Bellerofonte: differenze tra le versioni

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Bellerofonte di [[Corinto]], resosi colpevole dell'involontario omicidio di [[Bellero]] [[re di Corinto]] (ma secondo una fonte egli invece aveva ucciso per sbaglio il proprio fratello [[Deliade]]) giunse ospite presso [[Preto]], re di [[Tirinto]], in grado di purificare le anime<ref>{{Cita libro|autore=Karoly Kerenyi|titolo=Gli dei e gli eroi della Grecia|editore=Il Saggiatore|p=314|ISBN=88-428-1095-9}}</ref>. [[Stenebea]], moglie di Preto, si invaghì di lui, venendo però rifiutata.
 
Assetata di vendetta, la donna istigò il marito ad uccidere Bellerofonte, raccontandogli di essere stata sedotta da costui. Le leggi greche dell'ospitalità (la ''[[Xenia (antica Grecia)|Xenia]]'') impedivano però l'uccisione di un commensale; pertanto Preto inviò Bellerofonte da [[Iobate]], [[re di [[Licia]] (e padre di Stenebea), con la scusa di consegnargli una lettera (che ne richiedeva, in realtà, l'uccisione). Anche Iobate però ospitò Bellerofonte, e per le solite leggi, non se la sentì di assassinarlo direttamente richiedendo, invece, al giovane di uccidere la [[Chimera (mitologia)|Chimera]], un mostro che sputava fiamme, con la testa di [[leone]], il corpo di [[caprone]] e la coda di [[serpente]].
 
=== La cattura di Pegaso ===