Città di Acireale 1946: differenze tra le versioni

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[[File:Acireale 1996-97.jpg|thumb|L'Acireale nel [[Associazione Sportiva Acireale 1996-1997|1996-1997]]]]
L'Acireale militò in Serie B per due stagioni consecutive ([[Serie B 1993-1994|1993-1994]] e [[Serie B 1994-1995|1994-1995]]), incontrando squadre di valore come [[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]], [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] e [[Hellas Verona|Verona]] e giocando, per la prima volta in assoluto tra i cadetti, un [[Derby calcistici in Sicilia#Derby giocati in Serie B|derby siciliano]], disputato 4 volte con il [[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]] e vinto in due casi. In occasione del debutto nella serie cadetta si inaugurò il nuovo [[Stadio Tupparello]], che sostituì il vecchio Comunale inidoneo per la disputa delle partite di Serie B. Nel primo campionato ottenne la permanenza, dopo aver battuto il {{Calcio Pisa|N}} ai [[tiri di rigore]] nello spareggio salvezza disputato nel campo neutro dello [[Stadio Arechi]] di [[Salerno]], davanti a circa 6.000 tifosi acesi;<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1994/giugno/15/Acireale_resta_rigori_sprofondano_Pisa_co_0_94061515080.shtml L'Acireale resta in B, i rigori sprofondano il Pisa in C dopo 15 anni]</ref> nella seconda stagione, invece, retrocesse per un solo punto ([[Serie B 1994-1995#Classifica finale|classifica finale]]).<ref>{{Cita web|titolo=Amarcord. I due anni in Serie B dell'Acireale: spareggi e beffe per una favola irripetibile|url=http://www.mediapolitika.com/sport2/amarcord/6881-amarcord-i-due-anni-in-serie-b-dellacireale-spareggi-e-beffe-per-una-favola-irripetibile/|accesso=2 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180803014138/http://www.mediapolitika.com/sport2/amarcord/6881-amarcord-i-due-anni-in-serie-b-dellacireale-spareggi-e-beffe-per-una-favola-irripetibile/|dataarchivio=3 agosto 2018|urlmorto=sì}}</ref>
La retrocessione determinò per la società acese un periodo di forte crisi e dopo quattro anni di [[Serie C1]] retrocedette in [[Serie C2]], nell'anno in cui venne acquistata dall'imprenditore catanese [[Antonino Pulvirenti]] che ne evitò la cancellazione dal panorama professionistico.