Carl Barks: differenze tra le versioni

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{{cn|Grazie agli insegnamenti di Walt Disney e di Harry Reeves, impara a scrivere le sceneggiature.}} Nella seconda metà del [[1939]] lo Studio Disney viene trasferito a [[Burbank (contea di Los Angeles)|Burbank]] e Barks inizia la sua collaborazione con [[Jack Hannah]], con il quale realizza alcune storie di Paperino nelle quali comunque il personaggio rimane ancora fedele alle origini e Barks ne lascerà inalterato il carattere instabile e irascibile con un particolare talento nel cacciarsi nei guai. Molte di queste caratteristiche verranno in seguito mantenute per la realizzazione delle storie brevi a fumetti.
 
Partecipa all'esordio animato di [[Qui, Quo e Qua]], in "[[I nipoti di Paperino]]" (Donald's Nephews, [[1938]]), nato dalla collaborazione con Jack Hannah e basato sui tre personaggi ideati nel [[1937]] da [[Al Taliaferro]], autore delle strisce giornaliere e delle [[Tavola domenicale|tavole domenicali]] dedicate a Paperino. Gli altri corti a cui collabora hanno sempre come protagonista Paperino o altri appartenenti alla famiglia dei paperi e questo gli valse presto il soprannome di "Duck Man" (uomo dei paperi), anche se collabora in altri lavori senza i paperi, come ''[[Bambi]]''. Il primo personaggio creato da Barks è [[Ciccio (Disney)|Ciccio]], frutto della collaborazione con Harry Reeves e ispirato alla mimica di [[Stan Laurel]], che ha esordito nel film ''[[Donald's Cousin Gus]]''. La prima storia a fumetti, con la collaborazione di [[Jack Hannah]], è del [[1942]], "[[Paperino e l'oro del pirata]]"; nello stesso anno la collaborazione con Jack Hannah e con Jack King porta a "[[Pluto salva la nave]]". {{cn|La collaborazione con lo studio si interrompe il 6 novembre 1942 per problemi di [[sinusite]] causata dall'aria condizionata, ma in realtà Barks non vuole più lavorare in un posto dove il 90% della produzione è ormai destinata all'esercito.}}
 
Nel [[1944]] si trasferisce a San Jacinto, a est di [[Los Angeles]], dove lavora in un allevamento di polli con la seconda moglie. Mantiene però il rapporto con la ''Western Printing & Lithographing co.''<ref>Gli albi della Western erano di grande formato, divisi per collane tematiche, con periodicità mensile, bimestrale o addirittura stagionale: questo creò alcuni problemi nella pubblicazione in Italia delle storie d'oltreoceano, considerando che l'unico sbocco per queste storie era il [[Topolino (libretto)|''Topolino'']] formato libretto la cui periodicità era prima mensile, poi quindicinale e infine settimanale e il piccolo formato costringeva la [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], editore del giornalino, a rimontare le storie su tre strisce. Solo alcuni anni più tardi con gli ''[[Albi di Topolino]]'' le storie Disney poterono essere lette nel formato originale.</ref>, allora licenziataria Disney per gli albi a fumetti [[Stati Uniti d'America|statunitensi]], con la quale pubblica ad aprile la sua prima storia con Paperino sulla testata "[[Walt Disney's Comics and Stories]]", "[[Paperino e i corvi]]". Il mese successivo pubblica "Paperino e il gorilla", prima storia completamente scritta e disegnata da solo. Barks realizzò per questa testata un ciclo di storie che gli permise di sviluppare l'universo dei paperi; in particolare sul n. 49 compare per la prima volta la città di [[Paperopoli]]. Questo storico mensile fu il primo a essere dedicato esclusivamente ai [[banda Disney|personaggi Disney]], presentando sempre una breve storia di apertura con Paperino e quindi una lunga avventura, generalmente a puntate, con [[Topolino]]. Nonostante la scarsa lunghezza delle storie di Paperino<ref>(10 tavole)</ref>, Barks, costretto a realizzare brevi sequenze, generalmente domestiche e quasi esclusivamente imperniate intorno alle gag, riesce comunque a sviluppare il personaggio: litiga con il vicino [[Mr. Jones (Disney)|Mr. Jones]], flirta con Paperina, sfida [[Gastone Paperone|Gastone]] e la sua fortuna, viene beffato o aiutato dai nipotini, cambia mestiere innumerevoli volte e con alterne fortune. Le serie di queste storie sono note in USA semplicemente con il titolo di "Donald Duck"<ref>in [[Italia]] hanno avuto titoli propri che hanno consentito agli appassionati di identificare meglio le sue storie brevi.</ref>''.'' Realizza anche storie di più ampio respiro, generalmente ambientate fuori Paperopoli e pubblicate sulla testata antologica "[[Four Color]]", come ''[[Paperino e l'oro del pirata]]'', ''[[Paperino e l'anello maledetto]]'', ambientata in [[Egitto]], o ''[[Paperino e l'oro gelato]]'', con un viaggio in [[Alaska]] o anche ''[[Paperino e il mistero della palude]]'', nelle [[Everglades]] o ''[[Paperino sceriffo di Val Mitraglia]]'', nel [[Far West]]. {{cn|Queste avventure sono delle pietre miliari nella storia di Paperino costretto a viaggiare e a confrontarsi con pericoli e avventure sempre differenti e rischiose.}} Fa qui il suo esordio [[Paperon de' Paperoni]], sul n. 178 del [[1947]]. Sempre su questa serie vennero pubblicate le due storie che successivamente Barks riferì essere le sue preferite: ''[[Paperino nel tempo che fu]]'' e ''[[Paperino e il mistero degli Incas]]''<ref>Nell'intervista a Barks pubblicata su ''Zio Paperone'' n.99 alla domanda "Quale storia leggere per capire l'aspetto più vero dell'artista Barks?" l'autore risponde: "Direi ''Paperino nel tempo che fu''. Non è una storia "da ridere, è una storia sulla vita com'era nel buon vecchio tempo antico, una specie di film sentimentale. La preferisco a tante altre avventure costruite sulle gag. Tecnicamente direi che spicca invece ''Paperino e il mistero degli Incas''"</ref>. Sempre in questo albo, sul n. 79 dell'agosto [[1945]], appare l'unica storia che Barks realizzò con protagonista Topolino: [[Topolino e il mistero del cappellino rosso]]. La storia, la cui trama è stata probabilmente scritta da [[Eleanor Packer]]<ref>Alberto Becattini, [http://coa.inducks.org/story.php?c=Qit%2FDPCS+36O ''La storia: Topolino e il mistero del cappello rosso''], La Grande Dinastia dei Paperi #36</ref><ref>{{Cita web|url=http://comics.gocollect.com/item/view/gcin/110728|titolo=Four Color #79 Value {{!}} GoCollect.com|sito=comics.gocollect.com|accesso=8 settembre 2017}}</ref>, ritrae un Topolino in pantaloncini rossi, in un certo senso anacronistico già per quei tempi, ispirato sia per la storia sia graficamente al modello che [[Floyd Gottfredson]] aveva sviluppato sulle strisce quotidiane.
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=== Malattia e morte ===
Barks ha trascorso i suoi ultimi anni in una nuova casa a [[Grants Pass]], costruita insieme alla terza moglie Garé, morta nel [[1993]], accanto alla loro casa originale. Nel luglio [[1999]] gli fu diagnosticata una [[leucemia linfatica cronica]], una forma di cancro derivante dalle cellule bianche del sangue nel midollo osseo, per la quale ricevette la [[chemioterapia]] orale. Tuttavia, con il progredire della malattia, Barks decise di sospendere le cure nel giugno [[2000]].<ref>[http://www.cbarks.dk/thelastlettersb.htm Letter from caregiver Serene Hunicke (June 8, 2000)]. Carl Barks.dk. Retrieved on March 6, 2016.</ref> Nonostante la sua condizione di malato terminale, Barks rimase, secondo la badante Serene Hunicke, "divertente fino alla fine".
 
Un anno prima della morte Barks aveva detto al professore universitario Donald Ault: