Origene: differenze tra le versioni
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Al suo passaggio a [[Cesarea marittima|Cesarea]], Teoctisto<ref>{{cita libro|cognome= Cattaneo|nome= Enrico|titolo= I ministeri nella Chiesa antica: testi patristici dei primi tre secoli|url= https://books.google.it/books?id=OoxYvY6ufvoC&printsec=frontcover#PPA360,M1|anno=1997 |editore=Paoline|isbn=978-88-315-1370-8|p=360}}</ref>, vescovo di quella città, assistito da Alessandro, vescovo di Gerusalemme, lo consacrò sacerdote.
Demetrio, nonostante avesse fornito Origene di lettere di accredito, fu offeso moltissimo da questa ordinazione che aveva avuto luogo senza che ne fosse a conoscenza e, come pensava, in deroga ai suoi privilegi. Quest'ultimo era invidioso della crescente influenza del suo catechista (Eusebio VI, VIII). Al suo ritorno ad Alessandria, Origene percepì presto l'ostilità del suo vescovo. Demetrio, secondo Eusebio di Cesarea, mosso dall'invidia, nel [[231]] convocò un sinodo nel quale, argomentando che un eunuco non poteva essere ordinato sacerdote, Origene fu [[scomunica|scomunicato]]<ref>{{cita libro | url = https://books.google.it/books?id=Mf_Vh2_aJf0C&pg=PA62&dq#v=
Alla morte di Demetrio (232), Origene ritornò ad Alessandria, ma Eraclio, il nuovo vescovo, rinnovò la scomunica<ref>{{cita web|url=https://digilander.libero.it/undicesimaora2/padri/Origene_bio.pdf|titolo=Origene. Vita|accesso=3 dicembre 2018|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20181225004305/https://digilander.libero.it/undicesimaora2/padri/Origene_bio.pdf | dataarchivio = 23 Dicembre 2018 | urlmorto = no}}</ref>. Di fronte ad una tale situazione, cui si sommavano le «accuse di eresia»<ref name="l'Enciclopedia">l<nowiki>'</nowiki>''Enciclopedia'', collana "La Biblioteca di Republica", Moncalieri (TO), UTET-Istituto Geografico DeAgostini, 2003, vol. 15 (Niev-Perim), p. 349, voce omonima.</ref>, Origene lasciò per sempre l'Egitto. Origene fu protagonista di affermazioni radicali, quali:
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