San Marzano di San Giuseppe: differenze tra le versioni

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Solo nel 1617 i sammarzanesi chiesero all'arcivescovo di Taranto, [[Bonifacio Caetani]] di ordinare il chierico Donato Caloiro di San Marzano secondo il rito latino, perché un Papas da solo non era sufficiente a prendersi la cura pastorale della comunità.<ref>Vincenza Musardo Talò, p. 28</ref> La fine del rito bizantino e dei riti religiosi associati ebbe inizio a San Marzano e nelle comunità arbëreshe circostanti con il decreto di soppressione da parte dell'arcivescovo [[Antonio d'Aquino]] nel 1622.<ref name=":6" />
== Folklore ==
=== I riti persi ===
Il tramandare della tradizione arbëreshe avveniva esclusivamente in forma orale. La mancanza di fonti scritte ha aumentato il rischio di perdere gran parte del patrimonio orale. Anche se gli arbëreshë sono stati riconosciuti dalla legge nazionale n. 482 del 15 dicembre 1999 come una minoranza etnica in Italia,<ref name="legge" /> non è sufficiente a proteggere e promuovere il patrimonio culturale, il che significa la storia, l'identità, la religione, la tradizione, il folclore ecc.<ref name=lingua />
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Di conseguenza, gli abitanti del paese decisero di offrire a San Giuseppe un unico grande falò sull'ampia colina (in arbëreshe: ''Laerte Mali''), dove si trova il Palazzo Capuzzimati. Il falò (in arbëreshe: ''zjarri e mate'') era così grande che venne visto nei paesi vicini e tutti pensarono che il paese stesse bruciando.<ref name="patrono" /> Alcune persone si inginocchiarono davanti alla statua di San Giuseppe per dimostragli la loro forte devozione. Erano presenti anche molti carri con [[Mulo|muli]], [[Asino|asini]] e [[Cavallo|cavalli]]. Pare che un anziano, proprietario di un cavallo, decise di farlo inginocchiare di fronte alla statua per chiedere al santo di proteggere anche gli animali.<ref>{{cita web|url=http://www.gireventi.it/it/la-suggestiva-processione-delle-fascine-domenica-19-marzo-san-marzano/ |titolo=Suggestiva processione delle fascine |accesso=18 febbraio 2019}}</ref>
 
Da allora, la processione dei carri e delle fascine di legno è l'evento più popolare e religioso di San Marzano. Inizia il 18 marzo intorno alle ore 16 ed è un corteo senza fine che si snoda per le strade per circa tre chilometri. Coinvolti sono uomini, donne, bambini e anziani, ciascuno con il proprio carico, come un grande tronco sulla testa o sulle spalle o fasci di rami d'ulivo tagliati. Alla fine tocca ai carrettieri con i loro carri a pieno carico con un ritratto del santo patrono e dei loro cavalli decorati. Ci sono tra 40 e 50 cavalli ([[frisoni]], cavalli da tiro polacchi, [[Murgese|murgesi]] e [[pony]]) coinvolti nella processione.<ref>{{cita web |url=httphttps://www.oraquadramadeintaranto.comorg/cultura/146san-eventi-arte-cultura/6365-cavalli-emarzano-falo-piu-grande-ddi-italia-adal-san-marzano-di-san-giuseppe-il-18-marzo-ore151866/ |titolo=CavalliA eSan Marzano, il falò più grande d'Italiae aantico Sanin MarzanoItalia didal San Giuseppe1866 |accesso=1916 febbraioluglio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171201032319/http://www.oraquadra.com/cultura/146-eventi-arte-cultura/6365-cavalli-e-falo-piu-grande-d-italia-a-san-marzano-di-san-giuseppe-il-18-marzo-ore15 |dataarchivio=1 dicembre 2017 |urlmorto=sì }}</ref> Dopo l'inginocchimento di un cavallo davanti alla statua e di fronte alla chiesa e la benedizione delle fascine di legna, il corteo - sono coinvolti anche gli arbëreshë in costume – si dirige verso un campo alla periferia di San Marzano, dove viene preparato il grande falò. Ci vogliono diverse ore per preparare questo falò. Alla fine della messa serale, il parroco benedice la catasta di legna in tutti i quattro punti cardinali. Dopo di che si accende un fuoco d'artificio e dopo pochi minuti il falò che divampa tutta la notte ad implorare la protezione del santo. Musica e [[pizzica]] non dovono mancare.<ref name="patrono" />
 
===== Le "Tavolate" di San Giuseppe =====