Jean-Baptiste de Lamarck: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Partecipò alla [[Guerra dei sette anni]] nell'armata al comando del duca de Broglie. Rientrato in Francia, si stabilì a [[Parigi]], dove si dedicò allo studio della [[biologia]], della [[meteorologia]] e della [[botanica]]. Dopo aver abbandonato gli studi in medicina si dedicò allo studio della botanica sotto la supervisione di [[Bernard de Jussieu]]. Cominciò a farsi conoscere col catalogo descrittivo ''La flore française'', compilato con un metodo da lui introdotto. Fece quindi un viaggio attraverso l'Europa come accompagnatore del figlio di [[Georges-Louis Leclerc de Buffon|Buffon]]. Al ritorno lavorò alla ''Encyclopédie methodique'' continuando il lavoro di [[Denis Diderot|Diderot]] e [[Jean Baptiste Le Rond d'Alembert|D'Alembert]].
 
Fece quindi un viaggio attraverso l'Europa come accompagnatore del figlio di [[Georges-Louis Leclerc de Buffon|Buffon]]. Al ritorno lavorò alla ''Encyclopédie methodique'' continuando il lavoro di [[Denis Diderot|Diderot]] e [[Jean Baptiste Le Rond d'Alembert|D'Alembert]].
 
Ebbe poi la cattedra di "[[zoologia]] dei [[verme|vermi]] e degli [[insecta|insetti]]", diventata poi "zoologia degli [[invertebrati]]", al ''[[Museo nazionale di storia naturale di Francia|Muséum national d'histoire naturelle]]''. Da allora concentrò i suoi interessi sulla zoologia, dedicandosi in particolare ai [[mollusca|molluschi]], viventi e fossili. A lui si devono il riordinamento, le divisioni e le suddivisioni degli animali, la suddivisione in [[vertebrati]] e invertebrati e i termini biologia e ambiente, di cui rende conto nella grande ''Encyclopédie,'' subentrando al posto di D'Alembert. Con [[Georges Cuvier|Cuvier]] fu uno dei fondatori della [[paleontologia]].<ref>Goulver Laurent, ''Cuvier et Lamarck fondateurs de la paleontologie'', La città del Sole, Napoli, 1995 - ISBN 88-86521-05-7</ref> Durante la Prima Rivoluzione Francese (1789-1799) si schierò dalla parte dei repubblicani, andando contro la nobiltà di cui faceva lui stesso parte.
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* La''' varietà di viventi''': poche specie erano riuscite a rimanere immutate nel tempo.
* L'''L'uso e il non uso degli organi (arti, ecc...)''': le specie avevano con il tempo sviluppato gli organi del loro corpo che permettevano di sopravvivere adattandosi all'ambiente. Per spiegare questa idea ricorse all'esempio delle giraffe: in un primo momento, secondo Lamarck, sarebbero esistite solo giraffe con il collo corto; queste ultime, per lo sforzo fatto per arrivare ai rami più alti, sarebbero riuscite a sviluppare collo e zampe anteriori e quindi ad avere organi adatti alle circostanze. Per converso, il non-uso di determinati organi portava alla loro perdita.
* L'''L'ereditarietà dei caratteri acquisiti per uso e disuso''': le specie trasmettevano ai discendenti i caratteri acquisiti (il collo e le zampe più lunghi nel caso delle giraffe).
 
Elabora due teorie evoluzionistiche: l'evoluzione stessa si evolve.