Franca Valeri: differenze tra le versioni

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Nasce come secondogenita in una famiglia [[borghesia|borghese]] [[Milano|milanese]]<ref name="bugiarda">Franca Valeri ''Bugiarda no, reticente'', Einaudi, 2010.</ref>, da Luigi Norsa e Cecilia Valagotti; il padre di Franca Valeri è di religione [[ebraica]] e la madre, [[Cattolicesimo|cattolica]], veniva inizialmente mal vista dai parenti del futuro marito, ma l'arrivo del [[Primogenitura|primogenito]] convince la suocera ad acconsentire al [[matrimonio]]<ref name="bugiarda" />. A carriera già avviata, verrà poi scoperta nell'albero genealogico della famiglia la presenza di un'attrice vissuta nel XVIII secolo, di nome Fanny Norsa<ref name="lastampa2">{{collegamento interrotto|1=[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=7921923 intervista a Franca Valeri sulla rubrica ''Antenna''] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }} del quotidiano [[La Stampa]], mercoledì 29 agosto 2007, pag. 43</ref>.
 
Cresce frequentando il [[teatro]] di prosa e si appassiona anche di teatro operistico musicale, in giovane età. Trascorre l'infanzia tra [[Milano]], durante l'inverno, e [[Riccione]], [[Venezia]] e la [[Svizzera]] per le lunghe vacanze estive<ref name="bugiarda" />. Frequenta il [[Liceo classico Giuseppe Parini|Liceo Parini]] nella sezione C, l'unica in cui venga insegnata la [[lingua inglese]]. Sua compagna di classe e amica in quel periodo è [[Silvana Mauri Ottieri]]<ref>[http://milano.mentelocale.it/61442-milano-quando-franca-valeri-imitava-prof-parini/ Maria Pace Ottieri, «Quando Franca Valeri imitava la prof del Parini», mentelocale.it]</ref>, futura moglie di [[Ottiero OttieniOttieri]] e nipote di [[Valentino Bompiani]], il quale, trasferitosi a Milano in quegli anni, aveva fondato la [[Bompiani|casa editrice Bompiani]].<ref name="bugiarda" /><ref name="enciclopedia1">Scheda su [http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/silvana-mauri-ottieri/ Silvana Mauri Ottieri] nell'Encliclopedia delle donne</ref>
 
Le [[leggi razziali fasciste|leggi razziali]] del 1938 privano la famiglia di alcuni diritti fondamentali e si trova, per di più, a dover rinunciare anche alle affezionate domestiche.<ref name="bugiarda" /> Il periodo più buio arriva dopo l'[[8 settembre 1943]]. Il padre e il fratello trovano rifugio in Svizzera. Franca, rimasta a Milano con la madre, sopravvive alle deportazioni grazie ad un impiegato dell’anagrafe, il quale le rilascia una carta d’identità falsa, che la trasforma nella figlia illegittima di Cecilia Pernetta di Pavia.<ref>[http://www.kolot.it/2014/06/23/franca-valeri-il-rimpianto-di-non-aver-mai-visto-israele/ Intervista a Franca Valeri (Kolot 23 giugno 2014)].</ref>