Giovanni Francesco Bellezia: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
OriginarioAppartenente a una famiglia originaria di [[Lanzo Torinese|Lanzo]], nacque a Torino nel [[1602]] e si laureò in legge all'[[Università degli Studi di Torino|Università di Torino]] nel [[1622]]. Dal 1612 è proprietario di una ''vigna'' nei pressi dell'attuale strada San Mauro, ai piedi della collina di Torino; è l'attuale [[Villa d'Agliè]]. Ereditata dal padre, la utilizzerà come residenza alternativa a quella nel centro della città, utilizzandola anche come rifugio sicuro durante l'epidemia di peste a Torino, pur senza abbandonare la città. È a lui che si deve la realizzazione dei muraglioni che sostengono il giardino della villa, creando la spianata che caratterizza il piazzale antistante.
 
Nel [[1625]] fu eletto decurione e nel [[1628]] fu nominato primo sindaco della città. Due anni dopo, nel [[1630]], Torino fu colpita da una [[Peste del 1630|gravissima epidemia di peste]] che uccise 8.000 persone e causò un esodo che ridusse la popolazione a soli 3.000 abitanti. Bellezia rimase sempre a Torino, anche quando fu abbandonata dalla famiglia [[Casa Savoia|Savoia]], rifugiatasi a [[Cherasco]], e da tutti gli altri magistrati. Fu colpito egli stesso dalla peste, ma affrontò con risolutezza tutte le emergenze, tra cui l'isteria popolare nei confronti dei presunti [[untore|untori]] e gli episodi di sciacallaggio.