Windsurf: differenze tra le versioni

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Tra le leggende viventi del ''windsurf'' vi sono l'hawaiiano Robby Naish e il danese Björn Dunkerbeck, che possono essere considerati i maggiori esponenti delle varie discipline del ''windsurf'' essendo gli atleti che in assoluto hanno vinto più titoli mondiali. Jim Drake ha collaborato attivamente, fino alla sua morte, con la Star Board Windsurfing, una delle maggiori aziende produttrici di tavole a vela, amministrata dall'atleta norvegese Svein Rasmussen.
 
Il ''windsurf'' si è evoluto negli ultimi anni in modo particolare nella disciplina del ''freestyle''. A partire dai primi del 2000 infatti sono stati portati sulla scena internazionale da ''windsurfer'' come Josh Stone e Ricardo Campello numerosi ''tricks'', fino a quel momento impensabili.<ref>{{de}} [http://www.worldofwindsurfing.net/de/press-lounge/lifestyle/geschichtliches.html World of Windsurfing : Geschichtliches<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> La nuova svolta ha dato l<nowiki>'</nowiki>''input'' alla nascita di un movimento di ''windsurfer'' professionisti provenienti dal Sudamerica, in particolare da [[El Yaque]] e [[Bonaire]]. Tra questi sono molto conosciuti nella scena [[Gollito Estredo]], Kiri Thode, Steven Van Broeckhoven, i fratelli Taty Frans e Tonky Frans, Marcilio "Brawzinho" Browne. Per la categoria femminile, Sarah Quita Offringa, Yoli de Brendt, Laure Treboux. Un grande contributo all'evoluzione della disciplina wave è stato dato dal brasiliano Kauli Seadi, che ha sviluppato la configurazione quad (tavola con 4 pinne a poppa) che ha dato vita ad uno stile di surfata più moderno, con turn molto stretti sempre sulla parete dell'onda. Sempre Kauli ha anche sviluppato un nuovo concetto di vele compact, più corte di albero e larghe di bugna, con 4 stecche al posto delle classiche 5. A lui si deve l'invenzione del push loop into forward, una combinazione di due manovre che è diventata un must nei contest di wave, per l'alto punteggio che viene dato quando eseguita perfettamente.
 
== ''Windsurf'' e barca a vela ==
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Curiosamente, alcune soluzioni tecniche in origine affinate per il ''windsurf'' sono state adottate poi successivamente nel mondo delle barche a vela; l'utilizzo di materiali speciali (carbonio) per gli alberi e le appendici immerse, usati con l'obiettivo di migliorarne la risposta dinamica (''reflex'' e "rigidità"), o le tecniche per garantire elevata [[Efficienza aerodinamica|efficienza]] alle superfici aerodinamiche come, ad esempio, le vele totalmente [[steccatura|steccate]] e a [[profilo ellittico]] o l'utilizzo dei cosiddetti ''[[camber]] inducer''<ref>https://www.google.com/patents?id=YiYfAAAAEBAJ&dq</ref> (induttori di profilo), che garantiscono alla superficie velica un [[profilo alare]] e più stabile, sono tutte invenzioni che vengono prima applicate al windsurf e poi alla barca a vela, compresi i costosissimi scafi da [[America's Cup|Coppa America]].
 
Citando liberamente [[Czesław Marchaj]] nel suo autorevole ''Sail performance: techniques to maximize sail power'': « [...] rispetto alle imbarcazioni a vela, il windsurf ha subito in questi ultimi anni una evoluzione tecnica davvero impressionante... è stupefacente come un semplice scafo con una attrezzatura smontabile possa contenere più innovazione (ed essere più efficiente in termini aero-idrodinamici) di una imbarcazione da Coppa America...»
 
Questo essenzialmente perché la vela tradizionalmente intesa, è imbrigliata in una serie di regole di [[stazza]] e di classe molto rigide che ne hanno fortemente limitato negli anni lo sviluppo e l'efficienza energetica mentre il windsurf ha rappresentato, tra le discipline nautico-sportive, un vero banco di prova dove poter sperimentare liberamente le idee più stravaganti ma anche talvolta le più innovative.