Margherita di Valois: differenze tra le versioni

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Il suo matrimonio con Enrico di Navarra, simbolo di riconciliazione tra cattolici e calvinisti nel 1572, fu offuscato dal [[massacro di San Bartolomeo]] e dalla successiva prigionia alla corte di Francia del marito, costretto all'abiura. Margherita dimostrò più volte le sue abilità politiche schierandosi con [[Francesco Ercole di Valois|Francesco duca d'Alençon]] e i ''[[Malcontent]]'' contro loro fratello maggiore [[Enrico III di Francia|Enrico III]]. Sfruttò le sua diplomazia nelle [[Guerra degli ottant'anni|Fiandre in rivolta]], svolgendovi un'ambasciata segreta per contrattare la concessione di un governo per conto del duca d'Alençon. In seguito si recò con la madre nel [[Midi]] per ricongiungersi al marito, nel frattempo fuggito dal Louvre e tornato al calvinismo.
 
A [[Nérac]], manifestò la sua abilità d'intellettuale, creando una vivace corte di letterati, poeti e artisti. Fedele discepola della [[neoplatonismoAccademia neoplatonica|dottrina neoplatonica]], ne condivise i principi in lettere e poesie. Cercò di svolgere il suo ruolo di mediatrice tra le due corti e di condurre una vita coniugale felice, ma la sua sterilità e le tensioni politiche delle guerre di religione spezzarono il suo matrimonio, mentre i numerosi scandali sessuali in cui fu coinvolta, che ne compromisero la reputazione, le alienarono la famiglia.
 
Morto il duca d'Alençon, nel 1585 Margherita scelse la via dell'opposizione, schierandosi con la [[Lega cattolica (Francia)|Lega cattolica]]. Imprigionata a Usson su ordine di Enrico III, vi rimase confinata per vent'anni, mentre virtualmente diveniva regina di Francia con l'ascesa al trono del marito. Durante questo periodo di esilio scrisse le proprie ''[[Memorie (Margherita di Valois)|Memorie]]''. Al momento opportuno contrattò abilmente le condizioni per l'annullamento del matrimonio a cui acconsentì solo dopo il versamento di un lauto compenso.