Personaggi de Il padrino: differenze tra le versioni

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== Personaggi ==
 
* [[Vito Corleone|'''Vito Corleone''']], patriarca della famiglia e boss mafioso.
*[[Michael Corleone|'''Michael Corleone''']]: terzogenito di Don Vito e suo successore
*'''Santino "Sonny" Corleone''' è un personaggio del romanzo ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]''. Nell'omonima trilogia è interpretato dall'attore [[James Caan]] (da adulto) e da [[Roman Coppola]] (da bambino, non accreditato).<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Francis Ford|cognome=Coppola|data=20 dicembre 1974|titolo=The Godfather: Part II|accesso=20 maggio 2016|url=https://www.imdb.com/title/tt0071562/fullcredits/}}</ref> Nasce a [[New York]] nel 1917 figlio primogenito di [[Don Vito Corleone|Vito]] e [[Carmela Corleone]]. Cresce come un ragazzo assai prepotente e impulsivo, ma molto generoso e premuroso. Da ragazzo, porta a casa [[Tom Hagen]], un ragazzo senza famiglia e con un'infezione agli occhi, che di fatto rimane in famiglia come figlio semiadottato. Testimone dell'omicidio del boss [[Don Fanucci]] compiuto dal padre, intuisce subito come lo stesso Vito intenda compiere il proprio destino nella malavita. A sedici anni, insieme a due ragazzacci ai suoi ordini, compie una rapina dalla quale riesce a uscire senza conseguenze. Con la disapprovazione iniziale del padre, entra a far parte della ditta del padre, la ''Genco Oil Pure Company'', che maschera lo sconfinato impero mafioso dei Corleone, come guardia personale del padre, sotto l'attenta tutela del consigliere [[Genco Abbandando]] e di [[Peter Clemenza]], che è suo padrino di battesimo. Cresciuto e divenuto famoso come assai irascibile, violento e aggressivo, ma anche come impenitente donnaiolo, è il probabile erede di Vito Corleone al titolo di ''Padrino''. In lui è radicato un fortissimo attaccamento alla famiglia, amando tantissimo il padre e i fratelli: il suo soprannome, ''Sonny'' ("figlioletto" in inglese), deriva proprio da questo. Tra il [[1935]] e il [[1937]], mentre il padre lotta tra la vita e la morte a seguito di un attentato durante la guerra con il boss [[Salvatore Maranzano]], Santino assume il comando della famiglia, dimostrando una crudeltà, una sete di sangue e un'astuzia tattica seconda solo al terribile [[Luca Brasi]]. È sposato con [[Sandra Corleone|Sandra]], figlia di immigrati italiani, dalla quale ha numerosi figli. Dal [[1945]] ha un'amante, [[Lucy Mancini]], e la relazione desta mormorii e pettegolezzi al matrimonio della sorella [[Connie Corleone|Connie]]. Nel 1946 assume la guida della cosca dei Corleone, mentre Don Vito lotta tra la vita e la morte a seguito di un nuovo attentato in cui è caduto vittima, e guida una guerra sanguinosa contro i nemici del clan, in cui a farne le spese sono soprattutto i membri della famiglia Tattaglia. Nel [[1948]], mentre si reca a casa della sorella Connie per picchiarne il marito (avendolo già malmenato in passato), [[Carlo Rizzi]], colpevole di molte sevizie, Santino cade in un'imboscata ordita dal boss [[Emilio Barzini]] (chiamato ''Barrese'' nella prima edizione italiana del [[Il padrino (film)|primo film]]) e guidata dallo stesso cognato, e viene crivellato dai colpi di [[Thompson Submachine Gun|Thompson]] per poi essere ucciso definitivamente, colpito da un calcio in faccia mentre si trova al casello autostradale. Fuggiti gli uomini di Barrese, i tre uomini che lo hanno seguito lo ritrovano in condizioni terribili. Il nome di Santino compare con lo status di "deceduto" durante l'inchiesta del senato contro [[Michael Corleone]], più precisamente nella piantina che raffigura tutti volti e i ranghi dei membri passati e presenti sotto il regime della Famiglia Corleone.<ref>{{cita news|url=http://www.thegodfathertrilogy.com/CorleoneFamilyOrgChart.jpg|titolo=The Michael Corleone Family|accesso=14 giugno 2014}}</ref> Nel film ''[[Il padrino - Parte III]]'' debutta il figlio [[Vincent Corleone|Vincent]], avuto con l'amante Lucy Mancini e nato dopo la sua morte.
*'''Frederico Corleone''', meglio noto come '''Fredo''' o '''Freddie''' è un personaggio del [[romanzo]]. Nella trilogia è stato interpretato da [[John Cazale]]. Nasce a [[New York]] nel [[1919]], figlio secondogenito di [[don Vito Corleone]] e [[Carmela Corleone]]. Con disappunto del padre, entra a far parte della ditta di importazione dell'olio d'oliva paterna, copertura della nascente organizzazione criminale mafiosa coinvolta soprattutto nel gioco d'azzardo. Non gli vengono mai attribuiti incarichi rilevanti, considerando il suo scarso genio per gli affari. Assiste all'attentato subito da suo padre nel [[1946]] a seguito del conflitto d'interesse con il narcotrafficante [[Virgil Sollozzo]]. Quando il padre si riprende dalle ferite, Fredo viene mandato a gestire un piccolo affare in un albergo di [[Las Vegas]], sotto la tutela di [[Moe Greene]]. Mentre a [[New York]] la Famiglia Corleone perde il proprio potere a vantaggio del boss [[Emilio Barzini]] (chiamato ''Barrese'' nella prima edizione italiana del film), che si dichiara favorevole a sostenere [[Moe Greene]] nel [[Nevada]], lo stesso Greene prende a schiaffi in pubblico Fredo, con la scusa che il giovane Corleone va troppo a letto con le ragazze dell'albergo (anche due alla volta). Dopo la morte del padre, che disapprovava la sua condotta sessuale e il fatto che avesse consentito a oltraggiare la famiglia per la storia degli schiaffi, viene richiamato a New York e Moe Greene viene assassinato per ordine di [[Michael Corleone]]. Ne ''[[Il padrino - Parte II]]'', gestisce alcuni night club sparsi per il Nevada, ma non sopportando l'idea di essere stato scavalcato dal fratello minore Michael, lo tradisce rivelando a [[Johnny Ola]], scagnozzo dell'avido capitalista [[Hyman Roth]], alcuni dettagli sulle divisioni della Famiglia. Scoperto da Michael a [[L'Avana]], viene assassinato nel [[1959]], poco dopo la morte della madre Carmela (Michael aveva infatti ordinato di non fargli nulla finché la madre era viva), mentre è a pesca sul lago Tahoe, nei pressi di Villa Corleone. L'esecutore è [[Al Neri]], sicario agli ordini di Michael, che lo fa credere a tutti affogato.
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*'''Genco Abbandando''' è un [[Personaggio immaginario|personaggio]] del romanzo ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]''. Nel film ''[[Il padrino - Parte II]]'' è impersonato da [[Frank Sivero]]. Genco Abbandando è figlio di un droghiere [[Corleone|corleonese]], presso cui lavora da giovane insieme all'amico [[Vito Corleone]], rifugiato dalla [[Sicilia]], di cui è quasi coetaneo. Quando l'amico viene licenziato in favore del nipote di [[Don Fanucci]], Genco gli passa di nascosto quantità di generi alimentari per sfamare la moglie e i due figli piccoli, [[Santino Corleone|Santino]] e [[Fredo Corleone|Fredo]], in quanto [[Don Vito Corleone|Don Vito]] fatica a trovare lavoro. Quando il giovane Vito entra in affari con [[Peter Clemenza]] e [[Salvatore Tessio]], uccidendo Fanucci, Genco entra a far parte della neonata cellula mafiosa con il titolo di consigliere, fondando la ''Genco Olive Oil Company'', la potente [[società di copertura]] per l'importazione dell'[[Olio di oliva|olio d'oliva italiano]] in [[Stati Uniti d'America|America]]. Si sposa e ha tre figlie femmine. Gestisce la rete di corruzione del boss, dà consigli e pareri, è costantemente tenuto al corrente di tutto ciò che è stretta competenza del Padrino, e amministra la rete di principali spie e informatori. Nel [[1944]] si ammala di [[Cancro (malattia)|cancro]], che lo porta anche al [[delirio]], e per il successivo anno è sostituito dal figlio adottivo di Don Corleone, [[Tom Hagen]]. Muore l'ultimo sabato del mese di agosto del [[1945]], assistito dal vecchio amico Vito Corleone, il giorno in cui si sposa la figlia [[Constanzia Corleone|Connie]].
*'''Thomas Feargal Hagen''', meglio noto come '''Tom''' è un personaggio del romanzo ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]''. Nella trilogia di [[Francis Ford Coppola]] è stato impersonato da [[Robert Duvall]]. Tom Hagen nasce a [[New York]] nel [[1916]], con origini tedesco-irlandesi. Tom e la sorella perdono prima la madre, già affetta da una forma di infezione agli occhi, che muore a causa di una malattia venerea, ma in seguito perdono pure il padre, a causa del troppo bere. Dopo mesi di vagabondaggio e di problemi dovuti a un'infezione oculare ereditata dalla madre, viene avvicinato dal coetaneo [[Santino Corleone]], che lo porta a casa sua, divenendo un figlio adottivo del boss mafioso [[Don Vito Corleone|Vito Corleone]], il quale lo tratta con maggiore riguardo in confronto ai figli naturali e lo sprona a non dimenticare mai i genitori. Si laurea in legge e, su insistenza di Don Vito, svolge un praticantato per tre anni presso un prestigioso studio legale di penalisti in cui la famiglia esercita un certo potere, rinunciandovi in seguito per dedicarsi esclusivamente alle attività mafiose di Don Corleone. Nel [[1944]] il consigliere [[Genco Abbandando]] si ammala di cancro e Tom subentra come facente funzioni. Si sposa con Theresa, una ragazza italiana diplomata, da cui ha più figli. La sua posizione causa dei problemi a Don Vito, in quanto è stata rotta un'antica tradizione: solo un siciliano può aspirare al titolo di consigliere del boss. Tuttavia, Don Corleone preme perché Hagen rimanga al posto che gli ha affidato. Nel [[1945]], alla morte di Abbandando, viene ufficialmente nominato consigliere. Nel [[1947]], quando scoppia la guerra tra le [[cinque famiglie]] di [[New York]], non riesce a prevedere la trappola mortale in cui cade Santino, di cui ha sempre tentato di contenere le esplosioni colleriche durante la sua guida degli affari della famiglia in assenza del padre, che lottava tra la vita e la morte. Quando [[Michael Corleone|Michael]] assume la guida della famiglia, viene rimosso dal titolo di consigliere, dietro suggerimento di Don Corleone, in quanto consigliere non adatto ai tempi di guerra. Viene indirizzato come avvocato degli interessi della Famiglia a [[Las Vegas]]. Nel 1958 Tom riprenderà i pieni poteri di consigliere e avrà provvisoriamente il comando della Famiglia Corleone mentre Michael si trova a [[Cuba]] per concludere l'affare con [[Hyman Roth]]. Al ritorno di Michael lo aiuterà a difendersi dall'inchiesta del senato manovrata dallo stesso Roth, oltre ad indurre il pentito [[Frank Pentangeli]] al suicidio su ordine dello stesso Padrino. L'assenza di Tom Hagen nel terzo film della saga viene narrata nel romanzo ''[[La vendetta del padrino]]'', in cui si scopre che è morto affogato nella sua auto in un fiume delle [[Everglades]] in Florida nel 1964 per mano di Nick Geraci, ex soldato e nemico della Famiglia Corleone. Hagen che da qualche anno si era trasferito in Florida con la moglie e figli non era più legato nell'attività di Consigliere della Famiglia Corleone cadde nell'inganno amichevole di Geraci, che dopo averlo rapito ed ucciso, manderà a Michael il portafoglio del suo ex consigliere con all'interno il corpo di un alligatore di pochi mesi. Tale esecuzione ricorda per certi versi la morte di [[Luca Brasi]], avvenuta nel 1945.
* Theresa Hagen: moglie di Tom
*'''Virgil Sollozzo''' è un personaggio del romanzo ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]'' di [[Mario Puzo]]. Nell'[[Il padrino (film)|omonimo film]] di [[Francis Ford Coppola]] è interpretato da [[Al Lettieri]]. Nella versione italiana classica è doppiato da [[Arturo Dominici]] mentre nella riedizione del 2008 è doppiato da [[Saverio Indrio]]. Chiamato comunemente ''"Il Turco"'', avendo trascorso diversi anni della sua vita in [[Turchia]] ed avendovi pure preso moglie, Sollozzo è un ricco ed influente [[signore della droga]] [[Calabria|calabrese]], particolarmente apprezzato per la sua pronta intelligenza, la capacità di gestire gli affari e la qualità dei suoi prodotti. È un esperto nell'utilizzo di armi bianche, con una netta predilezione per i [[coltelli]], benché solitamente disdegni l'uso della [[violenza]], preferendo per quanto possibile l'impiego di mezzi più diplomatici. Possiede diversi terreni per la coltivazione del [[papavero]] ed alcuni stabilimenti per la sua raffinazione in [[eroina]] e [[morfina]] in [[Turchia]], in [[Sicilia]] ed in [[Francia]], a [[Marsiglia]]. Ha scontato due condanne per [[Traffico di droga|contrabbando di droghe]], una in [[Italia]] e l'altra negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. A [[New York]], dove cerca di ramificare il suo ''business'' presso le Cinque Famiglie mafiose della Grande Mela, è sostenuto, logisticamente e non, dalla [[Famiglia Tattaglia]], ed ha sul proprio libro-paga il capitano di polizia [[Mark McCluskey]], che gli fa da informatore e protettore. Verso la fine del [[1945]] viene ricevuto da [[Don Vito Corleone]], potente mafioso a cui chiede senza successo un milione di dollari in contanti e protezione in tribunale, il tutto in cambio di una considerevole fetta degli introiti derivanti dall'intera operazione. I [[Famiglia Corleone|Corleone]] infatti nutrono disapprovazione verso il [[traffico di droga]], ritenendolo troppo violento e sporco e quindi destinato ad attirare una certa ostilità da parte delle autorità legali e politiche del Paese. Dopo aver intuito una certa simpatia verso l'affare da parte di [[Santino Corleone]], figlio di Don Vito, Sollozzo tenta di uccidere il vecchio mafioso tramite due sicari, ma senza successo. Quest'azione è la scintilla che fa scoppiare una lunga guerra decennale tra i Tattaglia ed i Corleone. Braccato dall'implacabile Santino, che con il padre in convalescenza ha assunto la guida della famiglia, Sollozzo tenta di trattare con il fratello minore [[Michael Corleone|Michael]], ritenuto il più calmo e riflessivo, con cui in realtà temporeggia finché non avrà organizzato adeguatamente le forze nel tentativo di colpo di grazia ai Corleone. Viene assassinato dal giovane Michael proprio durante l'incontro, colpito alla testa con una [[Ruger SP101]], insieme alla guardia del corpo McCluskey che viene colpito alla gola e durante il soffocamento viene colpito anch'esso alla testa, agli inizi del [[1946]]. In realtà, nonostante risulti un associato dei Tattaglia, è probabile che non fosse la vera "mente" dietro il vasto traffico di droga tra paesi mediterranei e Stati Uniti che cercava d'imbastire, ma che in realtà a tirare i fili fosse nient'altri che [[Emilio Barzini]] (chiamato ''Barrese'' nella prima edizione del [[Il padrino (film)|primo film]]), dunque il vero autore della guerra fra Tattaglia e Corleone. Quanto alla sua vita privata, si dice che avesse segretamente due mogli, una in [[Turchia]] e l'altra negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], e che fosse un padre esemplare per i suoi figli. ''Virgil'' o ''Virgilio''?
*'''Peter Clemenza''' è un personaggio di finzione dei romanzi ''[[Il siciliano (romanzo)|Il siciliano]]'' e ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]'' di [[Mario Puzo]]. Compare inoltre nei film ''[[Il padrino (film)|Il padrino]]'' e ''[[Il padrino - Parte II]]'' di [[Francis Ford Coppola]], dove è interpretato da [[Richard S. Castellano]] (da adulto) e [[Bruno Kirby]] (da giovane). Nella versione classica italiana è doppiato da [[Ennio Balbo]] (da adulto) e da [[Vittorio Stagni]] (da giovane), mentre nella riedizione del primo film del 2008 è doppiato da [[Giorgio Lopez]]. Clemenza è nato nei pressi di [[Trapani]], fratello di Domenico (futuro boss della città); giunto a [[New York]] all'inizio del Novecento, si fa presto strada nel mondo criminale, come piccolo ladro e ricattatore. Suo fidato collaboratore è l'amico [[Salvatore Tessio]]. Chiede il favore a [[Don Vito Corleone|Vito Corleone]], suo vicino di casa, di nascondergli alcune pistole mentre la polizia si appresta a perquisire la sua casa. Pochi giorni più tardi, quando avvicina nuovamente il giovane Corleone per recuperare le sue armi, scopre che è disoccupato, gli offre un posto nella banda come guida di autocarri carichi di merce rubata. Successivamente, quando Vito Corleone uccide [[Don Fanucci]] e si appresta a divenire il suo erede mafioso, ne diventa ''caporegime'' insieme a Tessio. Si guadagna la fama di esecutore spietato, crudele, abile e sofisticato. Lo stesso Don Corleone teme la sua eccessiva abilità. È il padrino di battesimo di [[Santino Corleone]], a cui insegna a sparare e a strangolare. Nel primo film nel [[1945]] [[Paulie Gatto]], uno dei migliori uomini della Famiglia, tradisce i Corleone, corrotto dal nemico [[Virgil Sollozzo]]; Clemenza lo farà uccidere da [[Rocco Lampone]], favorendo l'ascesa di questi in seno alla ''famiglia''. Insegna a [[Michael Corleone]] come sparare e mostra abilità con le armi spiegandogli alcuni trucchi del mestiere; insieme al futuro boss, organizza l'omicidio di [[Virgil Sollozzo]]. Don [[Anthony Stracci]], per la sua alleanza con Don [[Emilio Barzini]] (chiamato ''Barrese'' nella prima edizione italiana del film), viene assassinato personalmente da Peter Clemenza in un hotel, con una lupara. Verso la fine del film, quando si scopre il tradimento di [[Carlo Rizzi]], Clemenza (che fu padrino di battesimo di Sonny) lo aspetta in macchina seduto dietro di lui e lo strangola con una [[Garrota|garrotta]]. Negli anni cinquanta, quando i Corleone si trasferiscono nel [[Nevada]], Clemenza rimane a [[New York]] con il permesso di mettere in piedi una ''famiglia'' sua. Nel film ''[[Il padrino - Parte II]]'', si dice che muore nel [[1958]], di infarto, anche se secondo [[Willy Cicci]] è molto probabile che sia stato avvelenato dai fratelli Rosato. Gli succede [[Frank Pentangeli|Frankie Pentangeli]], come caporegime della Famiglia Corleone e suo boss reggente. Il nome di Clemenza compare con lo status di "deceduto" durante l'inchiesta del senato contro [[Michael Corleone]], più precisamente nella piantina che raffigura tutti volti e i ranghi dei membri passati e presenti sotto il regime della Famiglia Corleone.<ref>{{cita news|url=http://www.thegodfathertrilogy.com/CorleoneFamilyOrgChart.jpg|data=14 giugno 2014}}</ref>
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*'''Rocco Lampone''': compare nel romanzo di [[Mario Puzo]] ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]'' e nei film ''[[Il padrino (film)|Il padrino]]'' e ''[[Il padrino - Parte II]]'', in cui è interpretato da [[Tom Rosqui]]. Rocco Lampone combatte nella [[Seconda guerra mondiale]] durante la quale, nel [[1943]], viene ferito gravemente in [[Africa]] e congedato conseguentemente. Data la scarsezza di uomini, il caporegime della Famiglia Corleone, [[Peter Clemenza]], lo assume nella propria divisione, nonostante le lesioni e la parziale menomazione che lo fa fortemente zoppicare. A seguito di un suo breve ma impressionante tirocinio, Clemenza si serve di lui nei contratti nel mercato nero delle confezioni e con gli impianti governativi che distribuiscono le tessere alimentari OPA, arrivando in breve a controllare l'intera rete. [[Peter Clemenza]] è soddisfatto della diligenza di quest'uomo, in quanto Lampone comprende immediatamente quando è necessaria la violenza e quando è invece superflua. Nel [[1945]] viene incaricato dal suo caporegime di uccidere il traditore [[Paulie Gatto]], guardia del corpo dello stesso [[Peter Clemenza|Clemenza]] che aveva venduto i suoi servizi a [[Virgil Sollozzo]], un narcotrafficante nemico dei Corleone. Promosso al rango di soldato, si avvicina molto di più al grasso caporegime e a [[Tom Hagen]]. Negli anni Cinquanta, con la supervisione di [[Michael Corleone]], impianta un suo regime segreto che sostituisce le vecchie forze del defunto [[Santino Corleone|Santino]] e che guiderà nell'ultima guerra tra la Famiglia Corleone e le altre quattro di [[New York]]. Quando [[Peter Clemenza]] diviene Don di una sua Famiglia, Rocco Lampone sarà promosso caporegime. Nel secondo film Rocco aiuterà [[Michael Corleone|Michael]] nella sua lotta contro il boss ebreo [[Hyman Roth]]. Sarà proprio lui che, per ordine di [[Michael Corleone|Michael]], ucciderà [[Hyman Roth]] all'aeroporto di [[Miami]] intrufolandosi tra i reporter, ma durante la fuga verrà a sua volta ucciso da un agente della sicurezza.
*'''Johnny Fontane''': cantante e divo di Hollywood; compare nel romanzo ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]'' di [[Mario Puzo]] e nei film ''[[Il padrino (film)|Il padrino]]'' e ''[[Il padrino - Parte III]]'', in cui è interpretato da [[Al Martino]]. Johnny Fontane è uno dei tanti figliocci di [[Vito Corleone|Don Corleone]], di cui diviene quasi un figlio alla morte del padre. Intraprende la carriera musicale divenendo uno dei cantanti più famosi d'America in pochi anni, ma non uno dei più fortunati. [[Vito Corleone]], un giorno, minaccia il produttore musicale per il quale lavora, in presenza di [[Genco Abbandando]] e [[Luca Brasi]], perché rinunci a tutte le prestazioni del giovane Fontane, oppresso dalle norme dello stesso contratto. Successivamente, Johnny Fontane si sposa con la bella Virginia, da cui ha due figlie, ma il matrimonio viene bruscamente interrotto quando il cantante si innamora di un'attrice tanto famosa quanto sbandata. A trentacinque anni, la sua voce si deteriora e la sua carriera di cantante sembra finita. Il potente produttore cinematografico, [[Jack Woltz]], si rifiuta di concedergli la parte in un film di guerra che potrebbe consacrarlo definitivamente al grado di star hollywoodiana. Johnny Fontane si rivolge nuovamente al boss [[Vito Corleone|Corleone]], il quale invia [[Tom Hagen]] a minacciare Woltz. Il produttore, inorridito e impressionato dopo aver rinvenuto la testa mozzata di ''Khartoum'', il suo cavallo, accetta di dare a Fontane la parte. In seguito, carico di fama e notorietà, Fontane diviene un produttore cinematografico assai influente e, di tanto in tanto, riprende a cantare con il suo amico di sempre, [[Nino Valenti]], come gli propone il suo ''Padrino''. Il personaggio di Johnny Fontane si ispira alla figura di [[Frank Sinatra]].
* Ginny Fontane: prima moglie di Fontane
* Margot Ashton: attrice e seconda moglie di Fontane
*'''Nino Valenti''': attore e cantante amico di Fontane; compare nel [[romanzo]] ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]'', ma non nel [[film]] omonimo. Nino Valenti è un italo-americano che vive a [[New York]], ed è molto amico del celebre divo musicale [[Johnny Fontane]], il quale però non ha mai mantenuto la sua promessa di presentarlo nel mondo della musica, Nino è infatti un bravo suonatore del [[mandolino]]. [[Don Vito Corleone]], [[Cosa nostra statunitense|boss mafioso]] di [[New York]] e padrino di [[Johnny Fontane]], rimprovera sovente il figlioccio di tale mancanza. Mentre [[Don Vito Corleone|Don Corleone]] lotta tra la [[vita]] e la [[morte]], [[Johnny Fontane|Fontane]] diviene produttore cinematografico, sostenuto da [[Tom Hagen]], consigliere della [[Famiglia Corleone]] e chiama Nino a partecipare alle sue produzioni per il grande schermo. Diviene presto un divo di grande fama, ma, sconvolto dall'abominio dello stile di vita degli attori di successo, prima tra tutti la sua beniamina dall'adolescenza, la seducente ma sconcia [[Deanna Dunn]], [[Alcolismo|si dà all'alcol]], nonostante il suo alto tasso [[Diabete|diabetico]]. Muore per [[emorragia]] cerebrale, a seguito del rifiuto di [[Johnny Fontane]] di rinchiuderlo in un manicomio, ritenendo tale ipotesi come una mancanza di rispetto e sensibilità verso l'amico.
*'''Lucy Mancini''': compare nel [[romanzo]] ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]'' di [[Mario Puzo]]. Appare nei film ''[[Il padrino (film)|Il padrino]]'' e ''[[Il padrino - Parte III]]'', interpretata da [[Jeanie Linero]]. Lucy Mancini è nata a [[New York]] in una famiglia italo-americana. Nel [[1945]], giovanissima e reduce da tre anni di college, fa da damigella al matrimonio di [[Constanzia Corleone|Connie Corleone]] e diviene l'amante del fratello [[Santino Corleone|Santino]]. I due vengono scoperti da [[Tom Hagen]] e in seguito da [[Don Vito Corleone]]. Santino la frequenta spesso, anche durante la guerra tra bande che scoppia a seguito dell'attentato quasi mortale ai danni del padre. Allo scopo prende severe misure di sicurezza per stare con lei senza problemi, facendo per esempio affittare un appartamento accanto al suo da uno dei suoi uomini più fidati. Quando il giovane Corleone viene crivellato a morte dai colpi dei soldati di [[Emilio Barzini]], la Mancini tenta di uccidersi con un'overdose di sonniferi, ma viene salvata in tempo. Successivamente, la Famiglia Corleone, tramite l'intervento di [[Tom Hagen]], la invia a [[Las Vegas]], dove lavora in un albergo lussuoso dove operano [[Fredo Corleone]], [[Moe Greene]] e [[Jules Segal]], un chirurgo abortista con cui intraprende una relazione amorosa. Nel film ''Il padrino - Parte III'' viene introdotta brevemente durante la festa di consegna di un'onorificenza papale a [[Michael Corleone]] e, insieme a lei, viene presentato il giovane [[Vincent Corleone|Vincent Mancini]], figlio illegittimo di [[Santino Corleone]], nato dopo la morte del padre. Questa è un'incongruenza con il romanzo di [[Mario Puzo|Puzo]], in cui viene precisato che i due amanti, Lucy e Santino, non hanno figli.
*'''Jules Segal''': compare nel [[romanzo]] ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]'', ma non viene citato nel [[film]] omonimo di [[Francis Ford Coppola]], ''[[Il padrino (film)|Il padrino]]''; è un giovane e brillante chirurgo un tempo praticante a [[New York]] insieme al Dott. Kennedy, che cura [[Don Vito Corleone|Don Corleone]] quando subisce un attentato quasi fatale ordinato dalla Famiglia Tattaglia. Viene scoperto in quanto abortista, ed escluso dall'ordine dei medici. Ma il Dott. Kennedy, che può esigere favori dalla [[Famiglia Corleone]], riesce a mandarlo a [[Las Vegas]], nello stesso hotel dove lavora [[Fredo Corleone]], figlio di [[Don Vito Corleone|Don Vito]]. Pratica facilmente aborti sulle ballerine, molto probabilmente rese incinte dal giovane Fredo, che cura tre volte per [[blenorragia]] e una per [[sifilide]]. Stringe un legame amoroso con [[Lucy Mancini]], che intende sposare. Con le manovre e la benedizione di [[Michael Corleone|Don Michael Corleone]], diviene un illustre chirurgo operante nel nuovo ospedale di [[Las Vegas]], costruito dai [[Famiglia Corleone|Corleone]]. Tenta di assistere [[Nino Valenti]], asserendo che per i suoi problemi psichici deve essere curato in un manicomio, ma [[Johnny Fontane]] nega tale ipotesi. Segal muore nel [[1959]] (o [[1960]]) durante un tentativo di [[rapina]] andato male, tentativo nel quale si scoprirà in seguito esserci lo zampino degli scagnozzi di [[Michael Corleone|Michael]]. Quest'ultimo infatti ha ritenuto Jules responsabile dell'[[aborto]] di [[Kay Adams]].
* Frederick Kellner: medico, amico di Jules
*'''Deanna Dunn''': attrice e diva di Hollywood; compare nel [[romanzo]] ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]'' di [[Mario Puzo]], appare brevemente in ''[[Il padrino - Parte II]]'', in cui è impersonata da [[Mariana Hill]]. Deanna Dunn è una celebre attrice di [[Hollywood]], nota per il suo fascino e per il successo dei suoi film, nonché per le sue relazioni amorose. È stata per breve tempo l'amante di [[Johnny Fontane]] e, successivamente, ha un incontro con [[Nino Valenti]], uno dei suoi molti ammiratori, a cui si rivela per ciò che è in realtà: una donna sessualmente depravata e spregiudicata. Nel film ''[[Il padrino - Parte II]]'' viene presentata come la consorte di [[Fredo Corleone|Fredo]], che mette continuamente in imbarazzo flirtando con altri uomini alle feste.
*'''Moe Greene''': boss di Las Vegas; compare nel [[romanzo]] ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]'', interpretato nella sua [[Il padrino (film)|trasposizione cinematografica]] dall'attore [[Alex Rocco]]; Moe Greene è un giovane [[Sindacato ebraico|gangster ebreo]] di [[Brooklyn]], dal bell'aspetto e dai modi bruschi quanto istrionici, che si fa strada nel mondo del crimine organizzato dapprima come ''killer'' prezzolato nelle file della ''[[Murder, Inc.]]'', distinguendosi per le sue tendenze violente e il carattere feroce e iracondo, e successivamente come tenutario di [[Gioco d'azzardo|bische]] clandestine. Emigrato verso l'ovest degli States in cerca di fortuna, giunge casualmente in un piccolo e remoto villaggio attraversato dalle truppe dirette verso occidente, [[Las Vegas]], e per primo pensa di trasformarlo in una grande città piena di [[casinò]], [[Albergo|hotel]] e [[Piscina|piscine]] di alto lusso, facendone in tal modo una grande piazza d'affari per i principali [[Organizzazione criminale|signori del crimine]] e [[Cosa Nostra americana|padrini della Mafia]]. I primi a credere in questo progetto sono il [[gangster]] [[Ebrei|ebreo]] [[Hyman Roth]], sui vecchissimo amico, ed il [[Cosa Nostra americana|mafioso siciliano]] [[Don Vito Corleone]] di [[New York]], dai quali ottiene un grande finanziamento per costruire e arredare il primo di una vasta serie di hotel con casinò sullo [[Las Vegas Strip|Strip]] della nascente città. Nel [[1945]], con lo scoppio di una feroce lotta tra [[Famiglia (mafia)|famiglie mafiose]] per il controllo sul [[traffico di droga]], Greene ospita presso di sé il figlio di [[Don Vito Corleone|Don Vito]], [[Fredo Corleone|Fredo]], a cui conferisce la mansione di gestore dell'hotel, ricevendo in cambio la protezione dalla Famiglia Molinari, attiva nella vicina [[California]] e alleata dei [[Famiglia Corleone|Corleone]]. Dopo poco tempo, i rapporti tra lui e il giovane [[Fredo Corleone|Fredo]] si fanno sempre più difficili: da una parte, i [[Famiglia Corleone|Corleone]] perdono sempre di più il proprio potere tra i [[Cosa Nostra americana|mafiosi]] benché si sia concluso un accordo di pace che ha interrotto la guerra, mentre [[Fredo Corleone|Fredo]] si comporta sempre più come un damerino e un cicisbeo viziato dalla vita, dimostrando sempre meno serietà professionale. Dall'altra invece vi è [[Emilio Barzini]], il principale rivale in affari di [[Don Vito Corleone|Don Vito]], che avvicina Greene e gli offre una posizione di maggiore benessere se si allineerà con lui. La lite tra i due albergatori raggiunge il culmine nel momento in cui Greene prende a schiaffi in pubblico il giovane rampollo dei [[Famiglia Corleone|Corleone]], formalmente per un motivo disciplinare in fatto di ragazze: [[Fredo Corleone|Fredo]] infatti è diventato un grande seduttore, molto apprezzato dalle dipendenti dell'[[albergo]], che trascurano il lavoro per divertirsi con lui. Questa zuffa è di fatto la goccia che fa traboccare il vaso. Inizialmente i [[Famiglia Corleone|Corleone]], rappresentati da [[Michael Corleone|Michael]], fratello minore di [[Fredo Corleone|Fredo]] ed erede designato alla guida della [[Famiglia Corleone|famiglia]], gli propongono di vendere loro la sua quota, puntando l'accento sul fatto che l'attuale gestione dell'[[albergo]] sta dimostrandosi palesemente inefficiente e causa di enormi perdite, ma Greene reagisce con sprezzo confessando liberamente di avere legami con [[Emilio Barzini|Barzini]], e di essere sul punto di accettare la sua proposta. Negli [[Anni 1950|anni cinquanta]], alla morte di [[Don Vito Corleone|Don Vito]], la [[Famiglia (mafia)|Famiglia]] risponde inviandogli contro un sicario agli ordini di [[Michael Corleone|Michael]], dal quale viene ucciso a [[Pistola|colpo di pistola]]. Nel [[romanzo]] viene detto che viene assassinato a casa dell'amante, mentre nel [[film]] di [[Francis Ford Coppola]] la sua [[morte]] avviene in un centro estetico per un colpo di [[pistola]] in un [[occhio]].
*'''Mark McCluskey''': capitano di Polizia; è presente nel ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]''; nel [[Il padrino (film)|film]] di [[Francis Ford Coppola]] è interpretato da [[Sterling Hayden]]. Mark McCluskey, di discendenza irlandese, è figlio e nipote di poliziotti. Da piccolo, il padre lo portava con sé nei negozi che proteggeva intascando compensi, decidendo di seguire nella vita le sue orme. Durante la carriera, viene più volte avvicinato da uomini della malavita e corrotto per attività di protezione e informazione. Impiega il denaro che riceve per mantenere i figli al college, la moglie e la madre in [[Irlanda]]. Viene ben pagato nel [[1945]] e nel [[1946]] da [[Virgil Sollozzo]], noto narcotrafficante, per spalleggiare la Famiglia Tattaglia. Viene assassinato nel [[1946]] dopo [[Virgil Sollozzo|Sollozzo]], colpito alla gola, e durante il soffocamento viene colpito alla testa con una [[Ruger SP101]] dal giovane [[Michael Corleone]]; McCluskey si accascia sul tavolo, sfondandolo. L'omicidio suo e di Sollozzo scatena una violenta faida tra le famiglie mafiose di [[New York]] che durerà molti anni, destinata a ridimensionare i rapporti di forza tra la malavita e il mondo legale, e la malavita al suo interno.
*'''Amerigo Bonasera''': impresario di pompe funebri. Il personaggio è presente nel [[romanzo]] [[Il padrino (romanzo)|Il padrino]] e nell'[[Il padrino (film)|omonimo film]], in cui è interpretato da [[Salvatore Corsitto]]. Sebbene sia un personaggio di contorno, riveste un ruolo importante nel rivelare il lato più umano e sentimentale del protagonista, [[Vito Corleone|Don Vito Corleone]]; è anche il primo personaggio citato nell'inizio del libro, e il protagonista della prima scena e della prima battuta del film (''"Io credo nell'America...l'America fece la mia fortuna"''). Amerigo Bonasera è uno dei tanti emigranti italiani giunti negli Stati Uniti alla ricerca di fortuna; è sposato e ha un'unica figlia. A [[New York]] ha iniziato un'attività di impresario delle pompe funebri, che lo ha reso ricco. Sebbene vi siano stati degli intercorsi tra la sua famiglia e i Corleone, la più potente famiglia locale di [[Cosa nostra statunitense|Cosa Nostra]] ([[Carmela Corleone|Carmela]], la moglie di don Vito è madrina di battesimo di sua figlia), egli ha sempre mantenuto le distanze, preferendo vivere nella piena legalità e obbedienza al sistema. Una sera, la figlia viene fatta ubriacare, aggredita e sfigurata, poco più che ventenne, da due giovani figli di potenti uomini politici (uno dei quali è il suo ''boyfriend''), dopo aver tentato invano di stuprarla. Bonasera si rivolge alla giustizia ordinaria, che persegue i due giovani e li processa. Ma quando il giudice li condanna a una pena tutto sommato lieve (3 anni con la condizionale), e li rimette immediatamente in libertà, si sente defraudato dal sistema nel quale aveva creduto; nel giorno del matrimonio di Connie, figlia di don Vito, occasione in cui è tradizione che il padrino non rifiuti un favore, gli si rivolge per chiedere vendetta, commissionandogli il loro omicidio a pagamento. Don Vito rifiuta, oltraggiato dall'indifferenza e dalla mancanza di rispetto di Bonasera, e ritenendo la morte dei giovani una punizione eccessiva, visto che la figlia di Bonasera è sopravvissuta all'aggressione (ma riportandone menomazioni permanenti). Infine, dopo essersi assicurato la sua devota obbedienza, accetta di incaricarsi di quella che ritiene una "ragionevole" vendetta, ovvero pestare a sangue i due giovani causando loro conseguenze analoghe a quelle subite dalla figlia di Bonasera. Non chiede denaro, ma gli rende noto che ora è suo debitore, e un giorno potrebbe tornare a richiedergli un favore in cambio. Don Vito onorerà l'impegno, dando disposizioni al consigliere e figliastro [[Tom Hagen]] di assegnare il compito agli uomini del caporegime [[Peter Clemenza]], non senza raccomandarsi che il tutto sia eseguito senza eccesso di violenza. Due anni dopo, quando scoppia la guerra tra le [[Cinque Famiglie]] di [[New York]], il figlio del padrino [[Santino Corleone]] viene ucciso in un'imboscata, crivellato da colpi di mitra; d[[Don Vito Corleone|on Vito]], sconvolto per la perdita e ancora convalescente dall'attentato in cui è rimasto coinvolto, convoca Bonasera nel suo laboratorio, fa portare le spoglie del figlio e, visibilmente commosso, gli chiede di comporle, in modo che la madre possa vederlo un'ultima volta senza le tremende conseguenze dei colpi subiti; in tal modo, salda il suo debito con la famiglia Corleone; successivamente, alla morte di don Vito nel 1955, ne organizzerà il sontuoso funerale.
* Nazorine: panettiere
* Enzo: genero di Nazorine
*'''Paul "Paulie" Gatto''' è un personaggio del romanzo [[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]. Nel [[Il padrino (film)|film]] è interpretato da [[John Martino]]. Nato a [[New York]] da una famiglia [[Sicilia|siciliana]], si fa strada giovanissimo nel mondo criminale di New York, finendo con l'essere reclutato tra le schiere di [[Peter Clemenza]], caporegime della [[Famiglia Corleone]], di cui diviene uno dei ''soldati'' più abili e fidati. Dopo aver assassinato una persona su ordine dei suoi capi, superando abilmente la prova di noviziato, ottiene da Clemenza i documenti medici necessari per l'esenzione dal servizio militare, nei quali risulta falsamente esser stato sottoposto a un trattamento di elettroshock per malattia mentale. Le mansioni di un soldato del suo livello sono molte, e spesso si ritrova a guidare le automobili del capomafia [[Don Vito Corleone|Don Vito]], e di Clemenza, che viene messo al corrente di una sua implicazione in attività contrarie alle regole impartite dalla [[Famiglia (mafia)|Famiglia]], guadagnando tremila dollari dal settore di confezioni a [[Manhattan]], e possedendo interessi in un'altra piccola partecipazione in una fabbrica di porcellane pregiate negli slums di [[Brooklyn]]. Proprio per questo motivo, Clemenza lo tiene in grande considerazione, sostenendo che con queste stesse attività non arrechi alcun disturbo, dimostrandosi piuttosto una persona molto precisa e competente in tutto ciò che fa. Nel [[1945]], a seguito delle suppliche di [[Amerigo Bonasera]], che intende vendicare la figlia aggredita e sfigurata da due stupratori, gli viene impartito l'ordine di punire i due giovani aggressori<ref>La scena del pestaggio fu girata per il primo film de Il Padrino, ma non inserita nel montaggio finale.</ref>; Gatto li fa pestare sin quasi allo sfinimento da due ex pugili reclutati tra gli uomini di Clemenza. Lo stesso [[Tom Hagen]], consigliere del padrino, rimane impressionato dal buon esito di questa missione, e raccomanda a Clemenza di concedergli una qualche forma di promozione. Pochi mesi dopo, però, viene corrotto da [[Virgil Sollozzo]], [[signore della droga]] affiliato alla Famiglia Tattaglia, perché relazioni sugli spostamenti e le abitudini di Don Vito, dando così alla cosca rivale l'opportunità di colpirlo con sicari scelti. Nel mese di dicembre si finge malato di influenza, ragion per cui rimane a casa molto di frequente per curarsi. Di conseguenza, in un primo momento il giorno in cui il padrino viene colpito da due soldati al servizio dei Tattaglia, la sua assenza non desta sospetti; successivamente il suo traffico telefonico viene fatto controllare dai capi della [[Famiglia Corleone]]. Il figlio di Don Vito, [[Santino Corleone|Santino]], ottiene le prove innegabili dei suoi intercorsi telefonici con Sollozzo e ordina a Clemenza di ucciderlo. Il caporegime, dunque, progetta come copertura una visita in città in automobile insieme a lui e a [[Rocco Lampone]], con lo scopo ufficiale di trovare gli appartamenti necessari in cui trasferire e nascondere i soldati della Famiglia non appena incominceranno gli scontri con i Tattaglia. In realtà è solo una trappola, infatti con l'auto si recano nei campi paludosi situati nella periferia di [[Jersey City]], e quando il caporegime si allontana momentaneamente dalla vettura con la scusa di orinare, Rocco gli spara tre colpi alla nuca. Dopo essere stato ucciso da Rocco Lampone (che viene promosso da [[picciotto]] a soldato), il suo cadavere viene lasciato sull'automobile affinché la notizia della sua morte arrivi ai Tattaglia, come dimostrazione che i Corleone hanno individuato la loro spia. Nonostante ciò, quando Virgil Sollozzo apprende della sua morte, rimane comunque indifferente, in quanto lui stesso aveva già eliminato in precedenza l'ostacolo più pericoloso della famiglia Corleone, ovvero [[Luca Brasi]]. 14 anni dopo la sua morte, il nome di Paulie compare con lo status di "deceduto" durante l'inchiesta del senato contro [[Michael Corleone]], più precisamente nella piantina che raffigura tutti volti e i ranghi dei membri passati e presenti sotto il regime della Famiglia Corleone.<ref>{{cita news|url=http://www.thegodfathertrilogy.com/CorleoneFamilyOrgChart.jpg|data=14 giugno 2014}}</ref>
*'''Jack Woltz''' è un personaggio del [[romanzo]] ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]''. Compare anche nel [[film]] omonimo, in cui è interpretato da [[John Marley]]. Il personaggio s'ispira alla figura di '''Harry Cohn''', presidente della [[Columbia Pictures]]. Jack Woltz nasce e vive a [[New York]]. A dieci anni lavora spingendo barilotti vuoti di birra e carretti a mano nell'East Side, mentre a venti anni aiuta il padre a sorvegliare un gruppo di sarti a cottimo assai sfruttati. Lascia trentenne [[New York]] per il West, dove ha investito molti soldi nel mondo del [[cinema]], divenendo un pioniere nel campo. A quarantotto diviene il più potente magnate di [[Hollywood]], conservando però i propri modi rozzi e inadeguati all'alta società. Due anni dopo, a cinquanta, prende lezioni di dizione, e apprende da un cameriere inglese l'arte del vestirsi e da un maggiore, anch'egli inglese, il comportamento educato. Woltz si sposa due volte, la seconda con un'attrice famosa che non ama recitare. L'unica figlia sposa un lord inglese, figlio di un'aristocratica italiana. A sessant'anni, è membro della ''Advisor Council for War'' Information della [[Casa Bianca]], divenendo di fatto il consulente presidenziale per la propaganda di guerra, e amico personale di [[J. Edgar Hoover]]. Nel [[1945]], entra in contrasto con [[Johnny Fontane]], a cui nega la parte principale in un film di guerra. Nelle trattative entra [[Don Vito Corleone]], il più temuto e potente boss mafioso di New York, tramite [[Tom Hagen]], il suo consigliere (consigliori), ma Woltz rifiuta categoricamente. Per convincerlo, il Don ordina di tagliare la testa del nuovo cavallo di Woltz (suo pupillo, nonché stallone purosangue da 600.000$ dell'epoca) e di farla trovare a Woltz sul letto il giorno dopo, al suo risveglio. Dopo l'orrendo risveglio, Woltz accetta di affidare a Johnny la parte nel film, e i servizi che [[Don Vito Corleone|Don Corleone]] gli offre in cambio nei sindacati e aiutando uno dei suoi migliori attori, un tossicomane, a disintossicarsi. Si scopre, grazie ad una scena tagliata, la sua [[pedofilia]] e la sua depravazione sessuale.
* John Phillips: agente del Dipartimento di Polizia di New York
*'''Emilio Barzini''' è un personaggio del romanzo ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]''. Nell'[[Il padrino (film)|omonimo film]] di [[Francis Ford Coppola]] è interpretato da [[Richard Conte]]. Don Barzini è il boss di una delle [[cinque famiglie]] di [[New York]], ed esercita il potere in competizione con [[don Vito Corleone]]. Ha interessi nel traffico di droga, nel gioco d'azzardo e nella prostituzione, oltre che nel [[Nevada]], a [[Las Vegas]]. A differenza di Corleone e [[Ottilio Cuneo]], non è considerato un "Mustache Pete" e gode di un grande rispetto fra i capi mafiosi più giovani. È rispettato anche dalla [[famiglia Corleone]], al punto che è fra gli invitati al matrimonio di [[Constanzia Corleone|Connie Corleone]]. Tuttavia, quando Don Vito rifiuta il suo appoggio nel traffico di eroina, Barzini segretamente cospira con le altre famiglie per far guerra ai Corleone, forzandole a far pace e ad aprire il loro territorio al traffico di droga. Contatta [[Carlo Rizzi]] con un piano per attirare [[Santino Corleone]] ad un casello autostradale, dove Santino cade in un agguato e viene ucciso. Don Corleone, come conseguenza dell'uccisione del figlio, accetta di dare la sua protezione all'affare della droga e di non rompere la pace, a patto di far rientrare a New York l'altro figlio, [[Michael Corleone|Michael]], che si trovava in [[Sicilia]]. Non ancora soddisfatto, Barzini inizia a conquistare il territorio dei Corleone a New York, e corrompe il caporegime dei Corleone a [[Brooklyn]], [[Salvatore "Sally" Tessio|Salvatore Tessio]], per organizzare un'altra conferenza di pace, dove Michael avrebbe dovuto essere ucciso. I Corleone, però, erano a conoscenza da tempo dei progetti di Barzini, e il giorno dell'incontro Barzini (come i boss delle altre famiglie) viene assassinato dal picciotto dei Corleone [[Al Neri]], che, travestito da poliziotto, uccide il Don e la sua guardia del corpo nei pressi del tribunale di New York. Nel [[Il padrino (videogioco)|videogioco]] del [[2006]], Barzini uccide Johnny, il padre del protagonista, causando un sentimento di vendetta. Nel gioco Barzini viene ucciso dal protagonista, sempre di fronte al tribunale, aiutato da [[Al Neri]].
*'''Philip Tattaglia''' è un personaggio del [[romanzo]] di [[Mario Puzo]] ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]''. Nel ''[[Il padrino (film)|film]]'' di [[Francis Ford Coppola]] è interpretato dall'attore [[Victor Rendina]]. Tattaglia era il capo di una delle Cinque Famiglie mafiose di [[New York]]. Anche se il suo principale business era la [[prostituzione]], fu il primo che diede appoggio a [[Virgil Sollozzo]] e al traffico di eroina, e intraprese una guerra contro la famiglia Corleone, che non aveva dato il suo appoggio allo spaccio. La famiglia Tattaglia mise a segno il suo primo colpo quando [[Bruno Tattaglia]] uccise il sicario dei Corleone, [[Luca Brasi]], ma i loro successivi attentati fallirono. Don Tattaglia subì un brutto colpo quando venne assassinato suo figlio, [[Bruno Tattaglia|Bruno]], e quando [[Vito Corleone]] si riprese da un fallito attentato, i due cercarono di far finire la guerra. Tattaglia efficacemente insistette che Don Corleone non avrebbe dovuto rompere la tregua. Dopo aver concesso ciò, i Corleone capirono che dietro Don Tattaglia c'era la mano del ben più potente Don [[Emilio Barzini]], che cercava di eliminare la potente famiglia di Don Vito, per avere il monopolio nel traffico di droga. Tattaglia fece la stessa fine degli altri cospiratori: mentre era a letto con una prostituta, venne ucciso a colpi di mitra da [[Rocco Lampone]] e da un altro sicario, agli ordini di [[Michael Corleone]]. Nell'esecuzione muore anche la prostituta che faceva "compagnia" al boss. Nel [[Il padrino (videogioco)|videogame]] ispirato al film, il protagonista uccide Don Tattaglia allo stesso modo, eccetto che Tattaglia prende in ostaggio la prostituta, offrendo così al giocatore l'opportunità di risparmiarla.
* John Tattaglia: figlio primogenito di Philip
*'''Bruno Tattaglia''' è un [[personaggio]] del [[romanzo]] di [[Mario Puzo]] ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]'' e del primo film omonimo, dove è interpretato dall'attore [[Tony Giorgio]]. Bruno Tattaglia è figlio di Don [[Philip Tattaglia]], uno dei capi delle [[Cinque famiglie]] di [[New York]]. Alla pari del padre, viene più volte descritto come un doppiogiochista per natura, un ruffiano e uno dedito esclusivamente ai propri interessi, dichiaratamente lontani da quelli della Famiglia. La sua società legittima è un celebre night club [[New York|newyorkese]] frequentato da clienti di primo piano, tra cui il capitano di polizia [[Mark McCluskey]], il quale ripulisce la fedina penale delle ragazze squillo sotto il controllo del [[Philip Tattaglia|padre]] e che il giovane impiega nel proprio locale. Al termine del 1945, [[Luca Brasi]], il principale sicario e agente di [[Don Vito Corleone|Don Corleone]], il più temuto [[Cosa Nostra americana|mafioso]] del tempo, si avvicina a una delle più importanti ragazze del locale di Bruno, facendo credere di essere stato messo da parte dalla [[Famiglia Corleone]], e che teme per la propria carriera [[Mafia|mafiosa]]. In realtà deve investigare sul conto di [[Virgil Sollozzo]], noto spacciatore di droga [[Calabria|calabrese]] che gode dell'appoggio dei Tattaglia, e per mezzo di Bruno stesso riesce a combinare un incontro con lui. Poiché i Tattaglia e [[Virgil Sollozzo|Sollozzo]] hanno in realtà scoperto l'inganno, uccidono [[Luca Brasi|Brasi]] e ne nascondono il corpo in un luogo sicuro, mandando alla [[Famiglia Corleone]] il giubbotto antiproiettile con dentro un pesce: è il messaggio che il loro uomo "dorme con i pesci". Ha inizio la guerra tra i [[Famiglia Corleone|Corleone]] e i Tattaglia. L'attentato che [[Philip Tattaglia|Don Philip]] ordina alla vita di [[Don Vito Corleone|Don Vito]] non ha successo, ma lo costringe a una lunga e durissima convalescenza all'ospedale, lasciandolo in sospeso tra la vita e la morte. Il figlio dell'infortunato, [[Santino Corleone|Sonny]], assume così la guida della [[Famiglia Corleone|Famiglia]] e ordina l'omicidio di Bruno i primi dell'anno 1946, per compensare la mossa con cui [[Virgil Sollozzo|Sollozzo]] ha privato [[Don Vito Corleone|Corleone]] della scorta all'ospedale, esponendolo a un possibile nuovo attacco. La morte di Bruno e in seguito quella dello stesso [[Santino Corleone|Sonny]] convince le Famiglie rivali a cercare una soluzione di pace al loro conflitto.
*'''Don Anthony Stracci''' è un personaggio del romanzo ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]'', apparso nel [[Il padrino (film)|film omonimo]], in cui, però, il suo nome è '''Victor'''; nel doppiaggio italiano del film il suo nome diventa '''Victor Strachi'''. È interpretato da [[Don Costello]]. Stracci è un anziano boss del New Jersey (il più vecchio boss è [[Ottilio Cuneo]], chiamato Carmine Cuneo nel film), che è invischiato principalmente nel traffico merci tramite i moli sul fiume Houdson, nei [[narcotici]] e nel gioco d'azzardo. Disprezza la prostituzione, che ritiene vile e sporca, nonostante la sua famiglia è estremamente violenta e brutale nel risolvere i conflitti e negli affari. Nel 1945 si allea con Emilio Barrese nell'affare del [[traffico di stupefacenti]]. Era presente alla riunione dell[[Commissione (Cosa nostra statunitense)|Commissione]] per far accettare a [[Don Vito Corleone]] il traffico di stupefacenti e la pace. Stracci, per la sua alleanza con Don [[Emilio Barzini]], fu assassinato personalmente dal caporegime [[Peter Clemenza]] in un hotel, con un fucile a canne mozze. Nel [[Il padrino (videogioco)|videogame]] il protagonista uccide Don Stracci in un modo molto simile a quello del film, in compagnia di Clemenza, nell'hotel ''St. Albans''. Nel romanzo invece solo Emilio Barrese e Philip Tattaglia vengono uccisi, mentre sia Ottilio Cuneo che Stracci rimangono alleati di Michael Corleone.
*'''Ottilio Cuneo''' è un personaggio del romanzo di [[Mario Puzo]]. Nel film il suo nome è '''Carmine Cuneo''' e fu interpretato dall'attore [[Rudy Bond]]. Ottilio Cuneo era il capo dell'omonima famiglia, una delle Cinque Famiglie di [[New York]]. Ha parteggiato con [[Emilio Barzini]] contro il più potente boss di [[New York]], [[Don Vito Corleone]], per espandere il proprio territorio e consentire lo spaccio di droga nella Grande Mela. Per aver cospirato contro i Corleone, Cuneo fu assassinato nel [[1955]] dal soldato [[Willy Cicci]], che intrappolò il Don dentro una [[porta girevole]] di un hotel, uccidendolo con una pistola. Nel [[Il padrino (romanzo)|romanzo]], però, Cuneo non venne assassinato; ne [[Il ritorno del padrino]] Cuneo è uno dei Don che tenta di mantenere la pace fra i Corleone e i loro nemici.
* Carlo Tramonti: boss della Florida
*'''Joe Zaluchi''': boss di Detroit; compare nei [[Romanzo|romanzi]] ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]'', ''[[Il ritorno del padrino]]'' e ''[[La vendetta del padrino]]''. Il personaggio di Don Giuseppe Zaluchi si ispira alla figura di [[Joseph Zerilli]]. È presente nel primo film della trilogia di Coppola, dove è interpretato da [[Louis Guss]]. Giuseppe Zaluchi nasce in [[Sicilia]], ma emigra negli [[Stati Uniti d'America]] alla ricerca di fortuna, stabilendosi nella città di [[Detroit]]. In età adulta è titolare di una sua attività, ma viene costretto a pagare la protezione alla temuta [[Purple Gang]], una feroce banda di teppisti che causa forti disordini in [[Detroit|città]]. Dopo poco tempo decide di prendere lui stesso il controllo della situazione, recandosi [[New York]] per incontrare il potente [[Cosa Nostra americana|mafioso]] [[Don Vito Corleone|Vito Corleone]], che invia a [[Detroit]] alcuni uomini fidati per aiutarlo. Nel [[1930]], dopo aver ottenuto una certa influenza politica, alleati, e costruito una [[Famiglia (mafia)|Famiglia]] solida e bene organizzata, Zaluchi avvia una campagna atta a spazzare via la vecchia e chiassosa gang, giungendo alla vittoria definitiva un anno più tardi. Ora Giuseppe è il [[Cosa Nostra americana|padrino]] di [[Detroit]] e un leale e valido alleato dei [[Famiglia Corleone|Corleone]]. [[Don Vito Corleone|Don Vito]] lo introduce in un redditizio giro di contrabbando di alcol [[Canada|canadese]], che di fatto gli rende un'immensa ricchezza che investe nell'estensione della sua influenza al di fuori di [[Detroit]], diventando negli anni uno dei principali [[Cosa Nostra americana|capi mafiosi]] degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Proprietario di una lussuosa casa da centomila dollari nel mezzo dell'elegante quartiere Grosse Point, è noto per essere un padrino sofisticato e piuttosto al di sopra delle righe. Tuttavia è molto apprezzato dagli altri [[Cosa Nostra americana|mafiosi]] per la sua intelligenza e il suo "buongoverno": non attira mai l'attenzione delle autorità e non si lascia mai coinvolgere in inutili lotte e atti di violenza, al punto che la sua città ha la più bassa percentuale di omicidi, come dimostrano le due sole esecuzioni avvenute in tre anni. La sua [[Famiglia (mafia)|Famiglia]], sotto un'intricata e opportuna rete di prestanome e coperture, gestisce le piste ippiche e il [[gioco d'azzardo]] ad alto livello. I suoi legami con i [[Famiglia Corleone|Corleone]] si consolidano soprattutto dopo il matrimonio del suo primogenito con la figlia del caporegime [[Peter Clemenza]]. Al pari di [[Don Vito Corleone|Don Vito]] disapprova il [[traffico di droga]], grande affare che nella seconda metà degli [[Anni 1940|anni quaranta]] provoca una feroce guerra tra mafiosi a [[New York]] e dintorni, ma non riesce a tenerne fuori alcuni dei suoi uomini migliori, sempre più attratti dalle sue promesse di fortuna. Oltre a motivi più puramente diplomatici, questo è il principale motivo per cui, nel corso di un incontro di pace tra tutte le [[Famiglia (mafia)|Famiglie mafiose]], si pronuncia a favore del nuovo [[Traffico di droga|giro d'affari]], sottolineando però la forte esigenza di sottoporlo a severe regole condivise tramite le quali si possano impedire nuove rivalità interne a [[Cosa Nostra americana|Cosa Nostra]] o un disastroso intervento da parte delle risolute autorità legali del Paese.
* [[Don Fanucci|'''Don Fanucci''']]: compare nel romanzo di [[Mario Puzo]] ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]''. Nella trilogia di [[Francis Ford Coppola]] appare nel [[film]] ''[[Il padrino - Parte II]]'', in cui è interpretato dall'attore [[Gastone Moschin]].
* Anthony Molinari: boss di San Francisco
* Frank Falcone: boss di Hollywood
* Domenik Panza: boss di Boston
* Vincent Forlenza: boss di Cleveland
* [[Salvatore Maranzano]]: boss di New York
* [[Don Fanucci]]: compare nel romanzo di [[Mario Puzo]] ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]''. Nella trilogia di [[Francis Ford Coppola]] appare nel [[film]] ''[[Il padrino - Parte II]]'', in cui è interpretato dall'attore [[Gastone Moschin]].
*'''Don Tommasino''': compare nel romanzo ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]'' di [[Mario Puzo]]. Nell'omonima trilogia di [[Francis Ford Coppola]] è interpretato da [[Corrado Gaipa]] (da anziano nel [[Il padrino (film)|primo film]]), da Mario Cotone (da giovane nel [[Il padrino - Parte II|secondo film]]) e da [[Vittorio Duse]] (nuovamente da anziano nel [[Il padrino - Parte III|terzo film]]) a causa della morte di Corrado Gaipa. Amico di vecchia data di [[Don Vito Corleone]], lo aiuta ad uccidere [[Don Ciccio]], l'uomo che aveva fatto uccidere il padre Antonio Andolini, il fratello Paolo e la madre. In questa occasione, viene colpito alle gambe dai picciotti di don Ciccio mentre cerca di scappare (assieme a Vito) dopo avere ucciso quest'ultimo e da allora è costretto su una sedia a rotelle o a camminare con l'appoggio di un bastone. In seguito Don Tommasino ha un figlio, Calogero. Quando [[Michael Corleone|Michael]], figlio di Vito, è costretto a scappare in [[Sicilia]] dopo l'omicidio di [[Virgil Sollozzo]] e del capitano [[Mark McCluskey]], è Don Tommasino ad ospitare il giovane Corleone e, durante il suo soggiorno, Michael conosce la giovane [[Apollonia Vitelli-Corleone|Apollonia Vitelli]] che diventa la sua prima moglie. Molti anni dopo Don Tommasino, data la sua fedeltà a Michael, viene ucciso dal sicario [[Mosca (Il padrino)|Mosca]] da [[Montelepre]], assoldato da [[Ozzie Altobello|Don Altobello]].
*'''Apollonia Vitelli-Corleone''': prima moglie di Michael; compare nel romanzo di [[Mario Puzo]] ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]'' e del film omonimo, dove è interpretato dall'[[attrice]] italiana [[Simonetta Stefanelli]]. Poco dopo il suo arrivo in [[Sicilia]], [[Michael Corleone]] incontra un gruppo di donne durante una passeggiata nelle campagne, rimanendo colpito dallo sguardo di una delle giovani. Tornato al paese e sedutosi in un bar per pranzare, egli commenta l'accaduto con i compari, mandando su tutte le furie il proprietario del locale: la ragazza oggetto della conversazione è Apollonia, la figlia del locandiere stesso. Dopo avere calmato l'uomo, Michael chiede la mano della giovane all'uomo, facendosi forza del suo nome di Corleone, temuto e rispettato da tutti. Arriva quindi il giorno del matrimonio e Michael riscopre le radici della sua antica terra di appartenenza, follemente innamorato della ragazza e della sua Italia. Dopo parecchi mesi tra i due scorre già buon sangue e, un giorno, mentre il giovane Corleone sta dando lezioni di guida ad Apollonia sulla sua [[Alfa Romeo 6C]] 2500, arriva la notizia della morte di Sonny: temendo per la sua incolumità di "rifugiato", Michael decide di partire, mandando la fidata guardia del corpo [[Fabrizio (personaggio)|Fabrizio]] a preparare l'auto. Apollonia, desiderosa di mostrare al marito i suoi miglioramenti nelle capacità di guida e felice della partenza, corre in macchina, ma appena avvia il motore l'auto esplode, rivelando un tentativo di attentato da parte del traditore Fabrizio. La ragazza muore nell'esplosione sotto gli occhi di Michael che, totalmente scioccato e conscio di essere in pericolo, decide di tornare in America, dove si ricongiungerà con la fidanzata, ignara di tutto. Nel libro si viene a sapere che Apollonia era incinta al momento dell'esplosione, mentre l'onda d'urto della bomba è così potente che Michael, pur trovandosi parecchio distante dall'auto, dopo aver urlato: "No no, Apollonia!", finisce in uno stato di incoscienza per circa una settimana. Una scena tagliata del secondo film vede Michael vendicare la morte di Apollonia uccidendo Fabrizio con una bomba messa nella sua auto a [[New York]]; nel romanzo, invece, Fabrizio viene ucciso nella sua pizzeria di Buffalo da un sicario di Corleone, che, dopo avergli chiesto la visione di un tatuaggio sul suo petto e verificata la sua identità, gli dice: "Fabrizio, Michael Corleone ti invia i suoi ossequi", prima di sparargli in testa.
* Signor Vitelli: padre di Apollonia
*'''Fabrizio''': compare nel [[romanzo]] di [[Mario Puzo]] ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]'', e nel [[film]] di [[Francis Ford Coppola]] ''[[Il padrino (film)|Il padrino]]''. Nel film è interpretato da [[Angelo Infanti]]. Fabrizio è un pastore [[Sicilia|siciliano]] al servizio di [[don Tommasino]]. Ha brevemente prestato servizio in Marina durante la guerra, e da allora sogna di vivere in [[Americhe|America]]. Nello stesso periodo si è fatto fare un tatuaggio sullo stomaco, per coprire una voglia rossa. Nel [[1946]], insieme a [[Calò (personaggio)|Calò]], un altro pastore, fa da guardia del corpo al giovane [[Michael Corleone]], in esilio in terra siciliana dopo l'uccisione di [[Virgil Sollozzo|Sollozzo]] e del capitano di polizia [[Mark McCluskey|McCluskey]]. Corrotto da emissari di [[Emilio Barzini]] (Barrese nel film) di [[New York]], piazza una bomba su un'automobile destinata a [[Michael Corleone|Michael]], ma su di essa muore invece [[Apollonia Vitelli-Corleone|Apollonia]], la giovane moglie di Michael. Successivamente si saprà (da [[Al Neri]]) che sposa una donna americana; con lei avrà due figli e riuscirà ad aprire una pizzeria. In una scena tagliata del secondo film Fabrizio viene ucciso con una bomba nella sua auto appena esce da un suo locale a New York. Nel romanzo invece, don Corleone vendica Apollonia facendo uccidere Fabrizio nella sua pizzeria da un sicario dei Corleone che prima di sparargli alla nuca dice: "Fabrizio, Micheal Corleone ti invia i suoi ossequi".
*'''Calò''': compare nel romanzo ''[[Il padrino (romanzo)|Il padrino]]'' di [[Mario Puzo]], e nei [[film]] ''[[Il padrino (film)|Il padrino]]'' e ''[[Il padrino - Parte III]]'' di [[Francis Ford Coppola]], in cui è interpretato da [[Franco Citti]]. Calò è un pastore [[Sicilia|siciliano]], e saltuariamente presta servizio per il [[Boss (mafia)|Boss]] locale, [[don Tommasino]]. È un siciliano silenzioso, lavora gomito a gomito con [[Fabrizio (personaggio)|Fabrizio]]. Dopo aver fatto da guardia del corpo a [[Michael Corleone]], entra stabilmente tra le file di [[don Tommasino]], diventando il suo vero e proprio braccio destro fino alla morte di lui nel [[1980]] ad opera di [[Mosca (Il padrino)|Mosca]], un assassino [[Sicilia|siciliano]] assoldato da [[Ozzie Altobello|don Altobello]]. Per ordine di [[Vincent Corleone|don Vincenzo]] si reca disarmato alla residenza di Licio Lucchesi, colui che controlla i vertici del potere [[Italia|italiano]], e lo uccide conficcandogli in gola i suoi stessi occhiali, ma nello stesso istante viene ucciso a colpi di pistola dalle guardie del corpo. Nel libro di Mario Puzo, invece, Calò viene ucciso dall'esplosione che uccide anche [[Apollonia Vitelli-Corleone|Apollonia]], a bordo dell'auto di Michael.
*'''Pat Geary''': il personaggio è presente nel film [[Il padrino - Parte II]]. Senatore del [[Nevada]], è un politico corrotto, in affari con il [[gangster]] ebreo [[Hyman Roth]] e con la [[Famiglia Corleone]], [[Famiglia (mafia)|clan mafioso]] con cui è implicato nella gestione di alcuni alberghi e casinò in [[Nevada]] e a [[Cuba]]. Ipocrita e affarista, non si fa scrupoli nel discriminare le minoranze e gli immigrati che invece al Congresso dichiara di difendere. Nel [[1958]] partecipa alla Prima Comunione di [[Anthony Corleone|Anthony Vito Corleone]], figlio di [[Michael Corleone|Don Michael]], capo della potente e omonima [[Famiglia Corleone|Famiglia]] a cui impone prezzi per le licenze per il [[gioco d'azzardo]] ben superiori alla norma, nel chiaro desiderio di spremerlo. Il [[Michael Corleone|padrino]], però, sa di non poter fare a meno del senatore, e decide di piegarlo ai suoi voleri inviando [[Al Neri]], il proprio guardaspalle e sicario, nella casa di tolleranza che Geary frequenta, di proprietà dei [[Famiglia Corleone|Corleone]]. L'uomo uccide la prostituta mentre ha un rapporto sessuale con il politico, che tramortisce. Al suo risveglio, Geary crede di essere stato lui a compiere l'omicidio. [[Tom Hagen]], il fratello adottivo di [[Michael Corleone|Michael]] e suo avvocato e consigliere, che da quando il boss è in viaggio tra [[Miami]] e [[Cuba]] opera per conto suo, lo raggiunge all'istante, e lo informa che il bordello è di loro proprietà, e che la ragazza, priva di documenti o parenti, verrà fatta sparire senza difficoltà. In cambio, lui dovrà solo proclamare il suo rispetto per i [[Famiglia Corleone|Corleone]]. Poco tempo dopo, quando [[Michael Corleone|Michael]] è al centro di un'inchiesta senatoriale manovrata da [[Hyman Roth]], Geary pronuncia un toccante discorso in difesa degli [[italoamericani]], sottolineandone l'importanza nella storia statunitense, e precisando che le inchieste sulla [[Cosa nostra statunitense|Mafia]] non vogliono essere un atto di sfiducia verso di loro.
* Filomena: governante di casa di Don Tommasino
*'''Cardinale Lamberto''': compare nel film ''[[Il padrino - Parte III]]'', in cui è interpretato da [[Raf Vallone]]. Il cardinale è un sacerdote molto influente in [[Città del Vaticano|Vaticano]], e apprezzato per la sua alta moralità, la sua saggezza e la sua affabilità. Riceve una visita dell'ex [[Boss (mafia)|padrino]] [[Italoamericani|italoamericano]] [[Michael Corleone]], durante una sua permanenza in [[Sicilia]] nel [[1980]], e tenta di aiutarlo a risolvere i suoi problemi con il subdolo [[Arcivescovo Gilday]], capo della [[Istituto per le Opere di Religione|Banca Vaticana]] e implicato in un grosso raggiro di capitali a danno della reputazione dello stesso [[Città del Vaticano|Vaticano]]. Alla morte di [[Papa Paolo VI]], viene eletto trionfalmente quale papa con il [[nome pontificale]] di [[Papa Giovanni Paolo I|Giovanni Paolo I]], e la sua nomina getta nel panico uomini potenti quali il banchiere [[Svizzera|svizzero]] [[Frederick Keinszig]] e il potente politico italiano Licio Lucchesi, i quali tramano la sua uccisione convinti da [[Arcivescovo Gilday|Gilday]]. Viene avvelenato con una tazza di tè serale pochi giorni dopo l'ascesa al pontificato; sebbene ciò non venga precisato, si desume che sia stato proprio Gilday ad avvelenarlo.
 
* '''James Shea: i'''l personaggio è presente nei [[Romanzo|romanzi]] ''[[La vendetta del padrino]]'' e ''[[Il ritorno del padrino]]''. Nasce a [[New York]] nel [[1919]], figlio di [[Michael Corbett Shea]], e cresce come un ragazzo dal carattere difficile ma forte. Negli [[Anni 1930|anni trenta]] conosce [[Michael Corleone]], figlio di [[Don Vito Corleone|Don Vito]], il celebre [[Cosa nostra statunitense|mafioso]] migrato dalla [[Sicilia]] e da anni socio in affari del [[Michael Corbett Shea|padre]]. Durante la [[Seconda guerra mondiale]] si arruola volontario e diviene un eroe di guerra, e in seguito scrive un [[libro]] sulle vicende vissute. Più tardi, negli [[Anni 1950|anni cinquanta]], si sposa e ha due figli, un maschio e una femmina, ma essendo un impenitente donnaiolo comincia in breve tempo a tradire la moglie. Nel [[1956]] viene eletto [[governatore del New Jersey]], rimanendo in carica fino al [[1960]], anno in cui si candida per il [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] alla [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidenza]]. [[Michael Corleone]], ora capo della [[Famiglia Corleone|Famiglia]] al posto di suo padre e fidanzato della Duvall, decide di appoggiarlo, e durante una riunione della [[Commissione (Cosa nostra statunitense)|Cupola]] convince gli altri padrini a fare altrettanto, nella convinzione che in cambio Shea chiuderebbe un occhio sulle loro attività. Le elezioni si chiudono con la vittoria da parte di Shea. Nel 1961, la [[Central Intelligence Agency|CIA]] contatta il [[Mafia|mafioso]] [[Nick Geraci]] affinché prepari e guidi una squadra di assassini, e un anno dopo il commando viene incaricato di uccidere [[Fidel Castro]], ma la missione rischia di portare alla guerra con [[Cuba]]. Nel frattempo Shea nomina il fratello [[Daniel Shea|Daniel]] [[Procuratore generale degli Stati Uniti d'America|Procuratore generale]], e con il suo aiuto si accanisce contro la [[criminalità organizzata]], provocando un clima di sdegno e rancore tra le [[Famiglia (mafia)|Famiglie]]. Nel [[1963]], il [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidente]] è una figura assai popolare avendo superato la [[Crisi dei missili di Cuba]], ma nell'estate del [[1964]], mentre firma autografi, viene assassinato con tre colpi di [[pistola]] in un [[albergo]] di [[Miami]]. Subito dopo, l'assassino, il cubano Juan Carlos Santiago, resta a sua volta ucciso per mano dei [[Servizio segreto|servizi segreti]]. Alla sua [[morte]], che suscita molto scalpore e tristezza, Shea viene succeduto alla [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidenza]] dal [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America|Vicepresidente]], Ambrose Payton, originario della [[Florida]], sospettato di essere parte del piano della sua eliminazione dati i loro pessimi rapporti e le sue ambizioni circa la [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidenza]].
*'''Joel "Joey" Zasa''' è un personaggio del [[film]] ''[[Il padrino - Parte III]]'', interpretato da [[Joe Mantegna]]. Inizialmente [[Francis Ford Coppola]] e [[Mario Puzo]] pensavano di reintrodurre il personaggio di [[Willy Cicci]] come successore di [[Frank Pentangeli]] alla guida dei [[Famiglia Corleone|Corleone]] a [[New York]]. Tuttavia, la [[morte]] di [[Joe Spinell]], interprete di Cicci, costrinse gli sceneggiatori a inventare Joey Zasa, personaggio ispirato alla figura del [[Cosa nostra statunitense|padrino]] della [[Famiglia Gambino]] [[John Gotti]]. Il cognome ''Zasa'' è lo stesso della nonna paterna del regista. Joey Zasa è un rozzo mafioso di [[Cosa nostra statunitense|Cosa Nostra]] a [[New York]], capo della Famiglia in cui hanno operato [[Peter Clemenza]] e [[Frank Pentangeli]]. Ha ereditato l'impresa di importazione dell'olio d'oliva appartenuta alla [[Famiglia Corleone]]. Benché capace di garantire l'ordine nelle sue zone, è piuttosto mal visto dagli altri capimafia per via degli ispanici e dei neri che arruola e tutela, oltre che per la pubblicità che si è creato come "''gangster più elegante''", arrivando a far pubblicare una propria foto sulle pagine del [[New York|New York Times Magazine]]. Tra le sue schiere lavora il giovane [[Vincent Corleone|Vincent Mancini]], figlio illegittimo di [[Santino Corleone]], con il quale ha un rapporto assai turbolento, principalmente perché Zasa cospira per spodestare [[Michael Corleone]]. Controllato segretamente da [[Ozzie Altobello|Don Ozzie Altobello]], a sua volta un burattino nelle mani del potente e subdolo politico italiano Licio Lucchesi. Sotto incarico di questo, tenta di uccidere [[Michael Corleone|Michael]] ad [[Atlantic City]], presso un meeting dei principali padrini della malavita italoamericana. Sebbene [[Michael Corleone|Michael]] sia sopravvissuto grazie a [[Vincent Corleone|Vincent]], il massacro fa di Zasa il principale padrino di [[Cosa nostra statunitense|Cosa Nostra]], fino al giorno in cui [[Vincent Corleone|Vincent]], spronato e appoggiato da [[Al Neri]] e dalla zia [[Constanzia Corleone|Connie]], lo uccide con tre colpi di pistola durante la [[festa di san Gennaro]] del [[1979]], a [[Little Italy]]. Con la sua morte, i [[Famiglia Corleone|Corleone]] sono obbligati a tornare sulla scena del crimine, che avevano abbandonato da anni, per impedire l'ascesa al potere dei [[Triade (organizzazione criminale)|cinesi]] e dei [[Cartello di Medellín|narcos colombiani]]. Si vendicheranno poi di Lucchesi e di Altobello, uccidendoli entrambi.
* Filomena: governante di casa di Don Tommasino
* Billy Goff: sindacalista attori
* Dottor Taza: zio di Don Tommasino
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* Signor McCluskey: padre di Mark
* Les Halley: maestro di musica
*'''Pat Geary''': il personaggio è presente nel film [[Il padrino - Parte II]]. Senatore del [[Nevada]], è un politico corrotto, in affari con il [[gangster]] ebreo [[Hyman Roth]] e con la [[Famiglia Corleone]], [[Famiglia (mafia)|clan mafioso]] con cui è implicato nella gestione di alcuni alberghi e casinò in [[Nevada]] e a [[Cuba]]. Ipocrita e affarista, non si fa scrupoli nel discriminare le minoranze e gli immigrati che invece al Congresso dichiara di difendere. Nel [[1958]] partecipa alla Prima Comunione di [[Anthony Corleone|Anthony Vito Corleone]], figlio di [[Michael Corleone|Don Michael]], capo della potente e omonima [[Famiglia Corleone|Famiglia]] a cui impone prezzi per le licenze per il [[gioco d'azzardo]] ben superiori alla norma, nel chiaro desiderio di spremerlo. Il [[Michael Corleone|padrino]], però, sa di non poter fare a meno del senatore, e decide di piegarlo ai suoi voleri inviando [[Al Neri]], il proprio guardaspalle e sicario, nella casa di tolleranza che Geary frequenta, di proprietà dei [[Famiglia Corleone|Corleone]]. L'uomo uccide la prostituta mentre ha un rapporto sessuale con il politico, che tramortisce. Al suo risveglio, Geary crede di essere stato lui a compiere l'omicidio. [[Tom Hagen]], il fratello adottivo di [[Michael Corleone|Michael]] e suo avvocato e consigliere, che da quando il boss è in viaggio tra [[Miami]] e [[Cuba]] opera per conto suo, lo raggiunge all'istante, e lo informa che il bordello è di loro proprietà, e che la ragazza, priva di documenti o parenti, verrà fatta sparire senza difficoltà. In cambio, lui dovrà solo proclamare il suo rispetto per i [[Famiglia Corleone|Corleone]]. Poco tempo dopo, quando [[Michael Corleone|Michael]] è al centro di un'inchiesta senatoriale manovrata da [[Hyman Roth]], Geary pronuncia un toccante discorso in difesa degli [[italoamericani]], sottolineandone l'importanza nella storia statunitense, e precisando che le inchieste sulla [[Cosa nostra statunitense|Mafia]] non vogliono essere un atto di sfiducia verso di loro.
*'''Cardinale Lamberto''': compare nel film ''[[Il padrino - Parte III]]'', in cui è interpretato da [[Raf Vallone]]. Il cardinale è un sacerdote molto influente in [[Città del Vaticano|Vaticano]], e apprezzato per la sua alta moralità, la sua saggezza e la sua affabilità. Riceve una visita dell'ex [[Boss (mafia)|padrino]] [[Italoamericani|italoamericano]] [[Michael Corleone]], durante una sua permanenza in [[Sicilia]] nel [[1980]], e tenta di aiutarlo a risolvere i suoi problemi con il subdolo [[Arcivescovo Gilday]], capo della [[Istituto per le Opere di Religione|Banca Vaticana]] e implicato in un grosso raggiro di capitali a danno della reputazione dello stesso [[Città del Vaticano|Vaticano]]. Alla morte di [[Papa Paolo VI]], viene eletto trionfalmente quale papa con il [[nome pontificale]] di [[Papa Giovanni Paolo I|Giovanni Paolo I]], e la sua nomina getta nel panico uomini potenti quali il banchiere [[Svizzera|svizzero]] [[Frederick Keinszig]] e il potente politico italiano Licio Lucchesi, i quali tramano la sua uccisione convinti da [[Arcivescovo Gilday|Gilday]]. Viene avvelenato con una tazza di tè serale pochi giorni dopo l'ascesa al pontificato; sebbene ciò non venga precisato, si desume che sia stato proprio Gilday ad avvelenarlo.
 
* '''James Shea: i'''l personaggio è presente nei [[Romanzo|romanzi]] ''[[La vendetta del padrino]]'' e ''[[Il ritorno del padrino]]''. Nasce a [[New York]] nel [[1919]], figlio di [[Michael Corbett Shea]], e cresce come un ragazzo dal carattere difficile ma forte. Negli [[Anni 1930|anni trenta]] conosce [[Michael Corleone]], figlio di [[Don Vito Corleone|Don Vito]], il celebre [[Cosa nostra statunitense|mafioso]] migrato dalla [[Sicilia]] e da anni socio in affari del [[Michael Corbett Shea|padre]]. Durante la [[Seconda guerra mondiale]] si arruola volontario e diviene un eroe di guerra, e in seguito scrive un [[libro]] sulle vicende vissute. Più tardi, negli [[Anni 1950|anni cinquanta]], si sposa e ha due figli, un maschio e una femmina, ma essendo un impenitente donnaiolo comincia in breve tempo a tradire la moglie. Nel [[1956]] viene eletto [[governatore del New Jersey]], rimanendo in carica fino al [[1960]], anno in cui si candida per il [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] alla [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidenza]]. [[Michael Corleone]], ora capo della [[Famiglia Corleone|Famiglia]] al posto di suo padre e fidanzato della Duvall, decide di appoggiarlo, e durante una riunione della [[Commissione (Cosa nostra statunitense)|Cupola]] convince gli altri padrini a fare altrettanto, nella convinzione che in cambio Shea chiuderebbe un occhio sulle loro attività. Le elezioni si chiudono con la vittoria da parte di Shea. Nel 1961, la [[Central Intelligence Agency|CIA]] contatta il [[Mafia|mafioso]] [[Nick Geraci]] affinché prepari e guidi una squadra di assassini, e un anno dopo il commando viene incaricato di uccidere [[Fidel Castro]], ma la missione rischia di portare alla guerra con [[Cuba]]. Nel frattempo Shea nomina il fratello [[Daniel Shea|Daniel]] [[Procuratore generale degli Stati Uniti d'America|Procuratore generale]], e con il suo aiuto si accanisce contro la [[criminalità organizzata]], provocando un clima di sdegno e rancore tra le [[Famiglia (mafia)|Famiglie]]. Nel [[1963]], il [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidente]] è una figura assai popolare avendo superato la [[Crisi dei missili di Cuba]], ma nell'estate del [[1964]], mentre firma autografi, viene assassinato con tre colpi di [[pistola]] in un [[albergo]] di [[Miami]]. Subito dopo, l'assassino, il cubano Juan Carlos Santiago, resta a sua volta ucciso per mano dei [[Servizio segreto|servizi segreti]]. Alla sua [[morte]], che suscita molto scalpore e tristezza, Shea viene succeduto alla [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidenza]] dal [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America|Vicepresidente]], Ambrose Payton, originario della [[Florida]], sospettato di essere parte del piano della sua eliminazione dati i loro pessimi rapporti e le sue ambizioni circa la [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidenza]].
*'''Joel "Joey" Zasa''' è un personaggio del [[film]] ''[[Il padrino - Parte III]]'', interpretato da [[Joe Mantegna]]. Inizialmente [[Francis Ford Coppola]] e [[Mario Puzo]] pensavano di reintrodurre il personaggio di [[Willy Cicci]] come successore di [[Frank Pentangeli]] alla guida dei [[Famiglia Corleone|Corleone]] a [[New York]]. Tuttavia, la [[morte]] di [[Joe Spinell]], interprete di Cicci, costrinse gli sceneggiatori a inventare Joey Zasa, personaggio ispirato alla figura del [[Cosa nostra statunitense|padrino]] della [[Famiglia Gambino]] [[John Gotti]]. Il cognome ''Zasa'' è lo stesso della nonna paterna del regista. Joey Zasa è un rozzo mafioso di [[Cosa nostra statunitense|Cosa Nostra]] a [[New York]], capo della Famiglia in cui hanno operato [[Peter Clemenza]] e [[Frank Pentangeli]]. Ha ereditato l'impresa di importazione dell'olio d'oliva appartenuta alla [[Famiglia Corleone]]. Benché capace di garantire l'ordine nelle sue zone, è piuttosto mal visto dagli altri capimafia per via degli ispanici e dei neri che arruola e tutela, oltre che per la pubblicità che si è creato come "''gangster più elegante''", arrivando a far pubblicare una propria foto sulle pagine del [[New York|New York Times Magazine]]. Tra le sue schiere lavora il giovane [[Vincent Corleone|Vincent Mancini]], figlio illegittimo di [[Santino Corleone]], con il quale ha un rapporto assai turbolento, principalmente perché Zasa cospira per spodestare [[Michael Corleone]]. Controllato segretamente da [[Ozzie Altobello|Don Ozzie Altobello]], a sua volta un burattino nelle mani del potente e subdolo politico italiano Licio Lucchesi. Sotto incarico di questo, tenta di uccidere [[Michael Corleone|Michael]] ad [[Atlantic City]], presso un meeting dei principali padrini della malavita italoamericana. Sebbene [[Michael Corleone|Michael]] sia sopravvissuto grazie a [[Vincent Corleone|Vincent]], il massacro fa di Zasa il principale padrino di [[Cosa nostra statunitense|Cosa Nostra]], fino al giorno in cui [[Vincent Corleone|Vincent]], spronato e appoggiato da [[Al Neri]] e dalla zia [[Constanzia Corleone|Connie]], lo uccide con tre colpi di pistola durante la [[festa di san Gennaro]] del [[1979]], a [[Little Italy]]. Con la sua morte, i [[Famiglia Corleone|Corleone]] sono obbligati a tornare sulla scena del crimine, che avevano abbandonato da anni, per impedire l'ascesa al potere dei [[Triade (organizzazione criminale)|cinesi]] e dei [[Cartello di Medellín|narcos colombiani]]. Si vendicheranno poi di Lucchesi e di Altobello, uccidendoli entrambi.
 
== Famiglie ==