Storia del fascismo italiano: differenze tra le versioni
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dopoguerra |
→Propaganda e consolidamento del regime: note informative |
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Fra gli argomenti di propaganda, uno dei più ricorrenti era il richiamo alla Prima Guerra Mondiale ed all'importanza della vittoria italiana, come dimostrano anche i numerosi monumenti alla Vittoria che il regime fascista volle inaugurare, magari collegando le vittime della Guerra ed i cosiddetti martiri della rivoluzione fascista. In particolare, i festeggiamenti per il decennale del Regime videro l'intensificarsi della propaganda e delle inaugurazioni, compreso il [[Piazzale della Vittoria (Forlì)|Monumento alla Vittoria, a Forlì]], che il Duce volle personalmente presentare alla "sua" città, con un celebre discorso in cui legava gli eroi della guerra ed i loro ideali con le idee del fascismo<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=8hDosTM0j-4 ''Forlì. Il Duce assiste all'inaugurazione del monumento ai caduti in guerra ed ai martiri della Rivoluzione'']</ref>.
All'inizio degli [[Anni 1930|anni trenta]] la dittatura si era ormai stabilizzata ed era fondata su radici solide
I bambini, così come tutto il resto della popolazione, erano inquadrati in organizzazioni di [[partito]]; ogni opposizione era stroncata sul nascere; la [[stampa]] era profondamente asservita al fascismo: l'Italia insomma si era "abituata" al regime, tanto da osannarne il ''[[leader]]''.
Durante questo periodo vennero organizzate diverse imprese aeronautiche. Dopo le crociere di massa nel mediterraneo e la prima [[Crociera aerea transatlantica Italia-Brasile|trasvolata dell'Atlantico meridionale]] (1931), nel [[1933]] il quadrumviro della [[marcia su Roma]], [[Italo Balbo]], organizzò la seconda e più famosa [[Crociera aerea del Decennale|trasvolata dell'Atlantico settentrionale]] per commemorare il decennale dell'istituzione della [[Regia Aeronautica]] (28 marzo [[1923]]). A bordo di 25 [[Idrovolante|idrovolanti]] [[SIAI-Marchetti S.55|SIAI-Marchetti S.55X]] dal 1º luglio al 12 agosto [[1933]] Balbo e i suoi uomini compirono la traversata fino a [[New York]] e ritorno attraversando tutte le maggiori nazioni europee e buona parte degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Per l'epoca fu un'impresa epica che diede al giovane ferrarese una fama addirittura superiore a quella di Mussolini.
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