Rivolta di Chotyn: differenze tra le versioni

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Una settimana dopo un maggiore contingente di truppe rumene giunse nella regione per sedare la rivolta. I ribelli non poterono opporsi ad un esercito meglio organizzato e dotato di armamenti più moderni forniti dagli alleati della Triplice Intesa. Ben presto furono costretti a ritirarsi verso il Nistro nella speranza di ottenere aiuto dalla Repubblica popolare ucraina la quale, a causa del suo conflitto con le forze bolsceviche, non era in grado di fornire alcun appoggio.
Subendo pesanti perdite inflitte dalle truppe rumene, i ribelli ucraini si rifugiarono oltre il fiume seguiti da almeno 50.000 profughi tra i civili. La sorte di coloro che restarono in patria fu davvero crudele. Il numero delle esecuzioni di civili da parte delle truppe rumene si avvicina alle 15.000 vittime, oltre al saccheggio e agli stupri in massa perpetrati dagli invasori.
Durante il regno di terrore che seguì vennero arsi e rasi al suolo dozzine di villaggi in [[Bucovina]] come segno di rappresaglia mentre le forze di polizia degli occupanti si sforzarono in una politica di ''romanizzazionerumenizzazione'' della popolazione sopravvissuta che perdurò fino al [[1940]], anno in cui la Romania fu indotta sotto la minaccia di una invasione sovietica, a cedere la regione all'[[Unione Sovietica]].
 
==Fonti==