Pietro Bembo: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nacque a [[Venezia]] nel [[1470]] dall'antica [[Patriziato (Venezia)|famiglia patrizia]] dei [[Bembo (famiglia)|Bembo]], da [[Bernardo Bembo|Bernardo]] e da Elena Morosini.<ref>{{cita pubblicazione|autore=R. Rosada, ''|titolo=Per l'identificazione della madre di Pietro Bembo'', in "|rivista=Quaderni veneti", n.|numero=15 (|anno=1992)}}</ref> Ancora bambino, seguì il padre, [[Consiglio dei Pregadi|senatore]] della [[Repubblica di Venezia|Serenissima]], a [[Firenze]], dove imparò ad apprezzare il toscano, che avrebbe preferito alla [[lingua veneta|lingua]] della sua città natale per tutta la vita. Dal 1492 al 1494 studiò il [[lingua greca|greco]] a [[Messina]] con il famoso ellenista [[Costantino Lascaris]]. Vi si recò con l'amico e condiscepolo Angelo Gabriel, e arrivarono a Messina il 4 maggio 1492.
 
Restò per sempre memore del suo soggiorno siciliano, di cui gli rinnovavano il ricordo la corrispondenza con letterati messinesi, fra i quali il [[Francesco Maurolico|Maurolico]] e la presenza del fedelissimo amico e segretario [[Cola Bruno]]<ref>V. Cian, ''Un medaglione del Rinascimento: Cola Bruno Messinese e le sue relazioni con Pietro Bembo (1480-1542), con appendice di documenti inediti'', Firenze, G. C. Sansoni Editore, 1901 (tip. G. Carnesecchi e Figli)</ref>, che lo seguì a Venezia e gli stette vicino per tutta la vita.<ref>V. G. Santangelo, p. 255.</ref> Ritornato a Venezia, collaborò attivamente con [[Aldo Manuzio]], inserendosi nel suo programma editoriale con la pubblicazione nel 1495 della grammatica greca di [[Costantino Lascaris]] (chiamata ''Erotemata'') che egli e il suo compagno Angelo Gabriel avevano portato da Messina.<ref>V. G. Crupi, p. 226</ref> Il suo esordio letterario avvenne con la pubblicazione del dialogo latino ''[[De Aetna|De Aetna ad Angelum Gabrielem liber]]'' (da A. Manuzio, Venezia, 1495), dove raccontò del suo soggiorno siciliano e della sua ascensione sull'[[Etna]].