Tazio Nuvolari: differenze tra le versioni

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Il [[1926]] iniziò però in maniera difficile, in quanto i collaudi della nuova moto procedettero a rilento, e l'unico risultato di un certo prestigio fu la vittoria nella sua classe al [[Gran Premio di Roma]], in cui sfiorò anche il successo assoluto arrivando secondo dietro a Ghersi, che però disponeva di una moto più potente.<ref name="NuvBianchi"/> Lo stesso anno fu anche protagonista di un brutto incidente sul [[Circuito di Solitude]] e in [[Italia]] rimbalzò la voce della sua morte, cosicché la Bianchi mandò [[Giulio Sirtori|Sirtori]] come emissario in [[Germania]] per verificare la situazione; Nuvolari in realtà era stato dimesso dall'ospedale e stava tornando in patria quando venne intercettato nella stazione di [[Stoccarda]].<ref name="NuvBianchi"/> L'incidente lasciò però alcuni strascichi che lo costrinsero a saltare il [[Tourist Trophy]], con grande rammarico del pilota.<ref name="NuvBianchi"/> Anche le gare seguenti non gli riservarono grandi fortune, fino alla corsa del Lario, a partire dalla quale riportò quattro vittorie consecutive di categoria che gli permisero di laurearsi [[Campionato Italiano Velocità|Campione Italiano Assoluto]].
 
Nonostante l'enorme popolarità conseguita nel mondo delle due ruote e il soprannome di ''Campionissimo'' che gli venne attribuito in quel periodo, Nuvolari era sempre più attratto dalle corse automobilistiche e nel corso del [[1927]] si preparava a rompere l'esclusiva che lo legava alla Bianchi.<ref name="ScudNuvolari">{{cita|Moretti|pp. 24-27|cidMoretti}}.</ref> Già a marzo infatti nacquero i primi screzi con Tommaselli per la partecipazione del mantovano alla [[Mille Miglia]]; Nuvolari si era infatti accordato per disputare la gara su una [[Chiribiri]], ma di fronte all'opposizione della squadra dovette scendere a compromessi e corse alla guida di una [[Bianchi Tipo 20]], cogliendo il quinto posto.<ref name="ScudNuvolari"/> Al contempo continuava comunque a gareggiare in motocicletta, imponendosi a [[Lugo (Italia)|Lugo]] e a [[Macerata]]. Al fine di alternare le corse in auto a quelle in moto, Nuvolari acquistò una [[Bugatti T35#Type 35C|Bugatti T35C]], facendo il suo esordio con la vettura alla [[Coppa della Perugina]], da lui conclusa al terzo posto nonostante uno strappo alla schiena.<ref name="ScudNuvolari"/> Pochi giorni più tardi era in programma una corsa motociclistica a [[Verona]] e, pur di non rinunciarvi, il mantovano si fece fare un'iniezione di [[morfina]] per attenuare il dolore; anche se le sue condizioni fisiche non risultavano quindi ottimali, riuscì comunque a vincere la gara battendo piloti che disponevano di mezzi con cilindrata superiore.<ref name="ScudNuvolari"/> Il 12 giugno ottenne poi un prestigioso successo al [[Reale Premio di Roma]], disputando una corsa molto regolare dopo essere passato in testa nelle prime battute di gara; per Nuvolari era la prima vittoria conquistata in un Gran Premio automobilistico di rilievo.<ref name="ScudNuvolari"/> Lo stesso anno partecipò anche al [[Gran Premio d'Italia 1927|Gran Premio d'Italia]], riuscendo a superare le fasi eliminatorie, ma venendo costretto al ritiro durante la corsa. Entro la fine dell'anno si impose anche nella categoria 350&nbsp;cm³ del Gran Premio motociclistico delle Nazioni.
 
=== Scuderia Nuvolari (1928-1929) ===