Peste: differenze tra le versioni

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== Letteratura e cultura ==
 
A causa della sua virulenza, della paura che essa ha suscitato nel corso dei secoli e dell'enorme numero di vittime causate, molti scrittori hanno inserito un'epidemia di peste nelle loro opere, oppure hanno scritto un saggio in cui si parla della malattia o in cui essa è comunque presente. Tra le molte opere celebri nelle quali si tratta anche della peste o di un'epidemia ad essa associabile si possono certamente ricordare il ''[[De rerum natura]]'' del poeta latino [[Lucrezio]] sulla [[Peste di Atene]] già descritta dallo storico greco [[Tucidide]], il brano sulla peste del Nòrico (libro IV, vv.453-527) nelle ''[[Georgiche]]'' di [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], il ''[[Decameron]]'' di [[Giovanni Boccaccio]] (novelle, 1349-1351 circa), il ''[[Diario dell'anno della peste]]'' di [[Daniel Defoe]] (1722), la ''[[Storia della colonna infame]]'' (saggio storico, 1840) e ''[[I promessi sposi]]'' (romanzo storico, 1840) entrambi di [[Alessandro Manzoni]], ''[[La peste (romanzo)|La peste]]'' di [[Albert Camus]] (1947), ''[[La maschera della morte rossa (racconto)|La maschera della morte rossa]]'' di [[Edgar Allan Poe]] (1842), ''Il barbiere di sua altezza'' di [[Luigi Gramegna]], romanzo storico che descrive [[Peste del 1630|l'epidemia torinese del 1630]], ''[[Lo stato d'assedio]]'' (1948) sempre di [[Albert Camus]]. L'opera di quest'ultimo ha una valenza [[allegorica]]: la peste rappresenta i regimi totalitari.
 
== Note ==