La morte di Marat: differenze tra le versioni

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''La morte di Marat'' si può suddividere in due parti. Quella superiore è vuota e scura, ed è animata esclusivamente da una leggera vibrazione luminosa, ottenuta grazie all'impiego di fitte pennellate gialle; quella inferiore, invece, è dominata dal corpo esanime di Marat, eroicamente isolato nel silenzio della morte.<ref name=iis/>
 
Tutta la composizione si articola staticamente su semplici linee verticali e orizzontali: l'unico elemento diagonale è costituito dal braccio destro, abbandonato lungo la sponda della vasca. La mano che stringe la penna è collocata lungo l'asse verticale del dipinto, mentre la testa riversa di Marat segue la direzione della direttrice orizzontale. Il punto di fuga, invece, è posto lungo il margine superiore del dipinto, così da consentire una visione rialzata del corpo di Marat e risalta l'abbandono del braccio destro che, toccando il pavimento, intende alludere al ricongiungimento dell'uomo con la terra, ovvero la [[morte]]. Le linee, fluide e continue, contribuiscono invece a definire le forme, descrivere i volumi e a incorniciare le figure.<ref name=iis/> sucaaaa
 
L'intera scena viene inondata da una luce proveniente da una fonte esterna posta a sinistra del quadro che definisce nitidamente il [[chiaroscuro]] sul corpo. Memore della lezione italiana di [[Caravaggio]], David, oltre a sottolineare allegoricamente la razionalità del defunto, in questo modo intende anche creare una profonda zona d'ombra sull'addome così da dare risalto al volto di Marat, esposto in piena luce.<ref name=iis/>