Jean-Paul Sartre: differenze tra le versioni

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Sartre avrebbe respinto inoltre l'invito dei suoi amici più intimi a non manifestare tali idee, compreso quello della sua compagna, [[Simone de Beauvoir]], che nel [[1982]] commentò su "National Review" a proposito delle interviste postume di Lévy: «Come si potrebbe spiegare questo senile atto di un voltagabbana? Tutti i miei amici, tutti "le Sartreans", e la redazione di ''[[Les Temps Modernes]]'' mi hanno sostenuto nella mia costernazione».<ref>{{cita web|url=http://www.uccronline.it/2014/01/12/la-scandalosa-conversione-di-jean-paul-sartre/|autore=|titolo=La “scandalosa” conversione di Jean-Paul Sartre|accesso=6 gennaio 2014}}</ref>
 
Per alcuni studiosi di Sartre è un enigma che deve ancora essere spiegato in modo soddisfacente, anche se una certa tensione verso l'[[Assoluto]] e verso argomenti religiosi, in senso lato e in maniera sentimentale, e non razionale se non di trasformazione della ''[[weltanschauung]]'' cristiana della sua formazione cattolico-protestante in una visione laica esistenzialista, è reperibile in buona parte della sua opera<ref name=ccdc>{{cita web|url=http://www.ccdc.it/DettaglioDocumento.asp?IdDocumento=2884&IdDocumentoFrom=2712&IdCategoria=33&IdAutore=&IdArgomento=&testo=&Id=2&pagina=dettaglioDocumento.asp|autore=|titolo=Sartre e Dio|accesso=6 gennaio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150105141446/http://www.ccdc.it/DettaglioDocumento.asp?IdDocumento=2884&IdDocumentoFrom=2712&IdCategoria=33&IdAutore=&IdArgomento=&testo=&Id=2&pagina=dettaglioDocumento.asp|dataarchivio=5 gennaio 2015|urlmorto=sì}}</ref>, e l'esempio più noto è ''[[Bariona o il figlio del tuono]]'' ([[1940]]), opera scritta durante la prigionia, e prima che abbandonasse completamente la fede religiosa; riprendendo [[Ludwig Feuerbach|Feuerbach]] e [[Nietzsche]], afferma poi che "Dio esisteva in quanto creazione umana", ergo non esisteva realmente ma era utile a livello pratico in certi momenti umani<ref>{{cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/news/obituaries/1444662/Benny-Levy.html|autore=|titolo=Death of Benny Lévy |accesso=6 gennaio 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=http://press.uchicago.edu/ucp/books/book/chicago/H/bo3619055.html|autore=|titolo=Hope Now: The 1980 Interviews, Sartre, van den Hoven, Lévy|accesso=6 gennaio 2014}}</ref><ref name=levy>{{cita web|url=http://books.google.it/books/about/Hope_Now.html?id=xjE0AaUUo3YC&redir_esc=y|autore=Jean-Paul Sartre e Benny Levy|titolo=Hope Now: The 1980 Interviews|accesso=6 gennaio 2014}}</ref>; dirà in seguito: {{citazione|Avevo bisogno di Dio, mi fu dato, lo ricevetti senza capire che lo cercavo. Non potendo attecchire nel mio cuore, egli ha vegetato in me, [[Dio è morto|poi è morto]]. Oggi, quando mi si parla di Lui, dico con quel tanto di divertito, senza una punta di rimpianto, nel modo in cui un vecchio, vagheggiando, si rivolge a una vecchia fiamma incontrata per caso: "Cinquant'anni fa, senza quel malinteso, senza quell'errore, senza quell'incidente che ci separò, avrebbe potuto esserci qualcosa fra noi". (...) Mia madre mi educava nei sentimenti cattolici, il nonno lo aveva permesso, ma egli si faceva beffe di queste cose – in una maniera d'altronde poco importante, non mi sembrava che egli avesse particolarmente ragione – ma semplicemente il fatto cattolico, quando appariva, era contestato. Allora ho perduto la fede completamente verso gli undici anni, o piuttosto mi sono accorto che l'avevo perduta: ero a La Rochelle, attendevo due amichette con cui prendevo il tram per andare al liceo, e per distrarmi mi sono detto: “Toh, Dio non esiste”. È caduto in questo modo e non è mai ritornato. Ed era nei fatti una presa di coscienza di ciò che avevo concepito prima.|Sartre nel 1972<ref>citato in ''Sartre par lui même'', 1972</ref>}}
I critici osservano inoltre un'analogia con le altre storie di presunte conversioni, spesso falsificate, come ad esempio [[Voltaire]], [[Albert Camus|Camus]], [[Gramsci]], [[Leopardi]] e altri. L'avvocato e militante femminista [[Gisèle Halimi]], amica del filosofo dal 1957, è tornata nel 2005 sulle osservazioni pubblicate da Lévy affermando: ''«Questa intervista è incontestabilmente un falso [...] Sartre non era più in possesso delle sue piene facoltà mentali»'', riferendosi alla perentorietà della frase contestata, completamente negata, e alla documentata perdita di lucidità che afflisse Sartre nell'ultimo mese di vita.<ref>Bernard Lallement, ''Sartre l'improbable salaud, Le cherche midi'', p. 15</ref>