Gioacchino Ventura: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Figlio di Paolo Ventura, barone di Raulica (1734-1816), avvocato e consigliere della Suprema Corte di Giustizia del [[Regno di Sicilia]] e di Caterina Platinelli, Gioacchino Ventura fu avviato agli studi presso il Collegio Massimo dei [[Gesuiti]] di [[Palermo]], sua città natale. Dopo l'iniziale adesione alla Compagnia di Gesù nel 1808, quando l'organizzazione gesuita fu soppressa in [[Sicilia]] nel 1817, Ventura aderì ai [[teatini]]. Ordinato sacerdote, si distinse come apologeta, scrittore e predicatore, soprattutto grazie alla sua "Orazione funebre di [[Papa Pio VII|Pio VII]]" (1823). La sua carriera da filosofo iniziò come esponente della corrente [[Controrivoluzione|controrivoluzionaria]] resa nota da autori come [[Félicité de Lamennais]], [[Joseph de Maistre]] e [[Louis de Bonald]].
[[File:Joachim Ventura (Gioacchino Ventura di Raulica) memorial - Sant'Andrea della Valle - Rome, Italy - DSC09651.jpg|thumb|Monumento memoriale a Gioacchino Ventura, [[Basilica di Sant'Andrea della Valle]], Roma.]]
 
Da [[Papa Leone XII]] fu nominato docente di [[diritto canonico]] all'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"|Università "La Sapienza"]], e nel 1830 fu eletto Superiore Generale dei Teatini. Dopo questo incarico (1830-1833) Ventura intraprese l'attività di predicatore a Roma. La sua eloquenza, sebbene a volte esagerata e prolissa, era veemente e diretta ed ottenne grande fama. A Parigi, nonostante una conoscenza non perfetta della [[lingua francese]], Ventura riuscì quasi a rivaleggiare con il celebre predicatore [[domenicano]] [[Jean-Baptiste Henri Lacordaire]].