Francia libera: differenze tra le versioni

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{{Storia della Francia}}
 
Il movimento della '''''France libre''''' ('''Francia Libera''') fu un'organizzazione politico-militare attiva durante la [[seconda guerra mondiale]] nel [[Francia|Paese transalpino]] durantee lanelle [[secondaImpero guerracoloniale mondialefrancese|sue colonie]]. Leche suedivenne forzeanche armateforma portavanodi laregime denominazionedi digoverno ''Forcesdelle françaiseszone libres''liberate.
 
Dopo l'occupazione tedesca e l'instaurazione del [[governo di Vichy]], il generale francese [[Charles de Gaulle]] chiamò alle armi i combattenti fedeli alla causa [[nazismo|anti-nazista]] che si organizzarono sotto la sigla di ''Francia liberaLibera'' per combattere contro gli invasori utilizzando le proprie forze armate che portavano la denominazione di ''Forces françaises libres''.
 
Il movimento, organizzato dal generale de Gaulle e, da alcuni militari e politici francesi decisi a rifiutare una pace separata con il [[Terzo Reich]] e a continuare a combattere accanto alla [[Gran Bretagna]], si formò a Londra il 18 giugno [[1940]], quattro giorni prima del [[Secondosecondo armistizio di Compiègne]].
 
==Storia==
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=== Mers-el-Kébir e la guerra nel deserto ===
{{vedi anche|operazione Catapult|campagna del Nordafrica}}
Sotto il controllo dei tedeschi e degli italiani la flotta francese rappresentava un grande pericolo per le operazioni britanniche. Per neutralizzareneutralizzarne la minaccia [[Winston Churchill]] ordinò chela resa ledelle rimanenti navi francesi avrebbero dovuto arrendersi agli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]], o essere messe alla fonda in un porto amico oppureo altrimenti sarebbero state distrutte.
 
Con l'[[operazione Catapult]] la marina inglese attaccò i porti di [[Mers-el-Kébir]] e [[Bombardamento di Dakar|Dakar]], il 3 luglio [[1940]], colpendo gravemente le imbarcazioninavi francesidella flotta francese ivi ormeggiate. Questo attacco causò molto scalpore in Francia, e gettò una cattiva luce sul movimento di de Gaulle, spingendo molti soldati e marinai a non rispondere all'appello del Generale.
 
Operazioni sotto copertura per convincere le forze dell'Africa franceseFrancese a unirsi al movimento indipendentista fallirono ripetutamente, finché nell'autunno 1940 le colonie francesi in [[Camerun]] e in [[Africa Equatoriale Francese|Africa Equatoriale]] si misero a disposizione di de Gaulle. In seguito si unirono anche le colonie della [[Nuova Caledonia]], [[Polinesia]] franceseFrancese, Saint-Pierre e Miquelon e le [[Nuove Ebridi]].
 
Solo le colonie della [[Indocina]] francese, di [[Guadalupa]] e [[Martinica]] nelle [[Indie occidentali]] rimasero sotto il controllo di Vichy.
 
Nel settembre [[1941]], de Gaulle creò il ''Comité National Français'' (CNF, [[Comitato Nazionalenazionale Francesefrancese]]), il governo della Francia Libera in esilio. Il 24 novembre gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] garantirono il supporto economico all'iniziativa.
 
I soldati del movimento parteciparono con gli Alleati alle campagne in nord Africa, in [[Libia]] e in [[Egitto]]. Il generale [[Marie Pierre Koenig]] e la sua unità, la Prima Brigata Francia Libera, combatterono contro l'[[Afrika Korps]] nella [[battaglia di Bir Hakeim]] nel giugno [[1942]], ma furono costretti a ritirarsi.
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Durante l'[[operazione Torch]], l'invasione alleata delle colonie nordafricane del governo di Vichy nel novembre 1942, numerose unità si arresero senza combattere e si unirono alla Francia libera. Le difese costiere di Vichy furono catturate da movimenti della [[resistenza francese]]; il generale [[Henri Giraud]] abbandonò il governo ufficiale per unirsi agli Alleati, ma non era una figura sufficientemente autoritaria per imporsi al comando del movimento Francia Libera, nonostante fosse supportato dagli statunitensi: de Gaulle rimase al comando.
 
In seguito all'operazione Torch i nazisti misero in dubbio la fedeltà del governo di Vichy e occuparono la Francia nel novembre 1942. Questo atto risultò offensivo per le forze di Vichy distaccate in Africa: l'armata d'Africa, 60.000 uomini, si unì agli alleati diventando il diciannovesimo battaglione francese, e combattendo in [[Tunisia]] al fianco della 1<sup>a</sup>I armataArmata inglese e del 7º Corpo statunitense fino all'aprile 1943.
 
Principalmente per colpa dell'equipaggiamento antiquato, l'armata francese lasciò sul campo moltissime vittime, oltre 16.000 uomini, in una lotta strenua lotta contro le forze tedesche ormai alla disperazione.
 
Le forze della Francia liberaLibera intervennero contro gli italiani in [[Etiopia]] eed [[Eritrea]], e combatterono contro i connazionali lealisti in [[Siria]] e in [[Libano]].
 
Nel novembre 1943 le forze francesi ricevettero numerose consegne di equipaggiamento da parte degli americani come aiuti per il [[Lend-Lease|patto Lend-Lease]], e furono in grado di rimettere in campo 8 divisioni e di restituire l'equipaggiamento obsoleto ottenuto in prestito dai britannici; le forze della Francia Libera e gli ex-regolari di Vichy vennero ufficialmente uniti.
 
=== Le ''Forces françaises combattantes'' e il Consiglio nazionale della resistenza ===
La [[resistenza francese]] crebbe in forza e in numero. Charles de Gaulle dall'estero coordinò un piano per raccogliere sotto il suo controllo diversi gruppi e cambiò il nome del movimento da ''Francia Libera'' a ''Forces françaises combattantes'' (Forze francesi combattenti); mandò [[Jean Moulin]] in Francia per riunire gli otto principali movimenti partigiani in un unico gruppo: Moulin li convinse a formare un [[Consiglio nazionale della resistenza francese|Consiglio nazionale francesedella resistenza]]. Di rientro dall'operazione Moulin fu catturato e torturato a morte.
 
==La liberazione==
Durante la [[campagna d'Italia (1943-1945)|campagna d'Italia]] del [[1943]], 100.000 soldati della Francia liberaLibera combatterono conassieme gliagli Alleati comeinquadrati nel "[[Corps expéditionnaire français en Italie|''Corps expéditionnaire français en Italie'']]". Entro la data dello [[sbarco in Normandia]], le forze libere potevano schierare più di 400.000 uomini. la 2<sup>a</sup> [[2e division blindée|Divisione Corazzata]] del generale [[Philippe Leclerc de Hauteclocque|Leclerc]] partecipò allo sbarco in Normandia e avanzò verso [[Parigi]].
 
La I Armata del generale [[Jean de Lattre de Tassigny]], partecipò all'[[Operazione Dragoon|operazione Dragone]], (l'[[Sbarco in Provenza|invasione del sud della Francia]]) e liberò i [[Vosgi]] e l'[[Alsazia]].
 
Per paura che i tedeschi distruggessero Parigi in caso di un attacco frontale, il generale [[Dwight Eisenhower]] ordinò alle sue forze di fermarsi: i parigini si scatenarono in una rivolta, e de Gaulle, furioso, chiese insistentemente a Eisenhower di poter intervenire. {{Citazione necessaria|Sotto la minaccia di portare avanti un attacco non autorizzato, de Gaulle riuscì a strappare al generale statunitense il permesso di intervenire in supporto dei ribelli per evitare che questi fossero massacrati come avvenuto a [[Varsavia]]}}. Vari reparti della ''[[2e division blindée|2ª Divisione corazzata]]'' avanzarono in modo autonomo verso la cintura parigina, ed alcuni elementi avanzati raggiunsero la periferia di Parigi scontrandosi con una debole resistenza da parte tedesca e si congiunsero con i resistenti.
De Gaulle e le forze della Francia Libera penetrarono nella città e [[Liberazione di Parigi|liberarono la capitale]]. Il generale Von Choltiz, comandante militare della città, firmò la resa nelle stanze dell'Hotel Meurice.