Codice Brandis: differenze tra le versioni

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== Storia ==
L'importanza strategica della contea era nota sin dall'epoca della costruzione della via imperiale Claudia Augusta da parte dei Romani, ma fu proprio durante il Medioevo e successivamente sotto l'Impero degli Asburgo che la contea assunse un ruolo determinante nella comunicazione commerciale e militare tra nord e sud Europa. Fu la necessità di controllare in modo capillare e sistematico le vie di comunicazione stradali e fluviali a creare nel corso dei secoli una fitta rete di punti di difesa, vigilanza e controllo costituita da centinaia di castelli e residenze fortificate. Tale peculiarità faceva del Tirolo la regione con la maggior concentrazione di castelli per chilometro quadrato di tutta Europa. Fu Jakob Andrä Brandis di Lana, capitano della Contea (''Landeshauptmann'') e uomo di cultura, ad assegnare l'incarico ad un esperto disegnatore di ritrarre castelli, città fortificate e abitazioni nobiliari cinte da mura presenti nella vasta contea, i cui confini si estendevano dalla città di [[Kufstein]] a Borghetto, a sud di Trento. L'autore dei disegni rimane sconosciuto così come ignote sono le date di creazione dei vari disegni, sebbene alcuni elementi descrittivi consentano una loro collocazione temporale assai precisa. Sconosciuti rimangono anche i motivi che spinsero Jakob Andrä Brandis ad assegnare l'impegnativo incarico: alcuni studiosi propendono per l'ipotesi che l’artista del Codice Brandis avesse il compito di integrare con immagini una pubblicazione sulla storia del Tirolo, a cui il committente stava lavorando. Altri storici ritengono che la raccolta servisse al potere centrale per mappare lo stato di conservazione degli edifici di proprietà nobiliare o di certose appartenenti al clero in modo da conoscere in modo indiretto lo stato di benessere dei proprietari, considerata l'impellente necessità di raccogliere fondi a sostegno della Guerra dei Trent'anni, iniziata nel 1618.[[File:Presentazione del Codice Brandis.jpg|miniatura|La città di Trento riprodotta nel Codice Brandis (1620 circa)|alt=|sinistra]]
Il Codice Brandis è costituito da 105 fogli di misura 22,00 cm per 16,6 cm. Per secoli conservato presso la nobile famiglia dei conti Brandis di [[Lana (Italia)|Lana]], il prezioso manoscritto è custodito dal 1998 presso l'[[Archivio Provinciale di Bolzano|Archivio provinciale]] di Bolzano]], attuale proprietario e custode. I primi studiosi a occuparsi dell’opera sono stati prima il conte Oswald Trapp e poi nel 1975 il prof. [[Nicolò Rasmo]]; sino al 2018 le preziose raffigurazioni non sono mai state completamente e integralmente rese pubbliche. A partire dal 2012 il Codice Brandis è parte integrante di un progetto di ricerca di un gruppo di storici, coordinato dall’associazione Tangram di Merano, che prevede la pubblicazione di tutti i disegni originali e di diversi saggi tematici, utili a inquadrare l’opera nel contesto storico della Contea Principesca del Tirolo del Seicento.
 
== Contenuti ==