Babismo: differenze tra le versioni

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Il Babismo, fin dall'origine violentemente combattuto e perseguitato dal clero islamico e dalle autorità di governo [[Impero persiano|persiane]], fu precursore della [[religione bahai]]<ref name="iranica_babism">{{cita libro|pubblicazione=Encyclopædia Iranica |anno=1989 |capitolo=Babism |nome=Dennis |cognome= MacEoin}}</ref>.
 
== Il Mito del [[Mahdi]] ==
Secondo i mussulmani quando l'ingiustizia, la corruzione, l'immoralità e l'oppressione dei potenti raggiungeranno il culmine, apparirà il [[mahdi|Mahdi (letteralmente, ben guidato da Dio)]], il quale guiderà gli uomini verso un mondo equo, punirà gli oppressori e gli ingiusti, salverà e premierà gli oppressi. Tale figura non è da confondersi con una nuova Manifestazione di Dio. Infatti, Per il Corano Maometto fu l’ultimo Profeta e dopo di lui Dio non si manifesterà più. Anche dopo l'avvento di Mahdi l'Islam continuerà il suo percorso e il Corano manterrà la propria validità.
 
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Nell'[[Sciismo|Islam Sciita]] esiste un ampio gruppo di credenti, i [[Duodecimani]], che credono nella legittima successione di dodici [[Imam]], a partire da [[Ali ibn Abi Tàlib|ʿAlī b. Abī Tālib]], quarto [[califfo]] [[musulmani|musulmano]] fino all'ultimo, [[Muhammad al-Mahdi]]<ref name="oneworld">{{cita libro|cognome= Smith |nome=Peter |pubblicazione=A concise encyclopedia of the Bahá'í Faith |titolo=Shi'ism |anno=2000 |editore=Oneworld Publications |città=Oxford |ISBN=1-85168-184-1 |p=312-313 }}</ref>. Essi sostengono che Muhammad al-Mahdi, il dodicesimo Imam, non è morto, bensì nascosto dall'[[874]] e che la comunicazione tra l'Imam nascosto e il popolo dei credenti avviene attraverso dei mediatori chiamati ''Báb'', Porta, o ''Na'ib'', Rappresentanti.<ref name="saiedi">{{Cita libro | titolo = Gate of the Heart | nome = Nader | cognome = Saiedi | editore = Wilfrid Laurier University Press | città = Waterloo, ON | pagine = 15 | isbn = 978-1-55458-035-4 | anno = 2008}}</ref>Alla fine dei ''Tempi'' il 12º Imam, Muhammad al-Mahdi, tornerà a manifestarsi nella veste di [[Mahdi]] per ristabilire la giustizia in Terra.<ref name="saiedi" />
 
I sciiti [[Ismailismo|ismailiti]] invece riconoscono soltanto i primi sei imam riconosciuti pure dai duodecimani. Per gli Ismailiti il settimo Imam non è Musa ibn Ja’far detto al-Kazim, riconosciuto dai sciiti duodecimani; bensì Isma’il che tuttavia era premorto al padre. Essi sostengono che Isma’il non fosse morto, bensì occultato e che sarebbe tornato a manifestarsi come il Mahdi.
 
Nella prima metà dell‘Ottocento la Persia si trovava in una difficile situazione sociale-economica. Le sconfitte subite nelle due rovinose guerre russo-persiane, dalla durata totale di dodici anni, avevano portato agli umilianti trattati, prima di Golestan e, successivamente, nel 1828 di Turkmenshay. Oltre alle significative cessioni territoriali, la Persia aveva dovuto accettare di versare alla Russia ingenti somme a titolo di risarcimento. Il buontempone Fath Ali Shah pensava soprattutto a divertirsi (aveva 150 mogli). Morto lui nel 1834 gli subentrò il nipote Muhammad. Quest’ultimo, incapace e pure sofferente di gotta, malattia che lo portò alla morte al'età di soli 40 anni, non fu in grado di migliorare la situazione di grave crisi. La Persia era virtualmente in bancarotta; le provincie erano di fatto autonome. La corruzione e l’oppressione dei potenti dilagava. Il popolo era prigioniero di superstizioni e fantasie. Il Paese era in balia delle ingerenze dei russi e degli inglesi. Ambrogio Donini, storico delle religioni presso l’Università di Roma, descrive con le seguenti parole il momento storico in cui nacque il babismo: “''un Paese atrocemente sfruttato dall’aristocrazia feudale indigena e dal dominio straniero''”. <ref>{{Cita libro|titolo=Ambrogio Donini - Lineamenti di storia delle Religioni" - pag. 216}}</ref>
 
In questa atmosfera opprimente, alcuni, anche per impotenza e disperazione, si sono autoconvinti che è giunto il momento di un intervento divino con l’avvento del Mahdi. Si formò così un gruppo guidato da Shaykh Ahmad Ehsani che fondò lo [[Shaykhismo]]. Morto lui, gli subentrò [[Siyyid Kázim]] . Questi era stato un allievo del fondatore dello shaikhismo a Yazd (sud-est di Esfahan) e si era trasferito a Karbala, città santa per i sciiti. In questa città egli aveva fondato una scuola dove teneva le sue lezioni di teologia sciita. I pellegrini sciiti, in gran parte esponenti religiosi, spesso si fermavano per qualche giorno a Karbala per assistere alle lezioni del maestro. Fra questi ci fu anche Seyyid Ali Mohammad, il futuro Bab.
 
Quella di risiedere in una città di pellegrinaggio è stata poi la tecnica adottata, oltre un secolo dopo, anche da Ayatollah Khomeini il quale scegliendo di vivere a Najaf (altra città santa degli sciiti, sempre in Iraq, a un centinaio di chilometri da Karbala) ha avuto modo di incontrare esponenti religiosi sciiti provenienti dalle varie località iraniane e organizzare la rivoluzione iraniana.
 
[[Siyyid Kázim]] ritenne imminente l'apparizione del Mahdi, tanto che prima di morire a Karbala ([[1843]]), egli chiese ai suoi seguaci di abbandonare le proprie case e mettersi alla ricerca del Mahdi<ref name="EoI">{{cita libro|pubblicazione=Encyclopedia of Islam |anno=1999 |capitolo=Bāb |editore=Koninklijke Brill NV |città=Leiden, The Netherlands |nome=A.|cognome= Bausani}}</ref>.
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== Báb ==
{{Vedi anche|Báb}}
Come voluto da Siyyid Kazim, 18 suoi seguaci sono partiti per varie destinazioni in cerca del Mahdi con l'intensa speranza di trovare qualcuno che dichiarasse di esserlo. Uno di essi, di nome [[Mullá Husayn]], dopo essersi ritirato in una [[moschea]] per 40 giorni di preghiera e digiuno, si recò a [[Shiraz]] dove incontrò [[Siyyid `Alí-Muhammad]], il Báb. Quest'ultimo, in un pellegrinaggio a Karbalà aveva conosciuto Siyyd Kàzim, il capo dei Shaykhi, e ne aveva seguito le lezioni. Secondo molti storici egli era già uno shaykhi e come tale era dunque al corrente dell'accanita ricerca in corso.
 
La notte del 23 maggio [[1844]] Mullá Husayn invitato dal [[Siyyid `Alí-Muhammad]] a casa, dopo averlo incontrato avanti il tramonto alle porte della città di Shiraz, gli comunicò che stava cercando il ''Promesso'' indicato da Siyyid Kázim, allora [[Siyyid `Alí-Muhammad]] gli rispose di valutare se poteva essere lui il ''Promesso'', il possessore della conoscenza divina.<ref>Dennis MacEoin, ''ibid.''</ref>
 
Dopo un'attenta riflessione e dopo che [[Siyyid `Alí-Muhammad]] aveva risposto in modo soddisfacente a tutte le sue domande ed aveva scritto in sua presenza, con estrema rapidità ed in attuazione a una sua recondita aspettativa, un lungo commento sulla [[sūra]] di Giuseppe, Mullá Husayn fu il primo ad accettare la sua rivelazione di essere la ''Porta'' verso la ''Verità'' e l'iniziatore di un nuovo ciclo profetico.<ref>A. Bausani, ''ibid.''</ref>In questa prima fase [[Siyyid `Alí-Muhammad]] non si è dichiarato il Mahdi, bensì "la porta" (in arabo Bab) attraverso cui mettersi in contatto con il Mahdi atteso dai sciiti. In sostanza, una posizione abbastanza simile agli altri due capi del Shakhismo che lo precedettero.
 
Dopo che Mullá Husayn accettò la sua rivelazione, il Báb gli disse di aspettare che altri 17 seguaci di Siyyid Kázim, che si erano messi in cerca del Mahdi, accettassero autonomamente la sua rivelazione prima di comunicarlo ad altri.
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Questi 18 seguaci furono chiamati dal Báb [[Lettere del Vivente]] e si dedicarono alla diffusione della nuova [[fede]] in [[Iran]] e [[Iraq]]<ref name="iranica_bab">{{cita libro|pubblicazione=Encyclopædia Iranica |anno=1989 |capitolo=Bāb, Sayyed `Ali Mohammad Sirazi |nome=Dennis |cognome= MacEoin}}</ref>
 
Dopo la sua dichiarazione, Siyyid `Alí-Muhammad assunse il titolo di Báb, ''Porta''. Con i suoi sermoni contro la depravazione ed il pervertimento, egli attaccava violentemente gli alti esponenti religiosi corrotti.<ref>{{Cita libro|titolo=Alessandro Bausani; Persia Religiosa; pag. 461.}}</ref> In questo modo egli si guadagnò rapidamente numerosi seguaci. In pochi anni il movimento si diffuse in tutto l'Iran, causando contrasti e polemiche<ref name="saiedi19">{{Cita libro | titolo = Gate of the Heart | nome = Nader | cognome = Saiedi | editore = Wilfrid Laurier University Press | città = Waterloo, ON | pagine = 19 | isbn = 978-1-55458-035-4 | anno = 2008}}</ref>.Con il passare del tempo Seyyid Ali Mohammed fece un passo in avanti e si proclamò non più “la porta attraverso cui raggiungere il Mahdi”, bensì il Mahdi stesso. Successivamente egli fece un ulteriore passo dichiarandosi una nuova manifestazione di Dio; si è messo cioè allo stesso livello dei fondatori delle grandi religioni come Cristo e Maometto.
 
== Il convegno di Badasht ==
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== La Rivoluzione ==
A seguito del convegno di Badasht, [[Mullā Ḥusaīn|Mullà Husain]] marciò con un gruppo di compagni da Mashhad verso Barfrush, oggi Babul (Màzanderàn), innalzando lo ''[[Stendardo nero]]'', simbolo profetico dell'avvento del [[Mahdi]]. Il clero islamico, preoccupato per l'influenza di questo gruppo, fomentò gli abitanti di Barfrush contro [[Mullā Ḥusaīn|Mullà Husain]] e i suoi compagni, i quali si rifugiarono presso il [[mausoleo]] di Shaykh Tabarsí. In uno stato di crescente preoccupazione il clero richiese l'intervento delle truppe dello Shàh, che assediarono i babi senza successo per diversi mesi. Su richiesta esplicita dello Shah intervenne anche il principe Mihdí-Qulí Mírzá a guidare l'esercito, ma invano. Anche la morte di Mullà Husain, leader del gruppo, non risolse l'assedio: i babi si arresero solo a seguito di un inganno e furono vilmente massacrati (luglio-agosto 1849).
 
Poco dopo, a Nairìz (Fars) ebbe luogo un’altra eroica insurrezione bàbi. Barricatisi nel vecchio castello, vi si difesero eroicamente col favore della popolazione per qualche giorno, finché furono tutti massacrati (gennaio 1850).
 
Quasi contemporaneamente, a Zanjan, divampava un'insurrezione di proporzione ancora più vasta. Dopo varie ed alterne vicende che implicarono sanguinose sconfitte dei disorganizzati e stanchi eserciti imperiali, i babi, che erano più di tremila, furono crudelmente massacrati (febbraio 1850). <ref>{{Cita libro|autore=Alessandro Bausani|titolo=Persia religiosa|città=Cosenza|editore=Lionello Giordano|anno=1998|pp=471-472}}</ref>
 
Nel mese di luglio del [[1848]] il Báb fu sottoposto a processo a [[Tabriz]] dove ripeté, davanti a un Principe della Corona e al clero, la sua rivelazione di essere il [[Mahdi]]<ref name="PSmith">{{cita libro|cognome= Smith |nome=Peter |pubblicazione=A concise encyclopedia of the Bahá'í Faith |titolo=Báb |anno=2000 |editore=Oneworld Publications |città=Oxford |ISBN=1-85168-184-1 |pp=55-59}}</ref>. L'imputato fu condannato a morte, ma l'esecuzione fu rinviata in attesa di accertamenti circa la sua possibile infermità mentale.
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Shrine of the Báb}}
 
== Collegamenti esterni ==