Penitenza di Arjuna: differenze tra le versioni

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La '''Penitenza di Arjuna''' o '''Discesa del Gange''' è un [[bassorilievo]] scolpito in un unico blocco di [[granito]] di 29 metri di lunghezza per 9 di altezza situato a [[Mamallapuram|Mahabalipuram]], nello stato federato del [[Tamil Nadu]], in [[India]]. Fa parte di un gruppo di monumenti patrimonio dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura|UNESCO]] dal [[1984]]. È opera della dinastia [[Pallava]] e risale al [[VII secolo|VII]] – [[VIII secolo]]. La scena rappresentata è oggetto di due diverse interpretazioni, ovvero la penitenza dell'eroe epico [[Arjuna]] e la discesa della acque sacre del [[Gange]] sulla terra.
 
== Interpretazioni ==
=== La penitenza di Arjuna ===
[[File:Mahabalipuram pano2.jpg|thumb|left|Vista panoramica del bassorilievo]]
Nel grande poema epico [[Mahābhārata]] (in particolare nel [[Vana Parva]]) è narrato che [[Indra]], re degli dei, consigliò a suo figlio, l'eroe Arjuna della dinastia dei [[Pandava]], di propiziarsi [[Siva (divinità)|Śiva]] affinché quest'ultimo gli concedesse in prestito il proprio temibile arco [[Gandhiva]]. Arjuna aveva infatti bisogno delle armi più forti dei [[Deva]] per sconfiggere i suoi malvagi cugini [[Kaurava]].
 
Arjuna intraprese così una serie di penitenze, come ad esempio stare in piedi su una gamba sola, durante le quali rivolse la propria devozione a Śiva<ref>The Mahabharata, Kisari Mohan Ganguli, tr. [1883-1896]. Vana Parva, Libro III, p. 85.</ref>.
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Il re [[Sagara]] decise di eseguire [[Aśvamedha]], il rito del cavallo, per provare la propria supremazia.
 
I suoi servi, però, smarrirono il cavallo sacrificale<ref>Alcune versioni della storia sostengono che fu Indra a rubare il cavallo.</ref>. Sagara ordinò ai suoi sessantamila figli di ritrovarlo. I principi infuriarono per tutto il [[India|Bharat]] bruciando foreste e distruggendo la terra ed ogni forma di vita per ottemperare alla richiesta. Alla fine giunsero in un luogo tranquillo dove trovarono il saggio [[Kapila]] seduto in meditazione e dietro di lui pascolare il cavallo sacrificale. I principi infuriati attaccarono il Kapila pensando che fosse stato lui a rubare il cavallo, ma quando Kapila aprì gli occhi il suo immenso potere ridusse il sessantamila principi in cenere.<ref>[http://www.sacred-texts.com/hin/vp/vp096.htm#page_378 Sons of Sagara] [[Vishnu PuranaViṣṇu_Purāṇa]] tradotto da [[Horace Hayman Wilson]], 1840, Libro IV, Capitolo IV. pp. 377-378.</ref>
 
Più tardi re Sagara inviò suo nipote [[Amshuman]] a recuperare il cavallo. Kapila si mostrò accondiscendente, restituì l'animale e disse ad Anshuman che i sessantamila figli di re Sagara avrebbero potuto salire al cielo solo se il Gange fosse sceso sulla terra ed avesse purificato le loro ceneri con le proprie acque.<ref>Ibid. pp. 379.</ref>
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== Bibliografia ==
*[http://www.sacred-texts.com/hin/vp/ VishnuViṣṇu PuranaPurāṇa] tradotto da Horace Hayman Wilson, 1840
*[http://www.sacred-texts.com/hin/m03/index.htm Mahabharata] tradotto da Kisari Mohan Gangul, 1883-1896
 
== Voci correlate ==
*[[MahabalipuramMamallapuram]]
*[[Tempio della spiaggia]]
*[[Mahābhārata]]