Ercolano di Perugia: differenze tra le versioni
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Prima che la città fosse presa, Ercolano tentò di salvarla con un vecchio stratagemma: utilizzò l'ultimo sacco di [[grano]] e l'ultimo [[bue]], gettandoli fuori dalle mura. Intendeva così dare agli Ostrogoti l'impressione che i perugini avessero cibo in abbondanza per sostenere ancora un lungo [[assedio]]. Totila cedette, ma un delatore interno alla città gli fece arrivare la notizia che quello che aveva visto altro non era che un trucco, per cui il condottiero tornò sui suoi passi conquistando la città e vessando il vescovo. Le antiche biografie lo dicono in rapporto con altri tre celebri santi dell'Umbria del tempo: il vescovo [[san Florido]] e il prete [[Amanzio]] di [[diocesi di Città di Castello|Città di Castello]] e il vescovo [[Fortunato]] di [[diocesi di Orvieto-Todi|Todi]].
Prima di essere [[decapitazione|decapitato]], Ercolano venne scorticato vivo. Sempre secondo Gregorio Magno, 40 giorni dopo la decapitazione
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