Polcevera: differenze tra le versioni

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===L'alta Val Polcevera===
{{vedi anche|Val Verde (Italia)}}
[[File:Genova Pontedecimo Polcevera.jpg|thumb|Pontedecimo: la confluenza tra i torrenti Verde (a sin.) e Riccò (a destra) ]] L'alta Val Polcevera comprende le valli dei torrenti [[Verde (torrente)|Verde]] e [[Riccò]], con i loro affluenti.
 
Scendendo dal Monte Leco, il Verde, che per un tratto del suo percorso segna il confine tra i comuni di [[Ceranesi]] e [[Campomorone]], attraversa Isoverde (frazione di Campomorone), Campomorone, Santa Marta (sede comunale di Ceranesi) e un tratto del quartiere [[Genova|genovese]] di [[Pontedecimo]]. Dopo aver ricevuto diversi rivi (i principali sono il rio San Martino, sul versante destro e il rio Gioventina sul versante sinistro), dopo un percorso di circa 8 km confluisce a [[Pontedecimo]] con il torrente [[Riccò]], che nasce dal Bric Montaldo, nei pressi del [[Passo dei Giovi]], e attraversa varie frazioni del comune di [[Mignanego]].
 
===La bassa Val Polcevera===
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* Il [[Secca (torrente)|Secca]], che attraversa diverse frazioni del comune di [[Serra Riccò]] e confluisce nel Polcevera a Morigallo, subito dopo aver raccolto le acque del [[Sardorella]], che attraversa il territorio del comune di [[Sant'Olcese]]. Con i suoi 12 km di lunghezza e 45 km² di bacino è il maggiore affluente del Polcevera.
* Il Goresina (o Geminiano), che nasce dal versante ovest del monte dei Due Fratelli e sfocia a [[Bolzaneto]] (3 km).
* Il Torbella, che nasce dal versante sud del monte dei Due Fratelli sfocia a [[Rivarolo (Genova)|Rivarolo]] (5 km).
 
Sulla destra orografica:
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* 15 ottobre 1777: una piena distrusse due arcate del ponte che collegava Bolzaneto con Murta e allagò la [[Chiesa di San Francesco alla Chiappetta|chiesa di San Francesco]] e il borgo antico di Bolzaneto.
* 4 settembre 1780: una piena causò tre vittime a Bolzaneto.
* 26 agosto 1834: fu l'ultimo grave episodio prima della costruzione dell'argine; le acque in piena inondarono il borgo di Pontedecimo, i cui abitanti trovarono rifugio nel convento dei [[Ordine dei frati minori cappuccini|cappuccini]], costruito in posizione sopraelevata rispetto al torrente. A Bolzaneto fu nuovamente inondata la zona della Chiappetta (dove ci fu anche una vittima) ed altre aree nel fondovalle.
 
Dopo la costruzione degli argini non si verificarono più esondazioni generalizzate nelle aree di fondovalle che venivano progressivamente urbanizzate. Le piene hanno causato frane e straripamenti in zone circoscritte, causando danni causati soprattutto alle infrastrutture comprese nell'alveo del torrente.
 
* 1947: un'alluvione fece crollare una vecchia casa a Pontedecimo e due arcate del ponte S. Francesco a Bolzaneto.
* 7 e 8 ottobre 1970: durante l'alluvione che colpì Genova, causando 44 vittime, soprattutto in [[Val Bisagno]], i danni nella Val Polcevera furono relativamente contenuti; grazie alla tenuta degli argini, le esondazioni furono limitate all'area industriale in sponda destra all'altezza di [[Campi (Genova)|Campi]] e, nei pressi della foce, agli stabilimenti [[Ilva|Italsider]] di Cornigliano. Localmente si verificarono allagamenti e piccole frane, soprattutto nelle zone di Bolzaneto, Pontedecimo e [[Sant'Olcese]], per l'esondazione di alcuni affluenti del Polcevera.
* 23 settembre 1993: i danni furono particolarmente gravi a Pontedecimo, dove alla confluenza dei torrenti Riccò e Verde fu distrutta la passerella dei Frati e allagati alcuni edifici.<ref>{{Cita web |url=http://www.ispro.it/site/content/1992-alluvione-genova-e-savona |titolo=1992: Alluvione Genova e Savona - ISPRO - Protezione Civile e Difesa Civile<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=23 aprile 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120930023352/http://www.ispro.it/site/content/1992-alluvione-genova-e-savona |dataarchivio=30 settembre 2012 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://digilander.libero.it/SARACCO52/2pol.htm Alluvioni degli ultimi cento anni<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* 15 novembre 2014: nel corso dell'evento alluvionale avutosi a Genova in quella giornata, piogge molto intense hanno insistito su tutto il bacino della Valpolcevera (oltre 350&nbsp;mm di pioggia registrati in poche ore a Pontedecimo <ref>[http://www.meteoweb.eu/2014/11/alluvione-genova-record-pioggia-pontedecimo/352142/ Alluvione Genova: record di pioggia a Pontedecimo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>). Il torrente è esondato a Pontedecimo, all'altezza di Piazza Arimondi, causando estesi allagamenti e gravi danni, fra cui l'apertura di un'ampia voragine nella stessa piazza. Inoltre, vicino alla foce, nell'area dei lavori in corso per il completamento della nuova viabilità in sponda destra, le acque del Polcevera sono nuovamente uscite dagli argini, seppur con minor violenza, invadendo l'area a levante di [[Villa Durazzo Bombrini]] e le adiacenti aree portuali.
 
== Urbanistica ==
{{Vedi anche|Val Polcevera}}
[[ImmagineFile:Foce Polcevera.jpg|thumb|left|upright=1.2|L'alveo del torrente con le acciaierie in via di demolizione.]]Il Polcevera, nel tratto compreso tra Pontedecimo e la foce, scorre oggi in un'area fortemente antropizzata, tra impianti industriali e depositi petroliferi, molti dei quali dismessi o in fase di riconversione, e infrastrutture stradali e ferroviarie. L'industrializzazione della valle iniziò intorno alla metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]], quando furono costruiti gli [[argine|argini]] (1849-1853); prima di allora l'[[alveo]] del torrente occupava l'intera parte pianeggiante della valle, creando un infido terreno acquitrinoso, nel quale le acque si suddividevano in numerosi rivoli. Questa situazione per secoli aveva reso difficoltosi i collegamenti tra le due sponde, che non erano collegate da [[ponte|ponti]] e il [[guado]] era possibile solo in pochi punti.
I paesi erano costruiti lungo le vie che collegavano Genova con la [[pianura padana]] correndo sui crinali delle colline, mentre il fondovalle era scarsamente abitato, a differenza di quanto sarebbe poi avvenuto a partire dalla metà dell'Ottocento.
La costruzione dell'argine ha comportato anche una deviazione dal percorso originale all'altezza di [[Bolzaneto]], tagliando la base della collina di [[Murta]] per un tratto di circa 500&nbsp;m.
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La sponda sinistra della foce (nel quartiere di [[Sampierdarena]]), già occupata dalle officine dell'[[Ansaldo|Ansaldo Meccanico]] è stata riconvertita, dopo la loro chiusura, in un centro commerciale, residenziale e di servizi, chiamato ''Fiumara'', inaugurato nel [[2002]].
 
[[ImmagineFile:Genova Cornigliano Campi.jpg|thumb|upright=1.5|L’area commerciale e industriale di [[Campi (Genova)|Campi]], sulla sponda destra, poco prima della foce.]]
L'area sulla sponda destra della foce (costituita dall'imponente riempimento nel mare antistante il quartiere di [[Cornigliano]] effettuato tra il 1938 e il 1953), occupata per decenni dalla cokeria e dagli [[altoforno|altiforni]] dello stabilimento [[Italsider]] (oggi [[ILVA]]) è dal 2005 oggetto di bonifica in previsione di una riconversione urbanistica di ampie dimensioni.
 
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== Fauna ==
===Pesci===
Nonostante indagini dell'[[Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale|ARPAL]] abbiano evidenziato un certo livello di [[inquinamento]] delle acque, anche se in miglioramento dopo la chiusura degli insediamenti industriali più inquinanti<ref>Nel 2001 il torrente fu classificato come ''fortemente inquinato'' (classe di qualità V, determinata con il metodo dell'[[Indice biotico esteso]]), mentre i rilevamenti del 2006 hanno portato alla classificazione di ''inquinato'' (classe III).</ref>, nel basso corso del torrente risultano molto abbondanti i [[Mugilidae|cefali]] e più a monte i [[Squalius squalus|cavedani]], specie ittiche in grado di sopravvivere anche in ambienti moderatamente inquinati.<ref name= "oasi_polcevera">http://www.pnstudio.eu/file_download/AdP%2016_07_Oasi%20naturalistica.pdf</ref>
 
{{citazione necessaria|Presso l'abitato di Pontedecimo nel torrente sono presenti anche queste specie ittiche: [[Barbus|barbi]], [[Telestes muticellus|vaironi]], [[Anguilla anguilla|anguille]], alcune [[Salmo trutta fario|trote fario]] e [[Oncorhynchus mykiss|iridee]]. In quasi tutti gli affluenti è presente la trota fario di ceppo sia atlantico che autoctono.}}
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==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Category:Polcevera}}
 
==Collegamenti esterni==