Isola di Ortigia: differenze tra le versioni

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L'isola fu nota nell'antichità con tre denominazioni che si succedettero a seconda del periodo storico.
* Il poeta [[Nicandro (poeta)|Nicandro di Colofone]]<ref>{{cita|Nicandro di Colofone|I, v. 419}}.</ref> fu il primo ad affermare che anticamente l'isola di Ortigia venne appellata con il nome di ''Homothermon''<ref group=N>Nel testo di {{Cita libro|Buonanni, Colonna, 1717|p. 4}}:
{{Citazione|Fazello nella prima Deca con tali parole: ''Prima ejus pars, quae hodie colitur (intende Ortigia) prisco tempore teste Nicandro Homothermon dicebatur''.|}}</ref><ref>{{Cita|Raleigh, Birch, Oldys, 1829|p. 32}}.</ref>, termine italianizzato in ''Omotermon'' e tradotto letteralmente da ''Omo-termon'' come "Eguale bagno" o "Eguali bagni" ad opera di [[Tommaso Fazello]]<ref>{{Cita|Fazello (Nannini), 1573|p. 116 in Libro Quarto - cap. I - Della città di Siracusa}}.</ref> e di [[Vincenzo Mirabella]]<ref name="Cita|Mirabella, 1717|p. 4">{{Cita|Mirabella, 1717|p. 4}}.</ref>. L'origine etolica del nome accomuna, in parte, la teoria di Nicandro a quella di [[Pausania il Periegeta|Pausania]], il quale riconosce che tra i Siracusani e la regione greca ci siano state delle relazioni<ref>{{cita|Pausania|I, 28}}.</ref><ref>{{cita libro|autore=Domenico LoFaso Pietrasanta di Serradifalco|titolo=Le Antichità della Sicilia: Antichità di Siracusa e delle sue colonie|p=169}}</ref>.
* Il nome Ortigia ({{lang-grc|Ὀρτυγία}}), col quale è nota Siracusa fino dall'epoca greca, deriverebbe da [[coturnice]], diffusa nel [[Mediterraneo]] e nell'[[Asia Minore]], o da [[Coturnix coturnix|quaglia]] ({{lang-grc|ὄρτυξ}}<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ortigia_res-3927acc4-e1ac-11df-9ef0-d5ce3506d72e/|titolo=Ortigia - Enciclopedia Treccani|accesso=10 novembre 2014}}</ref>), diffusa in quello che per i Greci era il [[Vecchio mondo|mondo conosciuto]], più comune e più antica. Nicandro invece afferma che questo nome sia connesso al fatto che gli Etoli - da lui, come da altri - indicati quali fondatori, avendo abbandonato la propria patria per giungere nell'isola mediterranea, decisero di dare alla nuova terra lo stesso nome del luogo etolico<ref name="Cita|Ciaceri, 1914|p. 1">{{Cita|Ciaceri, 1914|p. 1}}.</ref>. Il termine Ὀρτυγία, presente nella lingua greca e tradotto dagli studiosi [[Henry Liddell]] e [[Robert Scott (grecista)|Robert Scott]] come ''isola delle quaglie''<ref name=LSJortigia/>, possedeva originariamente secondo il [[lessicografo]] [[Esichio di Alessandria]] un [[Digamma|ϝ]] iniziale, che si sarebbe pronunciato come una sorta di v (*ϝόρτυξ)<ref name=demgol>{{cita web|url=http://demgol.units.it/lemma.do?id=779|titolo=Ὀρτυγία (Ortygia)|sito=[http://demgol.units.it demgol.units.it]|accesso=11 novembre 2014}}</ref>.
* Nonostante l'isola avesse una serie di nomi antichi, posteriormente gli abitanti non persero l'uso di identificarla come ''Nasos'', parola che nel [[dialetto dorico]] significa ''Isola''<ref name=LSJortigia>{{LSJ|articolo=Ὀρτυγία|id=*)ortugi/a}}</ref><ref>{{Cita|Di Bella, 2008|p. 5}}.</ref>.
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}}
Per la variante greca sopra descritta si sono evidenziate due possibili etimologie: l'una indicante una derivazione dal sanscrito e un'altra dall'egizio.
* Il termine *ϝόρτυξ, pronunciabile come ''vòrtux'', richiama il termine [[lingua tedesca|tedesco]] per quaglia ''Wachtel'' e presenta un'affinità colla parola ''Vártikā'', appartenente al [[sanscrito vedico]]<ref name=Ortigia>{{Cita web|url=http://it.scribd.com/doc/227234407/Dizionario-Etimologico-Della-Mitologia-Greca|titolo=Dizionario Etimologico Della Mitologia Greca - Ortigia|accesso=26 agosto 2014}}</ref>, la lingua che viene usata nei [[Veda]], tra i più antichi testi sacri dell'[[India]]: la radice [[Lingue indoeuropee|indoeuropea]] ''Vart, Vartukas''<ref name=Viscardi>{{cita pubblicazione | nome=Giuseppina Paola |cognome=Viscardi |titolo=L'astuzia mimetica della «ragione rituale»: il suono della nascita di Febo nelle urla penetranti di Ortigia |rivista=Academia.edu |città=Casale della Regina, Velletri (Roma) |anno=2013 |mese=giugno |url=https://www.academia.edu/3761244/Lastuzia_mimetica_della_ragione_rituale_il_suono_della_nascita_di_Febo_nelle_urla_penetranti_di_Ortigia |accesso=27 agosto 2014}}</ref>, da cui visibilmente deriva ''Vártikā'', allude alla forma rotonda propria del muoversi a terra della quaglia e fa da sé derivare il verbo latino per girare, ''vertere''<ref>{{Cita|Ottorino Pianigiani, 1911|p. 207}}.</ref>. Tuttavia, non è detto che il nesso logico tra quest'animale, identificato anticamente come "emblema del sole"<ref name=Viscardi/>, e il ''vertere'' latino debba necessariamente stare nel movimento dell'uccello, poiché esso potrebbe risiedere nel fatto che la quaglia fosse implicata nell'annuncio di una particolare fase di un fenomeno ciclico, quale il sorgere del [[Sole]] o l'arrivo della [[primavera]]; in questo secondo caso risultando uno dei primi uccelli che annunciano la [[primavera]] mediante il ritorno sulle coste del mare e l'emissione del loro verso<ref>{{Cita|Foresti, 1889|p. 345}}.</ref>. In questa identificazione si troverebbe come rievocazione dei riti sacri praticati a [[Delo]], [[Isole egee|isola del mar Egeo]] che ha parecchie analogie con Siracusa quanto alla storia mitologica<ref name=Viscardi/>. Sempre in visione sacrale, il termine Ortigia sarebbe riconducibile a un soprannome con il quale veniva definita la dea [[Diana]]<ref>{{cita|Diodoro Siculo|V, 3}}.</ref><ref>{{cita libro|autore=Wladimir Brunet|titolo=Ricerche sullo stabilimento dei Greci in Sicilia|p=51}}</ref>.
* Si è anche ipotizzato che il termine greco possa essere una derivazione dall'egiziano πι.ορτ(υξ)<ref name=demgol/><ref name=Ortigia/><ref>{{cita libro|autore=D'Arcy Wentworth Thompson|titolo=A Glossary of Greek Birds|anno=1895|editore=Oxford at the Clarendon Press|lingua=inglese|url=https://archive.org/details/glossaryofgreekb00thomrich}}</ref>.
 
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==== Località omonime ====
Esistevano anche altre località note con questo nome, tra le quali se ne ricordano una in [[Etolia]] e un'altra sita presso [[Efeso]] nella [[Ionia]]<ref>{{Cita|Pozzoli, Noël, Romani, Peracchi, 1822|p. 55}}.</ref>, la quale prese poi il nome di Delo ({{lang-grc|Δῆλος|Dêlos}}), significante "la Manifesta", o acquisendolo per prima e passandolo all'isola delle Cicladi<ref>{{Cita|Bautista Carrasco, 1864|pp. 517-18}}.</ref> oppure assumendolo per similitudine con quella già nota coi nomi di Ortigia e di Asteria, in allusione in (questo secondo caso) ad "Astro" e ad [[Asteria]], la dea delle stelle; anch'essa legata alla mitologia aretusea<ref>{{cita libro|nome=Cesare Antonio|cognome= de Cara|titolo=Gli Hethei-Pelasgi: Le migrazioni alle isole dell'Egeo e al continente ellenico|anno=1902|p= 84}}</ref>. Delo avrebbe infatti passato il suo nome a tutte le proprie colonie<ref>{{Cita|Dizionario universale della lingua italiana, 1836|p. 1064}}.</ref>, tra le quali comunque non è possibile annoverare Siracusa, la cui fondazione è storicamente, tradizionalmente e solidamente attribuita ai Corinzi, con la conseguenza che sia improbabile un suo legame politico-fraterno con Delo.
 
== Geografia fisica ==
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<references/>
 
==Bibliografia Bibliografia ==
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