Monetazione visigota: differenze tra le versioni

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Le prime monete coniate direttamente a nome di un sovrano visigoto si ebbero durante il regno di [[Leovigildo]] ([[567]]-[[586]]).<ref name= MEC49/> Per un breve periodo furono ancora coniate monete con tipi imitanti quelli dell'Impero romano d'Oriente, ma a nome dei sovrani visigoti; un esempio è il tremisse conservato al [[Museo nazionale d'arte della Catalogna]] (MNAC) di [[Barcellona]], coniato da Leovigildo e catalogato come MEC 210. Al dritto è raffigurato il busto stilizzato del re volto a sinistra e la legenda "<small>XIVVIGILDVS</small>"; al rovescio, una croce su scalini, ad imitazione delle monete bizantine coeve, e la didascalia "<small>REX VARCINONA</small>" (la zecca, Barcellona).<ref>{{cita web|url=http://www.mnac.es/colleccio/col_numismatica.jsp?ambit=6&lan=001|titolo=Leovigildo (573-586), tremisse di Barcellona, MNAC|accesso=17 aprile 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140226183727/http://www.mnac.es/colleccio/col_numismatica.jsp?ambit=6&lan=001|dataarchivio=26 febbraio 2014|urlmorto=sì}}</ref> L'altro tipo, catalogato come MEC 209, mostra al dritto un busto ed al rovescio la Vittoria con la palma e la corona, un tipo usato in precedenza nella monetazione bizantina.
 
Sotto Leovigildo si affermò così il tipo con i due busti di fronte sulle due facce della moneta. Secondo Grierson questo nuovo tipo, tipico della monetazione visigota, ebbe inizio tra il [[579]] ed il 586, negli ultimi anni del regno di Leovigildo, quando il fratello [[Liuva I|Liuva]], assieme al quale aveva regnato, era già morto.<ref name= MEC49/> Grierson afferma che sia i nuovi tipi sia la presenza dei nomi dei re visigoti al posto di quelli degli imperatori bizantini sono legati alle vicende che videro coinvolto il figlio maggiore di Leovigildo, [[Sant'Ermenegildo|Ermenegildo]], che nel [[573]] era stato nominato ''consors regni'' (co-regnante) e che nel 579 si era sposato con [[Ingonda (principessa)|Ingonda]]. La sposa era una principessa dei [[Franchi]], popolo che, a differenza dei Visigoti, non era [[Arianesimo|ariano]] bensì [[Cattolicesimo|cattolico]]: in seguito al matrimonio, lo stesso Ermenegildo abbandonò l'arianesimo, ribellandosi contro il padre e assumendo, nel 579, il titolo di re. La sua rivolta coinvolse tutte le regioni meridionali del Regno visigoto e fu domata solo nel [[584]]. Ermenegildo venne giustiziato l'anno seguente e la sua morte aprì la strada alla successione del fratello [[Recaredo I|Recaredo]]. La lotta tra Leovigildo e Ermenegildo fu condotta anche nelle monete, che appunto in questi anni recarono per la prima volta i nomi reali, cioè dei due contendenti alla corona.<ref name= MEC49/>