Primo maresciallo dell'Impero: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 13:
Da questo fatto si generò una polemica negli ambienti monarchici, che non concepivano nella [[Grado (militare)|gerarchia militare]] l'equiparazione del [[Re]] ad un'altra personalità, fosse anche il Capo del Governo.
==Storia==
Il 30 marzo 1938 la Camera approvò per acclamazione la proposta di legge, presentata la mattina stessa. Il presidente della Camera [[Costanzo Ciano]] ed il segretario del PNF [[Achille Starace]], alla guida di un gruppo di deputati, marciarono su palazzo Madama e gremirono le tribune (cantando in coro ''Giovinezza''), mentre il presidente del Senato [[Luigi Federzoni]] nominò seduta stante una commissione referente presieduta dal generale Rossi Longhena. Questi riferì all'aula dopo una ventina di minuti, mentre i deputati dalle tribune rumoreggiavano; l'aiutante di campo del re, Asinari di Bernezzo, ebbe appena il tempo di informare il monarca degli eventi, che il testo era già stato approvato dall'aula di palazzo Madama per acclamazione<ref>Indro Montanelli, Mario Cervi, ''[https://books.google.it/books?id=4wsV8ClgHl4C&pg=PT153&lpg=PT153&dq=primo+maresciallo+impero+federzoni+deputati+costanzo+ciano+madama&source=bl&ots=uRva2Ptmf9&sig=ACfU3U3gEAekvjpgGPUr0IHcJeqdAHXt3A&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiG2ZP--L_iAhXOCuwKHX9iDuYQ6AEwDXoECAgQAQ#v=onepage&q=primo%20maresciallo%20impero%20federzoni%20deputati%20costanzo%20ciano%20madama&f=false L'Italia dell'Asse - 1936-10 giugno 1940]'', Biblioteca universale Rizzoli, 2013.</ref>.
 
Il Re si rifiutò, in un primo tempo, di firmare la legge, anche perché non ne era stato preventivamente informato e le modalità di approvazione parlamentare erano alquanto irrituali (basti dire che l'intero iter di approvazione da parte delle due camere si svolse nella giornata del 30 marzo 1938)<ref>V. [http://blog.lexitalia.it/?p=164 Giovanni Virga, ''Il Consiglio di Stato alle prese con la spinosa questione del “primo maresciallato dell'Impero” '', 22 agosto 2010].</ref>. La questione fu sottoposta, per un [[parere]], all'allora Presidente del [[Consiglio di Stato (Italia)|Consiglio di Stato]], il celebre giurista [[Santi Romano]], che ritenne legittima l'istituzione del grado e la sua attribuzione al Re e al Capo del Governo.