Israele: differenze tra le versioni
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{{Vedi anche|Mandato britannico della Palestina|Sionismo}}
[[File:Herzl-balcony.jpg|thumb|left|[[Theodor Herzl]], fondatore del [[Sionismo]], nel 1901 a [[Basilea]]|upright|alt=Un uomo con una lunga barba nera su un balcone.]]
La popolazione ebraica che aveva abitato la zona per
Alla fine della [[Prima guerra mondiale]], la [[Società delle Nazioni]] trasferisce la [[Palestina]] sotto il controllo dell'[[Impero britannico]], togliendola all'[[Impero Ottomano]]. I britannici, con la [[Dichiarazione Balfour (1917)|Dichiarazione Balfour]], si erano fatti promotori della costituzione di un "''focolare nazionale''" ("''national home''") ebraico in Palestina favorendo lo stanziamento di immigrati ebrei.
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Il 15 maggio, le truppe britanniche si ritirarono definitivamente dai territori del Mandato.
==== Guerra arabo-israeliana del 1948 (Guerra d'Indipendenza
{{vedi anche|Guerra arabo-israeliana del 1948}}
Lo stesso 15 maggio 1948 gli eserciti di [[Egitto]], [[Siria]], [[Libano]], [[Iraq]] e [[Transgiordania]], attaccarono l'appena nato Stato di Israele. L'offensiva venne bloccata dall'[[Forze di Difesa Israeliane|esercito israeliano]], e le forze arabe vennero costrette ad arretrare. Israele conquistò centinaia di villaggi palestinesi, concausa dell'esodo degli abitanti<ref>{{Cita libro|nome=Ilan|cognome=Pappé|titolo=The Making of the Arab-Israeli Conflict, 1947-1951|città=London|anno=1992|p=92}}</ref>. La guerra terminò con la sconfitta araba nel maggio del [[1949]], e produsse 711 000 [[Rifugiati palestinesi|profughi arabo-palestinesi]]<ref>{{Cita web|lingua = en|url=http://domino.un.org/unispal.nsf/9a798adbf322aff38525617b006d88d7/93037e3b939746de8525610200567883|titolo=U.N. General Assembly Official Records, 5th Session, Supplement No. 18, Document A/1367/Rev. 1|editore=United Nations Information System on the Question of Palestine|data=23 ottobre 1950|accesso=19 novembre 2013}} Rapporto Generale e Rapporto Supplementare della Commissione di Conciliazione dell'ONU per la Palestina, sul periodo 11 dicembre 1949 - 23 ottobre 1950. La Commissione asseriva che le stime erano state le più accurate possibili, "per quanto le circostanze lo avevano permesso", e attribuiva che la stima più elevata fosse motivata, fra le altre cose, "dal raddoppio delle tessere di razionamento, dall'incremento di persone che erano state deportate da aree diverse da quelle occupate da Israele e da persone che, per quanto non deportate, erano ridotte alla miseria."</ref>. Alcuni hanno rivelato che numerosi palestinesi seguitarono a credere che gli eserciti arabi avrebbero prevalso e affermarono pertanto di voler tornare nelle loro terre d'origine.<ref name=NYPost>{{Cita news|lingua=en|titolo=The Arab Refugees: The Invaders Get International Help that May be Converted into Military Aid|pubblicazione=[[New York Post]]|data=30 novembre 1948|url=http://www.varchive.org/obs/481130.htm|accesso=19 novembre 2013}}</ref> Analogamente, circa 600 000 [[Esodo ebraico dai paesi arabi|profughi ebrei]] dovettero abbandonare le loro case nei paesi arabi.
In seguito all'armistizio e al ritiro delle truppe ebraiche l'Egitto occupò la [[striscia di Gaza]], mentre la Transgiordania occupò la [[Cisgiordania]], assumendo quindi il nome di Giordania. Israele si annesse la [[Galilea]] e altri territori a maggioranza araba conquistati nella guerra. Negli anni immediatamente successivi, dopo l'approvazione (5 luglio [[1950]]) della [[Legge del ritorno]] da parte del governo israeliano, si assistette a una nuova forte immigrazione ebraica, che portò al raddoppio della popolazione di Israele. In gran parte
Per il suo ruolo nel negoziare gli armistizi del 1948 e [[1949]], [[Ralph Bunche]] ricevette il [[Premio Nobel per la Pace]] nel [[1950]].
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