Jean Renart: differenze tra le versioni

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==Opere==
* Il '''''[[Guillaume de Dole|Roman de la Rose]]''''' ha ricevuto posteriormente il titolo di '''''Guillaume de Dole''''', onde evitare che uno degli eroi del romanzo venisse confuso con quello di [[Guillaume de Lorris]] e di [[Jean de MeunMeung]], l'opera è dedicata a [[Milo de Nanteuil]]. La storia si basa sul tema della castità di una donna, castità messa alla prova da un traditore che fornisce prove false. L'imperatore Corrado si innamora senza averla vista, grazie a una canzone di un troviero, di Liénor, sorella di Guillaume de Dole. Lui invita il fratello alla sua corte, dove si cimenta in un torneo. Il siniscalco dell'imperatore, geloso del nuovo venuto, va a Dole e riesce a sapere per mezzo di un trucco dalla madre di Liénor un dettaglio intimo sulla giovane figlia (lei ha sulla coscia una voglia a forma di rosa). Il siniscalco può dunque sostenere davanti all'imperatore che lei si sia concessa a lui. Liénor decide di smascherare l'impostore, mandandogli, da parte di un'altra donna che il siniscalco aveva corteggiato invano, una borsa contenente un anello, un fermaglio e una cintura ; poi si reca alla corte dell'imperatore, sostenendo che il siniscalco l'aveva violentata rubandole gli oggetti che lei gli aveva fatto mandare. Il siniscalco giura di non avere mai veduto la giovane donna: Liénor allora rivela il dettaglio della rosa, confondendo il siniscalco (smascherato ormai dall'evidenza), e sposa quindi l'imperatore. In questo testo, per le sue allusioni a fatti contemporanei, sfrondato degli elementi meravigliosi propri della tradizione bretone, Jean Renart manifesta una preoccupazione di attualizzazione sì da orientare il romanzo sulla scia del realismo ; Renart è inoltre il primo autore a inserire degli intermezzi lirici cantati che vengono a sottolineare e a commentare l'azione, un procedimento che sarà ripreso da altri autori.
*Il '''''Lai d'Ignaures''''' racconta di un cavaliere [[Bretoni|bretone]], Ignaures, audace e di bell'aspetto, l'amante preferito di dodici signore, le quali tutte vivono con i loro mariti nel Castello di Ariel. Cantava in modo delizioso e le dame lo chiamavano l'"incantevole usignuolo". Ma i loro mariti di comune intesa decisero di farsi vendetta sull'oggetto di tale amore multiplo: lo mutilarono e servirono i suoi resti durante un banchetto alle dodici amanti, ma costoro, scoprendo l'inganno, si lasciarono morire di fame. Il ''Lai d'Ignaures'' venne pubblicato da Louis Monmerqué e Francisque Michel a Parigi, nel 1832.
*Il '''''Lai de l'Ombre et de l'Anneau''''' è un racconto cortese di 962 versi in cui si narra di una dama che non vuole sposare un cavaliere, ma questi, per mezzo di un raffinato espediente, alla fine vince la ritrosia della donna. Dice alla dama che, dal momento che lei rifiuta il suo anello, lo avrebbe donato a ciò che gli è più caro al mondo dopo di lei, e lo getta quindi in una fontana. Lei scorge nell'acqua la propria immagine riflessa accanto all'anello e resta così sedotta da tanta raffinatezza che alla fine gli dona tutto il suo amore.<br />Nella [[Bibliothèque nationale]] de France]] si trovano dodici manoscritti che contengono questo poema.
* L’'''''Escoufle''''', un romanzo di 9102 versi, tratta il tema degli amanti contrastati da un padre, insieme al tema dell'uccello (un ''escoufle'', vale a dire un [[Milvus migrans|nibbio]]) ladro di un oggetto prezioso (un anello, pegno d'amore): Guillaume de Montivilliers è promesso ad Aelis, figlia dell'imperatore di Roma, dove suo padre è consigliere. Alla morte del padre di Guillaume, l'imperatore rinnega la sua promessa, e i due giovani fuggono verso la Francia. Aelis dà a Guillaume una custodia contenente un anello, ma un nibbio l'afferra e Guillaume è così costretto a inseguire l'uccello. Gli amanti da lungo tempo separati si ritrovano dopo molte peripezie.
 
==Note==