Polittico di San Pietro (Marinoni): differenze tra le versioni

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Il '''''Polittico di San Pietro''''' è un'opera realizzata nel 1495 circa, conservato nella [[chiesa di San Pietro (Albino)|chiesa di San Pietro]] di [[Albino (Italia)|Albino]], nata dalla collaborazione di [[Marinoni (famiglia)#Giovanni Marinoni|Giovanni Marinoni]] per la parte pittorica e [[Pietro Bussolo]] per la parte scultorea.
== Storia ==
Il [[polittico]] fu realizzato dai [[Marinoni (famiglia)|Marinoni]], sicuramente da [[Giovanni Marinoni (pittore)|Giovanni]] con la collaborazione dei figli [[Antonio Marinoni|Antonio]] e [[Bernardino Marinoni|Bernardino]],<ref>La morte di Giovanni Marinoni viene indicata il 6 aprile 1512, cosa che non trova corrispondenza in tutte le fonti che lo darebbero già morto nel 1508. La datazione nasce dalle opere che i figli continuarono per molto tempo a dipingere anche con il suo nome</ref>. Due lasciti testamentari confermerebbero la datazione dell'opera ai primi anni del [[XVI secolo]]. Un primo atto datato 10 luglio 1498 di ''Santino Marinoni'' di [[Desenzano al Serio|Desenzano]], figlio de maestro Faustino Fachoti, recita: ''20 soldi expendendos pro anchona et decorem''; il secondo del 26 settembre 1500 del ''maestro Gabriele Zamboni Mozze de Bonellis da Desenzano'' impose agli eredi il versamento di 25 lire alla confraternita per ''expendendos in anchona que fit ad altare eclesie domini sancti petri''<ref>Documenti conservati nell'Archivio di Stato di Bergamo, Not. 825</ref>. I ''maestri'' indicati nei testamenti, facevano parte della Confraternita di san Pietro che commissionò l'opera già negli ultimi anni del XV secolo.<ref>{{cita|Bussolo|p 184}}.</ref>
 
Sul polittico furono eseguiti i primi restauri nel 1942 ad opera dei Cividini di Bergamo, nel 1973 dalla ditta Steffanoni, e nel 1982 da [[Angelo Gritti|Eugenio Griti]] sotto la direzione di Pietro Venturoli. Nel biennio 2008-2009, un ulteriore restauro eseguito da Antonio Zaccaria sotto la direzione di Amalia Pacia<ref>{{cita web|url=https://www.ecodibergamo.it/stories/cultura-e-spettacoli/270600_al_palazzo_della_ragione_in_mostra_3_polittici_ricomposti/|titolo=Bergamo, Palazzo della Ragione in mostre tre polittici ricomposti|editore=L'Eco di Bergamo|accesso=28 settembre 2018}}</ref>.
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Il polittico è costituito da sei parti su due registri composti da bifore. Nella parte centrale superiore la raffigurazione di ''Madonna col Bambino in trono e angeli'' con sant'Alessandro e Stefano a destra, e san'Alberto carmelitano con sant'Bernardino. I Marinoni hanno raffigurato tutti i santi titolari delle chiese di Albino. Sul resitro inferiore sant Giovanni Battista con sant'Andrea a destra raffigurato con la croce capovolta, e a sinistra della statua del Bussolo san Pietro e san Paolo.
<br>Il copricielo presente sul polittico riprende quello che era presente, ormai perso, sul polittico del Foppa, anche se messo il modo che possa essere visibile la volta a botte della cornice. Probabilmente le pittura eseguite a olio e tempera, furono maggiormente eseguite dai figli Bernardino e Antonio che si divideranno nel 1510, in particolare le predelle, composte da due tavole di 16x22 cm.<ref>{{cita|Bussolo|p 182}}.</ref>. Vi sono anche assonanze tra l'immagine raffigurata di sant'Alberto con quella di san Pietro da Verona presente nel [[Polittico della Trinità]] della chiesa [[Chiesa della Santissima Trinità (Casnigo)|omonima]]<ref>{{cita|Paratico|93}}.</ref>.
 
Lo stato dell'opera ha portato ad avvicinare la bottega marinoniana ai lavori del [[Vincenzo Foppa|Foppa]]. Il Bambino posto in braccio alla Vergine, è rivolto verso il musico e compie il gesto di pizzicare le corde del liuto, è una replica fedele del modello foppesco conservato alla [[Pinacoteca di Brera]] della ''Madonna in trono con Bambino e angeli musicanti'' del [[Polittico di Santa Maria delle Grazie]] ma invertito. Non vi è certezza dell'impiego del modello preparatorio, anche se questa ipotesi fu più volte considerata.<ref>{{cita|Paratico|p 158}}.</ref>
 
== Note ==