Palazzo Abatellis: differenze tra le versioni

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[[File:Arcades - Palazzo Abatellis - Palermo - Italy 2015.JPG|thumb|Il Loggiato.]]
 
Il palazzo del 1495, opera di [[Matteo Carnilivari]]<ref>Pagina 16, [[Gioacchino di Marzo]] (Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo), "''I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI; memorie storiche e documenti.''" [https://archive.org/details/igaginielascultu01dima], Volumi I e II, Stamperia del Giornale di Sicilia, Palermo.</ref> all'epoca attivo a Palermo in cui attendeva ai lavori di [[palazzo Aiutamicristo]], e splendido esempio d'architettura gotico-catalana, era la residenza di Francesco Abatellis (Patella o Albatelli o Abbatelli, corrotto in Abatellis), maestro Portolano del Regno.<ref name="Filadelfo Mugnos-9">Pagina 9, [[Filadelfo Mugnos]], "''Teatro Genologico Delle Famiglie Nobili di Sicilia''" [https://books.google.it/books?id=PuhlAAAAcAAJ], Pietro Coppola, Palermo, 1647.</ref><ref name="Gaspare Palermo-351">{{Cita|Gaspare Palermo Volume secondo|pp. 351}}.</ref><ref>Pagine 47 e 48, Vincenzo Palizzolo Gravina, "''Il blasone in Sicilia ossia Raccolta araldica''" [https://books.google.it/books?id=BQlSAAAAcAAJ], Volume 1, Visconti & Huber Editori, Tipografia di Ignazio Mirto, Palermo, 1871 - 1875.</ref>
 
=== Monastero ===
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==== Epoca aragonese ====
 
Di origini lucchesi l'Abatellis, al servizio di [[Ferdinando II d'Aragona]], fu nominato Prode Capitano indi trasferito a Palermo ove ricoprì la carica di [[Siniscalco|Gran Siniscalco]] e di [[Pretore]] per tre successivi incarichi nel periodo a cavallo il 1486 e il 1495.<ref name="Gaspare Palermo-351"/> In città, coi proventi accumulati in terra iberica, edificò un palazzo vicino al [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Palermo)|convento di Santa Maria degli Angeli]] detto la ''Gancia''.<ref name="p352">{{Cita|Gaspare Palermo Volume secondo|pp. 352}}.</ref> Vedovo di una nobile spagnola, sposò una cittadina palermitana, ma nessuna delle due consorti diede alla luce un erede, pertanto l'Abatellis, dispose che il palazzo rimanesse alla seconda moglie, e che alla morte di essa, le strutture ospitassero un monastero di donne, transitato dapprima alle religiose di San Girolamo, poscia a quelle di San Domenico, infine nel 1509 intitolato a «''Santa Maria della Pietà''» e amministrato secondo la regola dell'[[Ordine benedettino]].<ref name="Filadelfo Mugnos-9"/><ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume secondo|pp. 353 - 354}}.</ref>
 
==== Epoca spagnola ====
Delle disposizioni testamentarie fu disattesa la tipologia dell'ordine atto a governare l'istituzione: infatti il 19 maggio [[1526]]<ref name="Gaspare Palermo-354">{{Cita|Gaspare Palermo Volume secondo|pp. 354}}.</ref> un gruppo di religiose dell'[[Ordine domenicano]], provenienti dal [[Chiesa di Santa Caterina (Palermo)#Monastero|monastero di Santa Caterina]], si trasferì nel palazzo. Furono necessari numerosi adattamenti per renderlo adeguato alle esigenze della vita monastica, e come si può vedere da una pianta pubblicata dal [[Filippo Meli]] in ''Matteo Carnelivari e l'architettura del quattro e cinquecento in Palermo'', le diverse ali furono frazionate per realizzare celle e corridoi. All'esterno le finestre furono modificate e furono tolte le colonnine intermedie e, a volte, anche alcuni elementi decorativi. Nel 1553 il palazzo fu denominato ''monastero del Portolano''.<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume secondo|pp. 357}}.</ref>
 
==== Primitiva chiesa di Santa Maria della Pietà ====
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Per le esigenze della comunità religiosa fu necessaria l'edificazione di una cappella costruita sul lato sinistro del palazzo occultando uno dei prospetti. Questa cappella fu eretta negli anni [[1535]] - [[1541]] dall'architetto [[Antonio Belguardo]] e prese il nome di ''chiesa di Santa Maria della Pietà''. Il luogo di culto presentava il prospetto rivolto a settentrione e l'altare a mezzogiorno in un'area adiacente la porta antica del Palazzo.<ref name="Gaspare Palermo-354"/>
 
Nel [[XVII secolo]] con la costruzione di una chiesa più grande (l'odierna [[Chiesa di Santa Maria della Pietà (Palermo)|chiesa di Santa Maria della Pietà]])<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume secondo|pp. 355}}.</ref> con ingresso principale su via Butera, la cappella fu abolita e suddivisa in diversi vani, la parte anteriore con l'ingresso su via Alloro fu adibita a parlatorio<ref name="Gaspare Palermo-354"/> mentre nella parte retrostante fu realizzata una porta di accesso nel muro dell'abside, tolto l'altare e tramutata in magazzini. Con l'emanazione delle [[leggi eversive]] il monastero fu tuttavia mantenuto, in via straordinaria, alle religiose domenicane.
 
==== Epoca contemporanea ====