Papa Stefano VIII: differenze tra le versioni

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=== Pontificato ===
Stefano, come il suo predecessore [[papa Leone VII|Leone VII]], faceva parte della serie di ''"papi cortigiani''" voluti da Alberico, ede infatti fu eletto per volontà del ''senator ''[[Alberico II di Spoleto]], che era allora l'assoluto padrone di [[Roma]]<ref>{{Cita|Arnaldi}}.</ref>. Benché privati di qualsiasi potere politico, i papi di questo periodo erano uomini pii e si adoperarono per la restaurazione della disciplina nella Chiesa, beneficiando l'[[riforma cluniacense|azione riformatrice di Cluny]]<ref name=":0"/>. Di Stefano VIII sono note solamente alcune donazioni al [[monastero]] di Tolla, presso [[Piacenza]], e all'abbazia della Lorena, in continuità con l'azione di riforma monastica di Alberico iniziata sotto Leone VII<ref name=":1" />.
 
Stefano, benché fosse devoto ad Alberico, riuscì comunque ad esercitare la sua funzione pacificatrice in qualità di Vicario di Cristo inducendo i [[Franchi occidentali]] ad accettare [[Luigi IV d'Oltremare]] come loro legittimo re contro altri pretendenti<ref name=":0" /><ref name="Mor1">{{Cita|Moroni|p. 312}}.</ref>. Sempre in [[Francia]], accordò il [[Pallio (cattolicesimo)|pallio]]<ref name="Mor1"/> all'[[arcivescovo di Reims]] [[Ugo di Vermandois]], figlio ventenne del potente Eriberto di Vermandois.