Marina bizantina: differenze tra le versioni

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=== Armamento ===
[[File:Liquid fire granades Chania.jpg|thumb|[[Granata (arma)|granate]] e [[piedePiede di corvo (arma)|piedi di corvo]] di fuoco greco da Creta, datate ai X e XII secoli.]]
 
A differenza delle navi da guerra dell'Antichità, le navi bizantine e arabe non disponevano di un [[rostro (arma)|rostro]], e i mezzi principali con cui attuare il combattimento nave contro nave erano gli abbordaggi e il lancio di proietti, oltre all'uso di materiali infiammabili come il fuoco greco.<ref name="Galley99" /> Malgrado la temibile reputazione quest'ultimo, era efficace solo in certe circostanze, e non era l'arma anti-nave che il rostro era stato nelle mani di equipaggi esperti.<ref>{{cita|Pryor 2003|p. 96.}}</ref>
 
Come i loro predecessori romani, le navi bizantine e musulmane erano equipaggiate con piccole [[catapulte]] (''mangana'') e [[ballista|balliste]] (''toxoballistrai'') per il lancio di pietre, frecce, giavellotti, pentole di fuoco greco o altri liquidi incendiari, [[Piede di corvo (arma)|piede di corvo]] (''triboloi'') e persino contenitori pieni di [[calce]] per soffocare il nemico o, come l'Imperatore Leone VI suggerisce in modo implausibile, scorpioni e serpenti.<ref>[[Leone VI il Saggio]], ''Tactica'', XIX.61–65, trad. in {{cita|Pryor e Jeffreys|p. 509.}}</ref> I soldati di marina e diversi rematori erano armati alla pesante in vista della battaglia (Leone li indicava con il termine di "catafratti") e armati con armi come lance e spade, mentre gli altri marinai indossavano giubbotti imbottiti di feltro (''neurika'') come protezione e combattevano con archi e balestre.<ref>{{cita|Pryor e Jeffreys|p. 381.}}</ref> L'importanza e l'uso intenso del lancio di proietti durante il combattimento per mare può essere misurata dai manifesti della flotta redatti per le spedizioni cretesi del X secolo, che menzionano {{formatnum:10000}} piedi di corvo, 50 archi e {{formatnum:10000}} frecce, 20 ''ballistrai'' con 200 proiettili chiamati ''myai'' ("mosche") e 100 giavellotti per dromone.<ref name="Pryor102">{{cita|Pryor 2003|p. 102.}}</ref>
 
Dal XII secolo in poi, la [[balestra (arma)|balestra]] (τζᾶγγρα, ''tzangra'' in greco) divenne di importanza sempre più decisiva nella guerra nel Mediterraneo, rimanendo l'arma più letale disponibile fino a quel momento fino all'introduzione della polvere da sparo nelle navi da guerra.<ref>{{cita|Dotson|p. 134.}}</ref> I Bizantini fecero un uso infrequente di quest'arma, principalmente negli assedi, anche se il suo uso è documentato in alcune battaglie navali.<ref>{{cita|Bartusis|pp. 298–299, 331.}}</ref> I [[Cannone|cannoni]] vennero introdotti nell'ultima metà del XIV secolo, ma vennero raramente usati dai Bizantini, che avevano a disposizione solo poche armi di artiglieria per la difesa delle [[Mura teodosiane]] di Costantinopoli. A differenza di Veneziani e Genovesi, non vi è indicazione che i Bizantini montarono un cannone sulle navi.<ref>{{cita|Heath 1995|pp. 19–21.}}</ref>