Giovanni Mangone: differenze tra le versioni
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Nel 1537 Mangone modificò il convento dei [[Serviti]] nei pressi della [[Chiesa di San Marcello al Corso]], la quale fu da lui completata.<ref name=ghi/> Tuttavia, a causa di successive modifiche seicentesche, i suoi interventi presso il convento non sono più riconoscibili.<ref name=ghi/>
Forse dal 1532 progettò per Angelo [[Massimo (famiglia)|Massimo]] un palazzo, originariamente affacciato sulla
Palazzo Massimo di Pirro è la sola opera architettonica certa del Mangone ancora esistente.<ref name=ghi/> In questo edificio il suo modello è Antonio da Sangallo il Giovane, del quale egli adotta schemi tipologici e [[stilemi]].<ref name=ghi/> In ogni caso, in diversi elementi, come la soluzione concava adottata per il cortile, dovuta all'irregolarità dell'area a disposizione, l'adozione di [[loggia|logge]] con [[architrave]], l'uso di elementi decorativi quali [[mensole]], l'equilibrio della facciata, egli mostra uno stile originale.<ref name=ghi/><ref name=ri120/><ref name=gi144>{{Cita|L.Gigli|p.144}}.</ref>
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