Radio Radicale: differenze tra le versioni

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ricolloco la citazione, in incipit è eccessivo, si può contestualizzare meglio ma per ora la metto nel paragrafo storia, varie
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|can web 1 = [http://live.radioradicale.it/live.mp3 Live streaming] [[MP3]]
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{{Citazione|Radio Radicale non nacque per essere ''"la radio del Partito Radicale"'', quanto piuttosto tentare di dimostrare concretamente, attraverso un'opera da realizzare, come i Radicali intendono l'informazione.<br />Creare un dato emblematico, in maniera sostanziale e non astratta, di quello che il servizio pubblico dovrebbe fare|[[Massimo Bordin]], già direttore di Radio Radicale<ref>''Massimo Bordin, Paolo Vigevano, Intervista a Radio Radicale, a cura di Giuseppe Rippa, Luigi Rintallo, supplemento al no. 56-57 di Quaderni Radicali, settembre dicembre 1997''</ref><ref>''Alessandro Di Tizio, "La fantasia come necessità" (Lindau 2005)''</ref>}}
 
'''Radio Radicale''' è un'emittente [[radiofonia|radiofonica]], di proprietà dell'Associazione Politica [[Lista Marco Pannella]], direttamente legata al [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]], con sede a [[Roma]] e copertura nazionale, riconosciuta dal Governo italiano come "''impresa radiofonica che svolge attività di informazione di interesse generale"''. È stata la prima radio italiana a occuparsi esclusivamente di [[politica]].
 
== La storiaStoria ==
{{Citazione|Radio Radicale non nacque per essere ''"la radio del Partito Radicale"'', quanto piuttosto tentare di dimostrare concretamente, attraverso un'opera da realizzare, come i Radicali intendono l'informazione.<br />Creare un dato emblematico, in maniera sostanziale e non astratta, di quello che il servizio pubblico dovrebbe fare|[[Massimo Bordin]], già direttore di Radio Radicale<ref>''Massimo Bordin, Paolo Vigevano, ''Intervista a Radio Radicale'', a cura di Giuseppe Rippa, Luigi Rintallo, supplemento al no. 56-57 di Quaderni Radicali, settembre dicembre 1997''</ref><ref>''Alessandro Di Tizio, "''La fantasia come necessità"'' (Lindau 2005)''</ref>}}
Radio Radicale nacque tra la fine del [[1975]] e l'inizio del [[1976]] per iniziativa di un gruppo di militanti radicali in un appartamento di 60&nbsp;m² situato in via di [[Villa Pamphili]], nel quartiere [[Gianicolense]] di [[Roma]].
 
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Nel dicembre [[2008]] Radio Radicale ha ricevuto da [[Italia Oggi]] il premio come ''"miglior emittente radiofonica specializzata"''<ref>{{cita web|url=http://www.radioradicale.it/radio-radicale-premiata-come-miglior-emittente-radiofonica-specializzata|titolo=Radio Radicale premiata come miglior emittente radiofonica specializzata|accesso=21 luglio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081218002333/http://www.radioradicale.it/radio-radicale-premiata-come-miglior-emittente-radiofonica-specializzata|dataarchivio=18 dicembre 2008|urlmorto=sì}}</ref>.
 
== I datiDati societari ==
Il '''Centro di Produzione SpA''' è la società editrice dell'emittente nazionale di informazione Radio Radicale, del suo archivio storico audiovisivo e del sito Internet multimediale [//www.radioradicale.it/ www.RadioRadicale.it]. La società ha sede a [[Roma]], in [[Via Principe Amedeo]], 2
 
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* ''Centro di Produzione Spa'': 6,15%.
 
== La politicaPolitica editoriale ==
La politica editoriale di Radio Radicale si è da sempre basata sulla pubblicità delle istituzioni e sulla loro reale accessibilità ai cittadini, introducendo in Italia un modello di informazione politica caratterizzato da due regole fondamentali: la trasmissione integrale degli eventi politici e, conseguentemente, l'eliminazione della mediazione giornalistica. Proprio in virtù di questa scelta la redazione, che pure è andata crescendo di dimensioni nel corso del tempo, è rimasta piuttosto snella (circa 15 persone tra redattori e collaboratori).
 
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Lo spazio destinato ai politici e in particolare ai parlamentari, grazie alla presenza di un corrispondente in ciascuna delle due Camere, è un altro elemento caratterizzante della programmazione di Radio Radicale: pur essendo un organo di partito e non dovendo dunque rispettare i vincoli dettati dalla [[par condicio]], Radio Radicale mantiene comunque un certo equilibrio nella distribuzione degli spazi destinati ai diversi schieramenti. I politici spesso partecipano anche al "filodiretto", uno spazio di dialogo con gli ascoltatori, senza limiti di accesso e con il solo vincolo dei 40 secondi per ciascuna telefonata. Negli ultimi anni, essendosi intensificata molto la programmazione&nbsp;– per lo più con la nascita di nuove rubriche settimanali e appuntamenti fissi&nbsp;– lo spazio per i filidiretti è stato ridotto, sebbene la tendenza sia quella di ospitare almeno un politico ogni settimana. In questo senso non è solo la convenzione per le sedute del [[Parlamento]] a limitare la possibilità di manovra, ma proprio il fatto che ogni giorno Radio Radicale registra almeno il doppio se non il triplo di documenti rispetto alle 24 ore di trasmissione giornaliera.
 
== Gli impiantiImpianti e la copertura del territorio ==
 
Con i suoi 250 impianti di diffusione terrestre, Radio Radicale copre il 75% del territorio italiano, raggiungendo l'85% della popolazione del paese. Inoltre, la trasmissione attraverso la [[rete satellitare]] [[Eutelsat]] [[Hot Bird]] 13 est (frequenza 12.111&nbsp;MHz, polarizzazione verticale, FEC 3/4, Symbol Rate 27500, SID 761, Pid Audio 72) ha permesso di espandere il bacino d'utenza in tutta Europa e in vaste aree dell'Africa e dell'Asia, ivi compresa l'intera regione mediorientale, giungendo così a un bacino potenziale di utenza di 98 milioni di abitazioni.
 
== La strutturaStruttura tecnica e organizzativa ==
 
Radio Radicale copre una nicchia di mercato all'interno della quale a oggi non esiste una vera e propria concorrenza con altri soggetti e negli ultimi anni, lo sviluppo tecnologico ha consentito di ampliare ulteriormente l'offerta attraverso sistemi digitali e a [[banda larga]]. Ogni anno vengono realizzate molte migliaia di ore di registrazioni audio e video, attraverso un sistema di collegamenti in entrata dalle sedi istituzionali e dalle sedi degli eventi: i segnali vengono ricevuti attraverso connessioni fisse o temporanee, via [[cavo]], via [[ponte radio]], via [[satellite artificiale|satellite]] o telematiche e, quando sono sfruttati i collegamenti telefonici analogici tradizionali, le registrazioni sono immediatamente convertite in digitale attraverso un sistema di encoding che produce dieci canali in contemporanea 24 ore su 24. Una volta raggiunta la sede, i diversi segnali vengono distribuiti per i diversi utilizzi attraverso una matrice attiva che consente la distribuzione di 128 segnali.
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Oltre agli studi principali, la radio è dotata di quattro punti di produzione ove è possibile effettuare riversamenti, piccoli montaggi e registrazione di interviste telefoniche; tutti gli apparati sono di tipo professionale. Le linee telefoniche utilizzate per conversazioni da mettere in onda sono terminate su ibridi digitali che ne migliorano molto la qualità e tutte le produzioni, a partire dal luglio 2006, vengono realizzate in digitale in formato [[MP3]].
 
La struttura è organizzata attraverso la seguente suddivisione in settori:
 
*Direzione giornalistica (1 direttore, 1 capo redattore e 2 vice)
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Oltre al personale dipendente, i diversi settori si avvalgono della collaborazione di collaboratori e consulenti.
 
== L'archivioArchivio ==
 
La costante opera di raccolta e conservazione dei documenti svolta da Radio Radicale nel corso di oltre trent'anni di attività ha permesso di dare vita a un archivio sonoro unico nel suo genere, che già nel dicembre [[1993]] fu dichiarato «di notevole interesse storico» dalla Soprintendenza Archivistica del Lazio e «per la sua originalità, la vastità degli argomenti ed interessi (...) fonte preziosa per la storia politica, culturale e sociale contemporanea».
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In effetti la scelta di [[Marco Pannella]] di conservare tutte le registrazioni, di schedarle e archiviarle senza alcuna ulteriore manipolazione sui nastri permette oggi ai cittadini di avere a disposizione oltre 430.000 documenti (cassette, nastri, [[mp3]], mp4, Real audio/video), che racchiudono i più importanti avvenimenti della storia istituzionale, politica, sociale e culturale italiana: registrazioni integrali e non selezioni, per permettere a ciascuno di conoscere e rivivere l'evento nella sua integralità. Inoltre l'archivio della radio non rappresenta un fondo chiuso, bensì un bacino in continuo accrescimento che ogni giorno riceve decine e decine di nuovi documenti che vanno ad aggiungersi a quelli già esistenti.
 
===La nascitaStoria dell'archivio===
La sua origine e la sua storia sono strettamente legate a Radio Radicale che fin dall'inizio delle sue trasmissioni, nel [[1976]], conservò tutte le cassette e i nastri con le registrazioni delle programmi mandati in onda. L'Archivio tuttavia possiede anche alcune registrazioni anteriori al 1976 e precisamente 52 nastri e 216 cassette per gli anni 1967-1975, oltre ad alcuni nastri del 1941 (un'intervista radiofonica in inglese recuperata da [[Ernesto Rossi]], in cui [[Gaetano Salvemini]] commenta l'ottenimento della cittadinanza americana), del 1960 (la registrazione di una conferenza tenuta da Ernesto Rossi a [[Firenze]]: «L'antifascismo in carcere e al confino») e del 1966 (Ernesto Rossi: «Salvemini maestro ed amico»).
 
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Oltre al materiale prodotto durante gli anni, la Radio ha acquisito anche l'archivio video di [[Teleroma 56]] che ha consentito di arricchire ulteriormente il patrimonio di documentazione conservato da Radio Radicale.
 
===I contenutiContenuti===
La documentazione conservata nell'Archivio sonoro di Radio Radicale può essere utilmente suddivisa per settori: Archivio Istituzionale, Archivio Giudiziario, Archivio dei Partiti e Movimenti Politici, Archivio delle Associazioni, dei Sindacati e dei Movimenti e Archivio Culturale. Un totale di 430.718 registrazioni, 196.101 oratori e 662.404 media, tra i quali si trovano oltre 85.000 interviste, 21.000 udienze dei più importanti processi degli ultimi due decenni, 3.000 tra congressi di partiti, associazioni o sindacati, più di 26.000 tra dibattiti e presentazioni di libri, oltre 6.000 tra comizi e manifestazioni, 19.500 conferenze stampa e più di 13.000 convegni.
 
==Il sitoSito internet==
Attivo dal 1998, il sito di Radio Radicale è stato il primo in Italia a trasmettere video di attualità sul web e oggi, con i suoi quasi 20 anni di esperienza, rappresenta il più grande portale di informazione audiovisiva, nonché l'adattamento all'epoca digitale di una linea editoriale consolidata negli anni dalla Radio e rappresentata dalla volontà di far conoscere i maggiori avvenimenti della vita del paese attraverso la documentazione integrale e senza filtro. Oggi, grazie a RadioRadicale.it gli eventi politici, sociali e istituzionali italiani d'attualità e del passato sono a disposizione dei cittadini, fruibili in qualsiasi momento.
 
===La nascitaStoria del sito internet===
Tra febbraio e marzo del [[1998]] i radicali organizzarono un convegno intitolato ''“Quali lotte e leggi subito per la rivoluzione tecnologica, per la rivoluzione liberale”[http://www.radioradicale.it/scheda/99794/100183-quali-lotte-e-leggi-subito-per-la-rivoluzione-tecnologica-per-la-rivoluzione-liberale-internet-telev]'', al quale parteciparono i maggiori imprenditori italiani della telematica e delle telecomunicazioni, diversi giuristi dell'informatica e altri esperti del settore.
 
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Il sito internet di Radio Radicale inaugurò inoltre la possibilità di seguire le sedute del [[Parlamento europeo]], della [[Corte dei conti]], del [[Consiglio Superiore della Magistratura]] e di altre istituzioni. La filosofia editoriale dell'emittente radicale si riflette dunque oggi sul web attraverso la messa a disposizione delle registrazioni integrali dei più diversi eventi politici, dei congressi e delle manifestazioni pubbliche di tutti i partiti e delle maggiori associazioni, nonché dei processi giudiziari.
 
===L'infrastrutturaInfrastruttura tecnologica e informatica===
 
[[File:Rack001.jpg|thumb|upright=1.4|Esempio di server in uso per l'erogazione degli streaming audio/video]]
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A sei anni dalla sua nascita, nel 2012 Fai notizia si è rinnovato completamente, trasformandosi da sito di giornalismo partecipativo, a un [[Format televisivo|format]] di inchieste distribuite di Radio Radicale. Attraverso Fai notizia, Radio Radicale offre la possibilità in cambio di un compenso economico a giornalisti freelance, ricercatori, attivisti, cittadini esperti o testimoni di eventi rilevanti, di collaborare alla realizzazione di inchieste sui grandi temi di interesse pubblico.
 
==ComeFinanziamento si finanziadi Radio Radicale==
 
Radio Radicale riceve ogni anno un finanziamento pubblico di 8,33 milioni di euro per la convenzione con lo Stato per la trasmissione delle sedute del Parlamento, e 4 milioni 431&nbsp;000 euro dai fondi per l'editoria in quanto organo della [[Lista Marco Pannella]].
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<ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/radioradicale|titolo=Canale di Radio Radicale su YouTube}}</ref>. Dal [[2012]] inoltre Radio Radicale è divenuta ''partner'' di [[YouTube]] e trasmette in diretta lo streaming di [[RadioRadicale TV]]<ref>[https://www.youtube.com/radioradicaletv Canale di RadioRadicale.TV su YouTube]</ref> nonché tutte le sedute parlamentari della [[Camera dei deputati]] e del [[Senato della Repubblica]].
 
== La programmazioneProgrammazione ==
Radio Radicale durante le pause tra un programma e l'altro trasmette dal [[1983]] brani di messe da [[requiem]], come segno di lutto, e di protesta, di fronte alle quotidiane morti per fame.
Dall'inizio delle trasmissioni lo slogan della radio è “Radio Radicale. Dentro, ma fuori dal Palazzo”.