Libertà Frisona: differenze tra le versioni

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La '''Libertà Frisona''' (in [[lingua frisone]] ''Fryske frijheid'') è stata una dipendenza autogovernata del medievale [[Sacro Romano Impero]], esistita tra il IX secolo e il 1498. Durante il periodo della Libertà Frisona l'area non ebbe un signore regnante che possedeva e amministrava le terre. La Libertà Frisona, che durante la sua massima estensione copriva tutta la regione storica della [[Frisia]], si sviluppò nel vuoto amministrativo causato dalle dispute sui diritti rivendicati dai vari signori locali.
 
La Libertà Frisona era suddivisa in ''seelânnen'', territori autonomamente amministrati che rispondevano alla sola autorità dell'[[Imperatori del Sacro Romano Impero|Imperatore del Sacro Romano Impero]]. I territori, nonostante l'autonomia, seguivano comunque una politica e un sistema giuridico comune. I delegati dei ''seelânnen'' si incontravano presso [[Aurich]] in occasione della [[Pentecoste]] in un ''Upstalsboom'', Consiglio per armonizzare le regole e le leggi su tutto il territorio della Frisia, al motto ''Eala Frya Fresena'' (in piedi, Frisoni liberi). Dal 1361 gli incontri si tennero anche a [[Groninga]].
 
La Libertà Frisona terminò nel 1498, dopo più di un secolo di guerra civile tra le fazioni degli [[Schieringers e Vetkopers|Schieringers e dei Vetkopers]], quando l'imperatore [[Massimiliano I d'Asburgo]] cedette la Frisia quale feudo ad [[Alberto III di Sassonia]] quale risarcimento per un debito di {{formatnum:300000}} [[fiorini]]. Per farsi riconoscere dai frisoni come feudatario, Alberto, dovette comunque ripetutamente affrontarli con le armi, non riuscendoci. Neanche il figlio, [[Giorgio di Sassonia (1471-1539)|Giorgio di Sassonia]] riuscì nell'intento e nel 1515 vendette il titolo di signore a [[Carlo II di Gheldria]] che riuscì a sottomettere definitivamente la Frisia occidentale e la Frisia centrale solo nel 1524.