Margherita di Valois: differenze tra le versioni

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==Biografia==
=== Giovinezza (1553-1572)===
====Infanzia e formazione====
[[File:Caterina e i figli.jpg|thumb|right|Caterina de' Medici e i figli: re Carlo IX, Margherita, Enrico d'Angiò e Francesco d'Alençon. [[1561]] circa.]]
Nacque nel [[castello di Saint-Germain-en-Laye]], settima figlia del re di Francia [[Enrico II di Francia|Enrico II]] e di [[Caterina de' Medici]]. Ebbe molto poco tempo per conoscere suo padre, ferito mortalmente in una giostra nel [[1559]], quando Margherita aveva appena sei anni. Con sua madre Caterina ebbe rapporti distanti, provando per lei un misto di ammirazione e di timore.<ref>{{Cita|Craveri, 2008|p. 61.}}</ref>
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Dopo l'[[editto di Amboise]] e la dichiarazione di maggiore età di [[Carlo IX di Francia|Carlo IX]] nel [[1563]], Margherita visse alla corte di Francia assieme ai suoi fratelli maggiori e ai giovani [[Enrico IV di Francia|Enrico di Navarra]] e [[Enrico di Guisa]]. Fu probabilmente in seguito alla recita di una pastorale di [[Pierre de Ronsard|Ronsard]], che i principi recitarono in quel periodo, che Carlo iniziò a chiamarla «Margot», come il nome del personaggio interpretato dalla principessa.<ref>{{Cita|Viennot, 1994|p. 22.}}</ref> Dal [[1564]] al [[1566]], per volere della madre, Margherita assieme alla corte accompagnò il re nel suo lungo viaggio per tutta la Francia: ciò doveva servire a tutti i principi e a Margherita come istruzione nell'arte della politica.<ref>{{Cita|Viennot, 1994|pp. 22-23.}}</ref>
====Primi passi in politica====
[[File:Clouet Margerite of Valois.jpg|thumb|left|Margherita di Valois, in giovane età, ritratta da [[François Clouet]].]]
Nel [[1568]], vista la loro estraneità fino a quel momento agli intrighi politici, si legò con affetto e complicità a suo fratello [[Enrico III di Francia|Enrico]]. Fu dopo la [[battaglia di Jarnac]] che suo fratello Enrico le affidò il compito di difendere i suoi interessi con la madre, durante i suoi periodi di assenza dovuti alle campagne militari. Contenta della missione che la faceva entrare nella vita politica di corte, Margherita vi si dedicò coscienziosamente, entrando in confidenza con la regina madre. Tuttavia al ritorno, il fratello non le mostrò alcuna gratitudine e i rapporti fra madre e figlia si raffreddarono nuovamente.
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Il duca di Guisa è il primo di una lunga serie di amanti attribuiti a Margherita. Tuttavia è difficile separare la verità dalle voci di presunte relazioni. Come per gli altri membri della famiglia reale (soprattutto Enrico e Caterina), le calunnie che circolarono sul suo conto furono molto numerose.
 
=== =Le «nozze vermiglie »====
Alla fine del 1560 Caterina de' Medici aveva offerto la mano di sua figlia a [[Don Carlos (principe)|Don Carlos]], figlio di [[Filippo II di Spagna]], ma le trattative erano sfumate. Altre serie negoziazioni erano state prese in considerazione per far sposare la principessa a [[Rodolfo II d'Asburgo|Rodolfo d'Austria]], [[Sebastiano I del Portogallo]] e allo stesso re di Spagna, vedovo della [[Elisabetta di Valois|sorella maggiore]] di Margherita, ma anche queste trattative si rivelarono infruttuose.<ref>{{Cita|Viennot, 1994|pp. 23-25.}}</ref>
[[File:SchlafzimmerBartholomaeusnacht.jpg|thumb|La regina di Navarra protegge il visconte di Léran durante la [[notte di san Bartolomeo]]. Dipinto di [[Alexandre-Évariste Fragonard]]. Il famoso episodio venne romanzato da [[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas]] nel romanzo ''[[La regina Margot (romanzo)|La regina Margot]]''.]]
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Per salvarsi la vita, Enrico allora accettò di abiurare il protestantesimo. Ormai non c'era più alcuna possibilità di riconciliazione e Caterina offrì alla figlia l'opportunità di annullare le nozze, ma Margherita scelse di rimanere accanto al marito, per onor proprio, per difenderlo da possibili complotti e per sottrarsi alle manipolazioni materne.<ref>[https://books.google.it/books?id=ds2w4eRP7pkC&printsec=frontcover&dq=Memorie+di+Margherita+di+Valois&hl=it&ei=2ZcvTZ7gHpWK4gb4s7TDCw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCYQ6AEwAA#v=twopage&q&f=false Memorie della regina Margherita di Valois, pp. 60-61]</ref>
=== Ruolo politico (1572-1582)===
 
==== I complottiCospirazioni di corte ====
[[File:François Clouet - Portrait of Catherine de' Medici - Walters 37415.jpg|thumb|[[Caterina de' Medici]] madre di Margherita. Dipinto di [[François Clouet]].]]
Nel 1573, la salute di Carlo IX cominciò a declinare, ma il suo erede naturale, il fratello [[Enrico III di Francia|Enrico d'Angiò]], che era a favore di una politica di fermezza contro i protestanti, si trovava a Cracovia dopo essere stato eletto re di Polonia. A quel punto, il partito dei moderati, detti ''[[Malcontent]]'', iniziò a complottare per far salire sul trono [[Francesco Ercole di Valois]] duca d'Alençon, fratello minore di Carlo ed Enrico, ma ritenuto favorevole alla tolleranza religiosa.
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La cospirazione però fallì e due complici furono arrestati e decapitati: fra di loro vi erano [[Joseph Boniface de La Môle]], presunto amante di Margherita ed eroe romantico del romanzo ''[[La regina Margot (romanzo)|La regina Margot]]'' di [[Alexandre Dumas (padre)|Dumas padre]], e [[Annibal de Coconas]].<ref>{{Cita|Craveri, 2008|p. 71.}}</ref> Dopo il fallimento della congiura, Alençon e Navarra furono tenuti prigionieri al [[castello di Vincennes]] e fatti chiamare in giudizio dalla regina madre per rispondere del loro comportamento. Fu in questa occasione che Margherita, su richiesta del marito, scrisse per lui un memoriale di difesa, passato alla storia come il ''Mémoire justificatif pour Henri de Bourbon''.<ref>{{Cita|Viennot, 1994|pp. 67-68}}</ref>
 
Il 30 maggio 1574, Carlo IX morì. Fuggito dalla Polonia, il duca d'Angiò rientrò in Francia dove fu incoronato re [[Enrico III di Francia]]: non perdonò alla sorella il tradimento.<ref>{{Cita|Viennot, 1994|p. 73}}</ref>

====Mediatrice e ostaggio====
Pur lasciati in libertà condizionata, i sovrani di Navarra e il duca d'Alençon furono messi sotto sorveglianza a corte ed erano spesso oggetto di scherno dei favoriti del re, i ''[[Mignon (storia)|mignons]]''. In particolare vi era una faida di lunga data fra Margherita e Louis Bérgerac Du Guast, prediletto del re. Inizialmente il sovrano cercò una mediazione, ma la regina rifiutò. Du Guast non perse occasione per screditarla e mettere in giro calunnie sul suo conto e ad offenderla pubblicamente.<ref>{{Cita|Viennot, 1994|pp. 75-84}}</ref> Margherita si difendeva da certe accuse, ma rispondeva solo con il pubblico disprezzo nei confronti di Du Guast. Nel novembre 1575, Du Guast fu misteriosamente ucciso in casa di un'amante.<ref>{{Cita|Viennot, 1994|p. 85}}</ref>
 
Prima della morte, il mignon era riuscito a deteriorare il legame fra Navarra e Alençon facendoli litigare grazie a [[Charlotte de Sauve]], dama d'onore della regina madre, di cui tutti e tre condividevano i favori.<ref>{{Cita|Viennot, 1994|p. 76}}</ref> Nel [[1575]] Alençon e successivamente nel [[1576]] Navarra, riuscirono a eludere i controlli e a scappare dalla corte del re di Francia. Margherita non era stata messa al corrente dei piani di fuga dal marito, poiché la relazione con la De Sauve aveva compromesso anche i rapporti fra i sovrani di Navarra. Dopo le fughe di suo marito e di suo fratello, Margherita si ritrovò reclusa al Louvre con delle guardie appostate davanti alle sue stanze, poiché [[Enrico III di Francia|Enrico III]] la riteneva una complice.<ref>{{Cita|Viennot, 1994|p. 86}}</ref>
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Enrico di Navarra reclamò subito la moglie con sé: Caterina ed Enrico III però rifiutarono di lasciarla partire, poiché Margherita sarebbe potuta divenire un ostaggio in mano agli ugonotti e avrebbe potuto rafforzare l'intesa tra Navarra e Alençon.
 
==== LaL'ambasciata spedizionenelle nei Paesi BassiFiandre ====
[[File:Marguerite of Valois, Queen of Navarre) by Nicholas Hilliard.jpg|thumb|left|Margherita di Valois, miniatura di [[Nicholas Hilliard]] (1577).]]
Nel [[1577]], alla ripresa della guerra civile, Margherita, divisa tra le fedeltà al marito e quella al fratello maggiore, chiese l'autorizzazione a partire in missione nel sud dei Paesi Bassi, per conto del fratello minore. I fiamminghi, che si erano ribellati al dominio spagnolo nel [[1576]], sembravano disposti a offrire un trono a un principe straniero tollerante e disponibile a fornire loro le forze diplomatiche e militari necessarie alla conquista della loro indipendenza. Enrico III accettò la proposta della sorella perché si sarebbe finalmente liberato dello scomodo duca d'Aleçon.<ref>{{cita|Viennot, 1994|pp. 95-96.}}</ref>
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La situazione rimase stabile fino al [[1578]], quando Alençon chiese di assentarsi. Enrico III però viene a conoscenza della sua partecipazione a un complotto: lo fece arrestare in piena notte e lo confinò nella sua stanza, dove Margherita lo raggiunse. Bussy invece fu condotto alla [[Bastiglia (Parigi)|Bastiglia]]. Qualche giorno dopo Francesco riuscì nuovamente a fuggire, con l'aiuto di Margherita, grazie a una corda gettata dalla finestra di sua sorella.<ref>{{cita|Viennot, 1994|p. 107.}}</ref>
 
==== La corte di Nérac: amore e letteratura ====
Poco dopo Margherita, che aveva negato ogni suo coinvolgimento alla fuga, ottenne infine l'autorizzazione a raggiungere suo marito. Enrico III e Caterina speravano che Margherita potesse svolgere il compito di conciliatrice e ristabilire l'ordine nelle travagliate province del sud-ovest. Per assurgere a questo compito, fu accompagnata dalla madre e dal suo cancelliere, umanista, magistrato e poeta, chiamato [[Guy Du Faur de Pibrac]]. Il viaggio delle due regine fu l'occasione per allestire sontuosi ricevimenti nelle città attraversate e per rafforzare i freddi legami con la famiglia reale. Alla fine della spedizione, si incontrarono con Enrico di Navarra, che mostrò poco entusiasmo a venir loro incontro. Caterina e il genero si accordarono sulle modalità relative all'ultimo editto di pace (conferenza di Nérac del [[1579]]) e [[Caterina de' Medici|Caterina]] poté tornarsene a Parigi.
 
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Dopo la partenza di Alençon, la situazione di Margherita andò deteriorandosi. Responsabile di questa situazione fu una delle sue damigelle d'onore, [[Françoise de Montmorency|Françoise de Montmorency-Fosseux]], della quale suo marito si era infatuato quando lei aveva quattordici anni. Una volta rimasta incinta, Françoise non cessò di mettere Enrico contro la moglie, sperando forse di sposare il re di Navarra. Enrico però, come la moglie, pretese che ella nascondesse la sua gravidanza; infine, come scrisse Margherita nelle sue ''[[Memorie (Margherita di Valois)|Memorie]]'': «Volle Dio, ch'ella non partorisse che una figlia, la quale per di più era morta».<ref>[https://books.google.it/books?id=ds2w4eRP7pkC&printsec=frontcover&dq=Memorie+di+Margherita+di+Valois&hl=it&ei=2ZcvTZ7gHpWK4gb4s7TDCw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCYQ6AEwAA#v=twopage&q&f=false Memorie della regina Margherita di Valois, p. 280]</ref>
 
===ScandaloOnore aperduto corte(1582-1592)===
====Scandalo a Parigi====
[[File:Henri3France.jpg|thumb|right|[[Enrico III di Francia]]]]
Nel [[1582]] Margherita lasciò Nérac. Certamente la regina non aveva raggiunto gli obiettivi che sua madre e suo fratello maggiore si erano proposti per lei e non aveva rafforzato neppure la sua posizione attraverso una gravidanza. Tuttavia, i veri motivi della sua partenza non sono chiari. Non c'è dubbio che volesse sfuggire ad un ambiente ostile, com'era diventata la corte di Nérac, forse voleva essere più vicina al suo amante Champvallon, oppure sostenere suo fratello minore.<ref>{{Cita|Viennot, 1994|p. 149.}}</ref> Giunse a Parigi su invito del fratello e dalla madre, che speravano di attirare nuovamente il re di Navarra a corte, ma ciò non avvenne perché Margherita non aveva alcuna influenza sul marito, che anzi si infuriò con lei per aver fatto maritare Françoise, che aveva seguito la regina a Parigi.<ref>{{Cita|Viennot, 1994|pp. 145-146.}}</ref>
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Otto mesi dopo la sua partenza, Margherita poté infine riunirsi col marito, che non aveva fretta di rincontrarla e che le mostrò ben poco interesse, passione che manifestava alla sua amante del momento, la ''[[Diane d'Andoins|belle Corisande]]''. Ai mali di Margherita si aggiunse la morte di [[Francesco Ercole di Valois|Francesco d'Alençon]] avvenuta nel giugno del [[1584]] per tubercolosi, facendole perdere il suo alleato più fedele.<ref>{{Cita|Viennot, 1994|p. 163.}}</ref>
 
==== La ribellione e la prigionia ====
Nel marzo del [[1585]], quando la guerra riprese, Margherita, rifiutata dalla sua famiglia come dal marito, entrò a far parte [[Lega cattolica (Francia)|Lega cattolica]], che riuniva i cattolici intransigenti e ostili sia a [[Enrico III di Navarra]] sia a Enrico III di Francia.<ref>{{Cita|Craveri, 2008|p. 80.}}</ref> Margherita si impossessò di [[Agen]], città che faceva parte della sua dote e di cui lei era contessa, e fece rafforzare le fortificazioni. Reclutando delle truppe, si lanciò all'assalto delle città circostanti. Ma, stanchi delle condizioni imposte da Margherita, gli abitanti di Agen si ribellarono e si accordarono con un generale del re; Margherita quindi dovette fuggire dalla città in tutta fretta.
 
A novembre la regina di Navarra si stabilì assieme all'amante Gabriel Aubiac al castello di [[Carlat]], di cui era proprietaria e insieme ad un gruppo di nobili radunò in fretta un esercito e tentò di impadronirsi della regione dell'Agenais, ma fallì. All'arrivo delle truppe regali, Margherita dovette nuovamente fuggire. Trovò rifugio un po' più a nord, nel castello d'Ibois, un tempo appartenuto a sua madre Caterina.
 
[[File:Château cathare d'Usson-les-Bains (Rouze ; Ariège).jpg|thumb|right|Le rovine del castello di Usson, in cui visse la regina, che sorgeva in cima al monte. Venne fatto demolire dal [[cardinale Richelieu]].<ref>{{Cita|Castelot, 2000|p. 274.}}</ref>]]
Nell'ottobre del [[1586]] fu però assediata alle truppe del fratello e per un mese dovette attendere per sapere cosa ne sarebbe stato di lei. Il mese seguente, Enrico III decise infine che la sorella dovesse essere confinata nel castello di [[Usson]], prigione ai tempi di [[Luigi XI di Francia|Luigi XI]].<ref>{{Cita|Craveri, 2008|p. 81.}}</ref> Egli stesso scrisse: «La cosa migliore che Dio potesse fare per lei e per noi sarebbe di prendersela con Sé».<ref name="Haldane 231">{{Cita|Haldane, 2014|p. 231.}}</ref>
 
La regina madre, che in passato aveva aiutato la figlia, parve non provare più interesse per lei, anzi ordinò che Aubiac fosse impiccato davanti ai suoi occhi.<ref>{{Cita|Haldane, 2014|p. 229.}}</ref> Dal momento che Enrico di Navarra, dopo la morte di Alençon, era diventato il legittimo erede al trono di Francia e poiché dal matrimonio con Margherita non erano nati eredi, [[Caterina de' Medici]] desiderava che prendesse in moglie la preferita delle sue nipoti, [[Cristina di Lorena]]<ref name="Haldane 231"/>, che alla fine sposò il [[Ferdinando I de' Medici|granduca di Toscana]].
====La prigionia ====
 
Dal novembre del [[1586]] al luglio del [[1605]], Margherita di Valois rimase prigioniera nel castello di Usson. La detenzione però non fu particolarmente dura: Jean Timoléon de Beaufort, marchese di Canillac, il suo carceriere, agevolò le sue condizioni, probabilmente corrotto da Margherita.<ref>Secondo alcune dicerie si disse che fu sedotto dalla regina, sebbene non vi siano prove al riguardo. È probabile che il marchese sia stato corrotto dalla regina, viste le concessioni di terre che Margherita gli fece. O forse il marchese si schierò con la Lega cattolica, tradendo il [[re di Francia]] ({{cita|Viennot, 1994|pp. 180-182.}}).</ref>
 
Entrata in possesso del castello e seppur isolata da ciò che accadeva nel resto del regno, Margherita ebbe modo di formare, come aveva fatto a Nérac, una nuova corte di intellettuali, musicisti e scrittori. Fece restaurare la magione e impegnò il suo tempo a leggere moltissime opere, soprattutto religiose ed esoteriche.<ref>{{cita|Viennot, 1994|p. 188, p. 191.}}</ref> Pure la sua condizione finanziaria migliorò quando la vedova di suo fratello Carlo IX, [[Elisabetta d'Asburgo (1554-1592)|Elisabetta d'Austria]], con la quale aveva sempre avuto ottimi rapporti, iniziò a mandarle metà delle sue rendite.<ref>{{cita|Viennot, 1994|p. 1783.}}</ref>
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Il 5 gennaio 1589 morì la regina madre Caterina de' Medici, il 2 agosto successivo Enrico III venne assassinato da [[Jacques Clément|Jacques Clement]], un monaco fanatico. Unico superstite della "[[guerra dei tre Enrichi]]" (il [[Enrico di Guisa|duca di Guisa]] era stato ucciso da Enrico III nel dicembre 1588) e successore per diritto di sangue della corona francese, Enrico di Navarra divenne re di Francia come [[Enrico IV di Francia]] e Margherita, seppur prigioniera, divenne virtualmente [[Sovrane di Francia|regina di Francia]].
 
===La riconciliazione (1593-1615)===
====L'annullamento delle nozze====
Nel [[1593]] Enrico IV prese dei contatti con Margherita, per disporre l'annullamento del loro matrimonio. Per la prima volta Margherita ebbe modo di tenere in mano le sorti della famiglia reale e la sua politica matrimoniale, di cui era stata vittima sin dalla giovinezza. Durante le trattative fra i due coniugi che durarono sei anni, la situazione finanziaria della regina migliorò, ma venendo a conoscenza che il re avrebbe voluto sposare [[Gabrielle d'Estrées]], sua amante dal 1591, e che nel 1594 lo rese padre di [[Cesare di Borbone-Vendôme]]. Margherita negò il consenso ad annullare le sue nozze, per avallare un matrimonio che trovava disonorevole per il regno di Francia.
 
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In seguito all'annullamento del matrimonio, ripresero i buoni rapporti tra i due ex coniugi. Dopo venti anni di esilio, Margherita entrò nelle grazie del re di Francia.<ref>{{Cita|Craveri, 2008|pp. 82-83.}}</ref> La sua nuova posizione permette di ricevere in Usson nuovi visitatori affascinati la qualità culturale di questa "Nuova Parnaso" e la generosità della padrona di casa.
 
==== Il ritorno a Parigi ====
[[File:Margot Adult 01.jpg|thumb|left|Margherita di Valois nel 1605 circa.]]
Nel luglio del [[1605]] Margherita ottenne il permesso di lasciare Usson e di occupare il ''Palazzo Madrid'' a Boulogne-sur-Seine (oggi chiamata [[Neuilly-sur-Seine]]). Ci rimase pochi mesi prima di ritornare a Parigi nell'[[Hôtel de Sens]]. Margherita volle ritornare nella capitale non solo per riprendere la vita di corte, ma anche per portare avanti delle importanti questioni finanziarie. Margherita era stata privata della sua eredità materna, dopo la morte di Caterina de' Medici, in virtù di alcuni documenti che la diseredavano. Enrico III aveva infatti ottenuto che tutti i beni della madre andassero a [[Carlo di Valois-Angoulême (1573-1650)|Carlo di Valois]], figlio naturale di Carlo IX. Margherita era però in possesso di documenti che la dichiaravano erede universale del patrimonio materno e nel [[1606]] riuscì a defraudare il nipote dell'intera eredità.<ref>{{Cita|Haldane, 2014|p. 266.}}</ref>
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Nel [[1607]] fece costruire sulla riva sinistra della [[Senna]], di fronte al Louvre, un palazzo di sua proprietà (''L'hôtel de la Reine Marguerite''), che oggi non esiste più, fatta eccezione per una cappella nella corte Bonaparte della scuola di Belle Arti. Il palazzo divenne un centro intellettuale parigino, politico e aristocratico. Margherita diede fastosi ricevimenti con spettacoli teatrali e balletti che duravano sino a notte inoltrata e da grande mecenate qual era, aprì un salotto letterario in cui organizzò una società di scrittori, filosofi, poeti e studiosi<ref>{{Cita|Craveri, 2008|p. 83.}}</ref> (tra i quali [[Marie de Gournay]], [[Philippe Desportes]], [[François Maynard]], [[Étienne Pasquier]], [[Théophile de Viau]]). La regina inoltre continuò le sue opere di beneficenza e si prese come confessore [[Vincenzo de' Paoli]].
 
====Ultimi anni====
Il 13 maggio 1610, Margherita presenziò pure all'incoronazione di Maria a Saint Denis.<ref>{{Cita|Haldane, 2014|pp. 271-272.}}</ref> Il giorno seguente Enrico IV fu assassinato per mano del monaco fanatico [[François Ravaillac]] e Maria de' Medici ottenne la reggenza per il figlio minorenne. Fu anche madrina per il battesimo di suo figlio [[Gastone d'Orléans (1608-1660)|Gastone d'Orléans]], avvenuto il 15 giugno [[1610]].