Dislessia: differenze tra le versioni

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* '''Difficoltà di decodifica sequenziale'''<br />Leggere nella [[lingua italiana]] richiede al lettore di procedere con lo sguardo in direzione sinistra-destra e dall'alto in basso; tale processo appare complesso per tutti gli individui nelle fasi iniziali di apprendimento della lettura ma, con l'affinarsi della tecnica, la difficoltà diminuisce gradualmente fino a scomparire. Nel soggetto dislessico, invece, talvolta ci troviamo di fronte a un ostacolo nella decodifica sequenziale, che può essere data da due fattori, spesso presenti contemporaneamente: i "saltelli" oculari <ref>Normalmente per leggere si muove lo sguardo “a saltelli” sul rigo da destra a sinistra, ogni fissazione include circa 4 caratteri, tra un saltello e l’altro passano circa 240 millisecondi. Talvolta si fa qualche marcia indietro, alla fine del rigo si sposta lo sguardo all'inizio del rigo successivo. Si decodifica il significato durante le pause. Per questo la velocità di lettura è influenzata dalla frequenza d’uso delle parole, dalla complessità generale del testo, dall'interpretazione di ciò che si è letto immediatamente prima, ecc. Nei dislessici i saltelli sono molto più lenti e meno “flessibili”. Proprio come capita ai balbuzienti… Spesso i ragazzi dislessici hanno difficoltà nella percezione dell’orientamento delle linee, o nell'identificazione delle differenze in stimoli simmetrici… pur avendo una normale acuità visiva.</ref> o la mancanza del concetto di orientamento (di sé, del grafema e della parola) nello spazio. Per cui si manifestano con elevata frequenza i seguenti errori:
**''Omissione di grafemi e di sillabe''<br />Il soggetto omette la lettura di parti della parola; può tralasciare la decodifica di consonanti (ad esempio può leggere “fote” anziché “fonte”; oppure “capo” anziché “campo”...) o di vocali (può leggere, ad esempio, “fume” anziché “fiume”; “puma” anziché piuma”...) e, spesso, anche di sillabe (può leggere “talo” anziché “tavolo”; “paro” anziché “papavero”...). In alcuni casi capita che questi soggetti leggano la prima parte della parola, mentre la seconda se la inventino o immaginino (vedi "Prevalenza della componente intuitiva", subito sotto).
** ''Salti di parole e salti da un rigo all'altro''<br />Il soggetto dislessico presenta evidenti difficoltà a procedere sul rigo e ad andare a capo, per cui sono frequenti anche “salti” di intere parole o di intere righe di lettura.