Storia del fascismo italiano: differenze tra le versioni

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dopoguerra
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Fra gli argomenti di propaganda, uno dei più ricorrenti era il richiamo alla Prima Guerra Mondiale ed all'importanza della vittoria italiana, come dimostrano anche i numerosi monumenti alla Vittoria che il regime fascista volle inaugurare, magari collegando le vittime della Guerra ed i cosiddetti martiri della rivoluzione fascista. In particolare, i festeggiamenti per il decennale del Regime videro l'intensificarsi della propaganda e delle inaugurazioni, compreso il [[Piazzale della Vittoria (Forlì)|Monumento alla Vittoria, a Forlì]], che il Duce volle personalmente presentare alla "sua" città, con un celebre discorso in cui legava gli eroi della guerra ed i loro ideali con le idee del fascismo<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=8hDosTM0j-4 ''Forlì. Il Duce assiste all'inaugurazione del monumento ai caduti in guerra ed ai martiri della Rivoluzione'']</ref>.
 
All'inizio degli [[Anni 1930|anni trenta]] la dittatura si era ormai stabilizzata ed era fondata su radici solide. I bambini, così come tutto il resto della popolazione, erano inquadrati in organizzazioni di partito, ogni opposizione era stroncata sul nascere, la stampa era profondamente asservita al fascismo. L'Italia insomma si era "abituata" al regime, tanto da osannarne il ''leader''. Dal punto di vista normativo, si ebbe l'emanazione del [[testo unico delle leggi di pubblica sicurezza]] (TULPS), e poco dopo ancora fu istituito il [[Tribunale speciale per la difesa dello Stato (1926-1943)]] (che aveva come compito la lotta agli oppositori politici) e fu reintrodotta la [[pena di morte in Italia]]. Sotto il profilo amministrativo, eera stata creata una [[polizia segreta]]:, l'[[OVRA]], la cui rete di spie si aggiungeva ai rapporti informativi con cui le pubbliche amministrazioni riferivano direttamente al duce<ref>v. M. Franzinelli, ''Delatori. Spie e confidenti anonimi: l’arma segreta del regime fascista'', Mondadori, Milano 2002, p. 91, secondo cui ogni mattina, almeno fino al 1935, il capo della polizia [[Arturo Bocchini]] sottoponeva a Mussolini tutti i casi di “offese al Duce”. Per un altro caso di informativa sottoposta direttamente "a S.E. il Capo del Governo" e proveniente dalla dalla rete consolare all'estero, v. [http://www.senato.it/documenti/repository/relazioni/archiviostorico/ricerche/1906-11b.pdf ''Telespresso No. 1407/181 del Consolato generale d’Italia a Strasburgo al Ministero degli affari esteri'', 21 febbraio 1934, ASSR, Senato del Regno, Presidenza, Gabinetto Suardo].</ref>.
 
I bambini, così come tutto il resto della popolazione, erano inquadrati in organizzazioni di [[partito]]; ogni opposizione era stroncata sul nascere; la [[stampa]] era profondamente asservita al fascismo: l'Italia insomma si era "abituata" al regime, tanto da osannarne il ''[[leader]]''.
 
Durante questo periodo vennero organizzate diverse imprese aeronautiche. Dopo le crociere di massa nel mediterraneo e la prima [[Crociera aerea transatlantica Italia-Brasile|trasvolata dell'Atlantico meridionale]] (1931), nel [[1933]] il quadrumviro della [[marcia su Roma]], [[Italo Balbo]], organizzò la seconda e più famosa [[Crociera aerea del Decennale|trasvolata dell'Atlantico settentrionale]] per commemorare il decennale dell'istituzione della [[Regia Aeronautica]] (28 marzo [[1923]]). A bordo di 25 [[Idrovolante|idrovolanti]] [[SIAI-Marchetti S.55|SIAI-Marchetti S.55X]] dal 1º luglio al 12 agosto [[1933]] Balbo e i suoi uomini compirono la traversata fino a [[New York]] e ritorno attraversando tutte le maggiori nazioni europee e buona parte degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Per l'epoca fu un'impresa epica che diede al giovane ferrarese una fama addirittura superiore a quella di Mussolini.