disse quindi al suo gabinetto: